AA.VV. smile.

A simple smile. That’s the start of opening your heart and being compassionate to others.
Dalai Lama

Bighellonavo qua e là in rete cercando di imbastire una playlist per oggi, andando a sbattere nel niente di quando le cose non si imbastiscono, ma si disfano. Ho provato con i mitici WHO per poi lasciar perdere insoddisfatto degli accostamenti che avevo tentato. Nel frattempo ho ascoltato con insistenza per tutta la settimana una leggenda della new wave, gli WIRE e prima o poi parleremo di entrambi, ma anche lì non ho cagliato nulla. Insomma non mi restava che buttarmi su qualche classico e imbastire onorevoli parole d’ordinanza. Non si è sempre ispirati alla stessa maniera e quindi ci stava un po’ di maniera.

Venerdì sera volevo sentire il presidente USA Biden in diretta parlare di Ucraina e del mondo sull’orlo di un angoscioso conflitto. Per ammazzare il tempo nell’attesa mi sono buttato su twitter rischiando l’abbiocco ogni 5 minuti con il cervello in pappa dopo una giornata di lavoro. Gira e rigira sono per caso inciampato in questo video. Si vedono molti uomini in fila in mezzo ad una tormenta di neve. Sembra un video in bianco e nero, non si distinguono i volti, hanno un passo stanco, pesante, di chi cammina da ore, alcuni si girano verso il telefonino che li riprende , ma non si distinguono i lineamenti, l’impressione è cupa e mi torna alla memoria il quadro di Van Gogh “la ronda dei carcerati”. All’improvviso per pochi attimi compare finalmente un volto dai tratti definiti. Il colore entra nel video con un berretto rosa coperto di neve gelida da cui spunta il volto di una donna, forse tiene in mano lei stessa il cellulare? L’audio registra il vento che fa gracchiare il microfono, i respiri pesanti per la fatica, le voci. Allora forse questi corpi in cammino nella tormenta non sono di soli uomini, ci sono anche donne chiuse in quegli abiti grigi e coperti di neve e nella fila che si perde a vista d’occhio ci saranno anche bambini?

Sono solo pochi secondi, guarda l’obiettivo saluta e sorride, ha gli occhi stanchi e neri, con quel taglio che non è ancora dell’estremo oriente, ma dei popoli oltre la Persia. Saluta e sorride. Sono probabilmente profughi Afgani in marcia, forse tra Iran e Turchia. Sono persone fuggite dalla loro terra, non hanno con sé niente o quasi niente, sono in mezzo alla neve, al freddo, in condizioni estreme. Seduto sul divano al caldo sgrano gli occhi. Eppure questa donna sorride. Sono rimasto ipnotizzato ed ho rivisto il video molte volte. A chi sorride?

Non lo sapremo mai, se non che sorride a qualcosa che ha davanti a sé e che non è quel paesaggio o un luogo nelle vicinanze: intorno impera un nulla bianco e abbagliante, gelato e poco accogliente. Forse la speranza, il desiderio di ricominciare, lasciarsi alle spalle cose indicibili: non sappiamo e non sapremo. La cronaca ci racconta l’orrore che si è preso certe parti del pianeta, i migranti come questi morti assiderati, annegati, stipati, soffocati, torturati, ammalati, schiavizzati, disprezzati, odiati, assetati, affamati, sparati, sfruttati, dimenticati. Eppure lei saluta e sorride, comunque saluta e sorride. La guardavo e la riguardavo, come per risolvere un’enigma, mentre la diretta con Biden ritardava di oltre un’ora. Perché sorride? Perché?

Non avrò e non avremo mai risposte, possiamo solo fare congetture varie ed eventuali. Ma ha senso? Prima di andare a dormire, mentre la casa taceva e tutti già riposavano, mi son detto che quel sorriso immotivato là in mezzo alla tormenta non va capito, ma celebrato. Celebriamolo dunque, ma come? Un po’ alla Calvino dell’OULIPO, un po’ alla google mi son messo a cercare canzoni che contenessero il termine “smile” o “smiling” per dare un filo conduttore, un contatto, un minimo comune multiplo e dall’altra ho cercato generi sfacciatamente diversi da Frank Sinatra a David Byrne, Brian Wilson (personaggione eh..), Sakamoto e Dionne Warwick, Bill Evans, Lou Reed, 2Pac…Accomodatevi amici al desco di Mr Pian Piano e come in un rito celebriamo il sorriso di questa giovane e coraggiosa donna che sorride in mezzo al gelo di una tormenta di neve tra le montagne. Che la musica possa dare slancio ai tuoi passi e portarti dove immagini e dove speri di arrivare. Qui la playlista per Aadila, nome immaginario per chi ci ha regalato un momento di grande umanità, oltre le angosce di un mondo parecchio incasinato.

Desiderate qualcosa di diverso dalla compila per Aadila? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Non vi resta che calarvi in un nuovo viaggio e raggiungere a piedi il bar “Piano Inclinato” dove durante la settimana si parla d’economia, mentre al sabato ed alla domenica, letteratura, musica e scienza occupano il locale. Il padrone di casa Alieno Gentile sarà lieto di accogliervi tra i suoi avventori. Se volete scoprire in dono altre monografie e playlist curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti. FATE CLICK QUI e l’archivio in ordine alfabetico vi si aprirà per magia: buon ascolto!

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Pubblicato da Mr Pian Piano

king for a day, fool for a lifetime

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