Ma allora forse non è solo tutta colpa dell’ Euro…

Manipolazioni

Nel mio blog ho spesso ospitato eccellenti articoli di amici lettori che erano alcuni Pro Euro ed altri Contro Euro.
E penso che questo tipo di bipolarismo sia ormai una normalità sui siti che trattano economia e finanza.
Io credo che troppo spesso si tenda a generalizzare, cadendo anche in uno sterile vittimismo, senza voler approfondire troppo la questione e capire cosa è realmente accaduto e perché, in fondo, la colpa non è sempre e solo dell’Euro.

Roma, 18 set. (Adnkronos) – “L’Italia e’ in coma. E’ l’esplosione del debito privato, in prevalenza delle nostre banche verso la Bce, originatosi nel regime a cambi fissi dell’euro, a rendere insostenibile il nostro debito pubblico. Bisogna guardare alla bilancia commerciale oltre che al debito pubblico. Solo se si riconosce che l’ingresso nell’euro ha tarpato le ali alla gia’ scarsa competitivita’ italiana si potra’ iniziare un vero dibattito. L’euro ha agito da acceleratore della crisi”.

Quindi in questo articolo spezzerò una lancia a favore della moneta unica, e non me ne vogliano gli amici anti-Europeisti. Parliamo di bilancia dei pagamenti.

L’Ufficio statistico dell’OECD fornisce periodicamente degli ottimi dati che devono essere presi in considerazione per poter tastare attivamente il polso della ripresa economica. E tra le tante cose analizzate c’è appunto anche il saldo dei pagamenti correnti che ci permette di vedere i vari squilibri commerciali, nella fattispecie all’interno dell’Eurozona.
Guardate il grafico. Parte proprio dal 2000 e non a caso. Qui sono illustrate le prime 8 economie.

Saldi partite correnti Eurozona

Come è ampiamente visibile, in particolar modo dall’inizio fino al 2011, una profonda spaccatura del grafico. Abbiamo un’Europa del nord, con Germania e Olanda a comandare, che è costantemente a credito. Ed un’Europa del Sud invece che è costantemente in negativo. Il primo commento che viene alla mente è quasi banale.

“Ovvio! E’ il Nord che cresce e il Sud invece subisce. Il Nord è in costante surplus e si nutre del deficit altrettanto costante del Sud. In altre parole l’Euro ha avvantaggiato i tedeschi ed ha crocifisso i paesi del Mediterraneo, Italia in primis”.

Ma poi attenzione. Arriva il 2012 e guardate cosa succede. Una situazione che sembra anomala. Mentre Germania ed Olanda continuano nella loro corsa rialzista di crescita, molti paesi dell’Eurozona “cambiano polarità” e passano dall’altra parte. Tutti tranne la Francia (beh, lo diciamo da tempo che Parigi ha qualche problemino) e un po’ la Grecia.
Il grafico diventa magicamente disequilibrato. La logica avrebbe voluto un “ribilanciamento” o per lo meno una limitazione degli stati più virtuosi, in risposta ad un miglioramento delle partite correnti dei paesi più deboli. Invece no.
E questo avviene non solo a causa della politica di austerity (che ovviamente colpisce anche i consumi e le importazioni). Forse c’è un qualcosa in più, che va oltre al solo territorio dell’Euro. Forse c’è una cosa che si chiama MONDO, la quale ha ancora il suo peso e la sua importanza nelle dinamiche economiche dei paesi dell’Eurozona.

MORALE: ovviamente questo è solo un aspetto del problema, però credo sia giusto dare a Cesare quel che è di Cesare. Proprio come ho detto in apertura. Tanto per cominciare il grafico che vi ho presentato è la chiara testimonianza che NON era l’Euro il motivo dei disequilibri finanziari dei paesi. Forse la causa era una diversa qualità economica dei singoli stati? Chissà… Quindi, al posto di continuare a piangersi addosso, sarebbe corretto cercare le cause della crisi NON sempre e solo nell’Euro, ma su cosa si è fatto negli ultimi 15 anni per migliorare il nostro paese, renderlo più competitivo, abbassare il debito e provare a creare un FUTURO.

Oggi l’Italia è malata, molto malata. Si poteva fare moltissimo per non arrivare in questo stato. Ma la malapolitica e le lobby hanno rovinato il tessuto economico e sociale di quello che poteva essere un gioiello all’interno dell’Eurozona. Invece ora siamo diventati quasi il simbolo dell’inefficienza, dell’incapacità gestionale e della corruzione. Gli zimbelli insomma.

E allora, anziché dare la colpa sempre e solo all’Euro, abbiamo l’umiltà di dare la colpa anche ad altri fattori. E soprattutto, visto che molto probabilmente non ci sono congiure contro di noi, non ci sono sette sataniche che hanno riempito di spilli il Bel Paese, sarebbe l’ora di guardare in faccia la realtà e AGIRE.

Nel mio profilo twitter, troverete una frase di un grande scienziato:

L’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla. (A. Einstein)

Anziché nasconderci dietro al nulla responsabilizzando SOLO l’Euro, come detto in apertura, diamoci da fare, se vogliamo tirarci fuori dalla melma, prima che sia troppo tardi. E facciamolo puntando su di noi, un popolo che ha una storia dietro che ci ha sempre voluti gloriosi e forti. Cerchiamo di non essere da meno. Anche sulla scorta delle osservazioni incoraggianti che proprio oggi sono arrivate dal celeberrimo ideatore del concetto di Cigno Nero, Nassim Taleb, che ha speso parole dolci sulla natura dell’Italia.

(articolo apparso in contemporeanea su I&M)

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Pubblicato da Danilo DT

Danilo Rambaudi, alias Dream Theater, è un operatore finanziario dal 1995. Asset Allocation Manager, collabora con istituzioni finanziarie e siti finanziari italiani e non, nell'ambito dell'analisi e della ricerca. Analista tecnico, ma anche padre e marito (e a volte se ne dimentica).

22 Risposte a “Ma allora forse non è solo tutta colpa dell’ Euro…”

  1. Scusa ma… prima analizzi e arrivi alla conclusione che mi permetto di definire logica: la crisi riduce l’import e cosi’ il saldo va verso il pareggio. Poi aggiungi il “forse…” e ci costruisci un’ipotesi alternativa, senza fatti a suffragarla. Mi pare una consecutio un po’ deboluccia 🙂

    Gli amici anti-europeisti te ne vorranno perchè li definisci tali: sono anti-euristi, non anti-europeisti che è tutt’altra faccenda.
    G

  2. Ho cercato di usare toni soft. Riprendo un commento che è uscito sul mio blog sull’argomento che mette in chiaro il mio punto di vista.

    BISOGNA ANDARE OLTRE a certi preconcetti, smetterla di piangersi addosso, capire che le responsabilità soggettive NOSTRE sono evidenti e cercare ATTIVAMENTE di venirne fuori.

    Ecco cosa dice Gainhunter:

    Ci sono due fazioni:
    – è colpa dell’Italia
    – è colpa dell’euro

    Forse non è tutta colpa dell’euro, ma anche nostra = Forse non è tutta colpa nostra, ma anche dell’euro.

    L’importante è aprire la mente e togliersi quelle certezze che a volte fungono da paraocchi.

    Magari aggiungiamo la globalizzazione, e soprattutto consideriamo l’evoluzione da una situazione A a una situazione B e non solo lo stato della situazione B (esempio: debito pubblico).

    E quindi:
    – basta uscire dall’euro con questa classe politica?
    – basta cambiare la classe politica o è necessario uscire dall’euro?

    1. condivido in toto tutto ciò che ha scritto.
      Sinceramente me sun rott i ball dei vari ” è colpa dei tedeschi , tirchi e nazionalisti ” e di vari frasi fatte dal sottotono revanscista .

      Per citare @FGoria ” a furia di sentire gli anti-euro mi son innamorato dell’euro”
      Come dargli torto ? E a ben vedere accademici che non usano toni ideologici e sono apertamente euroscettici ce ne sarebbero ( tra cui spicca il grande Taleb , uno dei miei autori economici preferiti).

    2. Sono d’accordo, ma su casta, corruzione, inefficienze, politica, sprechi ecc. ecc. c’e’ una consapevolezza “bulgara”: saremo vicini al 99%… 🙂
      E’ sui costi indotti dall’euro che a parte i pochi noti -peraltro additati dall’establishment come complottisti- nessuno richiama l’attenzione con la dovuta enfasi.
      Per cui a mio avviso ben vengano le campagne contro l’euro che possono aumentare l’attenzione sulla parte del problema altrimenti taciuta.

    1. cosa c’entra la domanda interna con l’articolo ? Ha semplicemente affermato che non c’è nessun sistema a circuito chiuso in europa per cui ci sia bisogno di forzare un paese ad essere in disavanzo commerciale con un altro…ma mi sa che ha letto il titolo e ha subito citato il suo guru in maniera acritica

  3. L’attuale critica all’euro viene condotta in Italia con la finalità di creare consenso politico e non certo di risolvere problematiche di tipo economico o finanziario. Presto sarà chiaro, così come sarà chiaro che alcuni docenti Universitari svolgono un costante lavoro mediatico con questa finalità e non con finalità di dibattito e confronto.

    Non a caso hanno un seguito fideistico e acritico, quasi portassero avanti tesi metafisiche….In qualcosa si deve pur credere no?

    Ne consegue che la “questione euro” è uno specchietto per le allodole, non solo in Italia, volto a compattare grandi masse insoddisfatte intorno a tematiche di tipo nazionalistico. In Italia, al solito in modo ridicolo, abbiamo battezzato come “sovranisti” questa combricola di nazionalisti autarchici in vena di colpevolizzare la Germania anche per l’eccesso di zanzare, malgrado sia ottobre.

    Me ne tengo rispettosamente alla larga, il nazionalismo è come la forza di gravità: ha degli esiti obbligati e ben poco desiderabili.

    1. La dietrologia sulle finalità di chi la pensa in un modo piuttosto che al contrario, lascia il tempo che trova.
      L’evidenza di qs anni indica che ogni paese al mondo cerca di svalutare e stampa denaro, eccetto l’area euro. E quelli che lo fanno, pur se indebitati e “poco affidabili”, si finanziano comunque a tassi bassi.
      Se qs dato di fatto non lo si accetta, non so come si possa discutere di tutto ciò che sta attorno, la politica, gli sprechi,…

  4. Ma il “saldo dell partire correnti” che hai indicato sarebbe il “saldo commerciale”? Cioè: export meno import? Giusto?

    Sul sito OECD sarebbe il “Current account balance” giusto?
    Perché vedo che su OECD i valori sono in dollari, ma convertendoli in euro mi sembra che più o meno tornino, anche se ho trovato solo gli annuali e non i quartili.

  5. A meno di non voler attaccare la becera vulgata, questo post non lo capisco.

    Nessun sano di mente considera l’euro un male in sé.

    Tuttavia, come cerco di spiegare invano da tempo, i sani di mente, sanno che una moneta (euro, lira, scudo, sterlina…chiamala come vuoi) , non è solo un pezzo di carta o di metallo ma un mezzo di scambio che ha un valore convenzionale e riconosciuto in funzione delle condizioni dove viene usata.

    Detta in maniera semplice…se non ho un’economia/ambiente/organizzazione/gente come quella tedesca, faccio danni se uso il marco invece della lira.

    Ma qualcuno, un giorno, pensò che come gli argentini potevano usare il dollaro, anche gli italiani potevano usare il marco.
    E tutto questo attraverso un meccanismo del tutto anti-democratico (anche se, ammetto, se gli italiani avessero fatto il referendum negli anni ’90, erano così drogati dalla propaganda che avrebbero votato sì).

    In pratica, un’elite (che definisco psicopatica e delinquenziale) ha deciso, dall’alto, che l’Italia dovesse (nb. non potesse…qualcosa di più) usare l’euro.

    Ecco dove è il peccato (e il vostro amico Prodi è uno dei psicopatici e lobbysti più spinti…a proposito, non avete neanche lasciato aperti i commenti…sic!….).

    Il mondo non si piega ai modelli mentali, ideologici ed econometrici, nè ai desiderata delle lobby.
    Fatevene una ragione.

    Con l’euro qualcuno ha forzato un modello non adatto ad una certa realtà.

    E’ contro questo qualcuno che bisogna scagliarsi con tutta la forza, perchè hanno venduto un Paese alla City.

    Bravi!

    sinbad

  6. @Simnad

    Con l’euro qualcuno ha forzato un modello non adatto ad una certa realtà.

    Condivido la tua tesi.
    Io parlerei però di risultato di una illusione, di una colossale utopia piuttosto che il progetto di una un’elite (che definisco psicopatica e delinquenziale)

  7. E’ buona norma citare la fonte delle figure (e delle idee) che si prendono da scritti altrui. La figura e’ presa da un post su noisefromamerika del 16 ottobre.

    1. Come ho scritto su twitter già ad altri lettori, si tratta di commentare un grafico dell’OCSE. La sua interpretazione secondo me è lampante e “matematica”, almeno secondo il mio punto di vista
      Poi, se per esempio vai a vederti un altro post dove ho preso spunto proprio dal sito da te citato, non ho assolutamente avuto problemi a citare la fonte, visto che sono il primo ad essere infastidito da questa cosa.
      Eccoti il post a cui mi riferisco

      http://intermarketandmore.finanza.com/euro-vera-causa-del-crollo-produttivita-italiana-58955.html

      Se poi diventa un problema, posso anche aggiungere un appunto finale dove scrivo che lo stesso argomento è stato oggetto di discussione presso un altro sito.
      Qual’è il problema?
      La verità che è un grafico come quello si può interpretare solo in quel modo. Punto. E il fatto che ci siano paritetiche interpretazioni non può che farmi piacere, in quanto va a sostenere la mia tesi.
      🙂

      Ripeto, se è un problema, il link in coda lo aggiungo con piacere!

      1. Ok, ora capisco l’equivoco: quello NON e’ un grafico dell’OCSE ma un grafico che ho costruito io elaborando dati che ho scaricato dal database OCSE. Equivoco chiarito, direi, e buona fede accertata.

        1. Posso capire il suo disappunto ma l’immagine, come spesso faccio, l’ho tirata giù da una ricerca generata tramite un potentissimo strumento che si chiama Google, dove si possono trovare tantissimi spunti e grafici (mai usato le ricerche analitiche Google Images)?
          Non metto in dubbio che il grafico lo abbia creato lei, ed infatti non me ne assumo assolutamente la paternità. Ho avuto anche modo di leggere il suo articolo. L’interpretazione è certo simile (potrebbe essere diversamente se uno ha un’idea di un certo tipo?) però mi sembra proprio che in questa sede siano stati fatti anche dei ragionamenti diversi.
          Ora, indirettamente il link lei ho ha già inserito qui nei commenti. Per chiudere la questione ed evitare sterili discussioni, se ci tiene, sono ben disposto a citare anche nel post la fonte del grafico che, essendo come lei dice di sua produzione, merita la menzione del suo legittimo proprietario e ideatore. 🙂

  8. Certe fonti, se rimangono anonime, è meglio per loro 🙂
    scherzo, non sono riuscito a non scriverlo, scusa.
    veramente, sono dispiaciuto, ma spero sia abbia fatto ridere qualcono. la mia battuta, intendo…

      1. Si.. Lo stato decrepito della politica italiana è un problema sistemico. Il sistema stesso crea un limbo disfunzionale di traditori inutili.
        La legge ferrea dell’oligarchia è stato conosciuto per più di un secolo. Questa forza non cambia con il corporativismo o di teoria dei giochi. Certo, i problemi non sono stati a causa di “l’euro”. L’italiano medio è ancora circa il 25% più ricco rispetto alla media tedesca, e le ownings mediani sono circa 2,8 volte quella del mediano tedesco. è soprattutto lo stato Italiano che è stata così inefficiente, ma nel momento del bisogno è stata questa forza bruta inefficiente che ha offerto una rete di sicurezza e che non era possibile, semplicemente svalutando l’euro. In altri paesi, dopo un iniziale aumento dei prezzi le forze competitive ha preso il controllo e ha costretto i prezzi verso il basso, ma questo non è accaduto in Italia. Questo è indicativo di qualcosa di più fondamentale, che gran parte del valore in Italia è focalizzata al risparmio, mentre ad esempio La Germania è molto concentrata sul commercio internazionale.
        Non credo che i politici importa più di tanto. Ok, dovrebbero fare di meglio .. in quanto riflettono le speranze del paese, i desideri e le scuse, e il loro comportamento riflette indietro nel popolo. Ma sono gli italiani stessi che dovrebbero essere più accogliente di stranieri. Importa novità in Italia, invece di lasciare una certa% di quelli proprio talento fuga. Va ricordato qui che c’erano due rinascimenti. Uno era il Rinascimento italiano nel corso del 15 ° secolo che ha ottenuto la massa critica, quando la caduta di Costantinopoli aveva la classe di studiosi greci fuggono in Nord Italia. Il secondo è stato il Rinascimento europeo, che non è accaduto perché gli italiani hanno esportato, ma perché persone provenienti da quasi tutti i paesi europei sono venuti in Italia per imparare le nuove cose e portarlo indietro con loro. Che cosa viene insegnato a scuola è un storicamente falsa mix della diffusione dell’Impero Romano e il Rinascimento. Se l’Italia desidera prosperare, allora smettere di vergognarsi di questi politici idioti e invitare le persone a venire a visitare, lavorare insieme con gli stranieri.

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