Bond bancari: impariamo ad esercitare un po’ di sana diffidenza

diffidenza

Nel silenzio generale, mentre gli osservatori delle banche italiane sono concentrati sulle difficoltà di MontePaschi e di Banca Marche, la Banca CaRiGe -oltre un miliardo di € di capitalizzazione in Borsa- annuncia di non aver avuto da Banca d’Italia il nulla osta al rimborso del bond convertibile in scadenza domani 5 dicembre 2013.
Un’operazione perfettamente a norma di regolamento: qualcuno si è fermato nella lettura al punto 3

La durata del Prestito Obbligazionario è di dieci anni a partire dal 5 dicembre 2003 fino al 5 dicembre 2013 (la “Data di Scadenza”). Alla scadenza le Obbligazioni non convertite saranno rimborsate e cesseranno di essere fruttifere ai sensi dell’art. 7 e alle condizioni e nei limiti ivi previsti.

ritenendolo esaustivo e chiaro, ma si sbagliava… infatti al punto 7:

Le Obbligazioni per cui non sarà presentata Domanda di Conversione entro il 31 ottobre 2013, saranno rimborsate, senza alcuna deduzione di spese, in unica soluzione il 5 dicembre 2013. All’atto del rimborso sarà riconosciuto agli Obbligazionisti, in aggiunta al valore nominale, una maggiorazione pari al 16% (la “Maggiorazione”) che porta complessivamente il valore di rimborso al 116% del valore nominale dell’Obbligazione.
Il rimborso alla Data di Scadenza è subordinato al preventivo ottenimento del nulla osta di Banca d’Italia che emanerà il provvedimento tenendo conto della capacità dell’Emittente di rispettare il requisito di adeguatezza patrimoniale complessivo. L’Emittente farà richiesta di tale nulla osta in tempo utile. Nell’ipotesi in cui tale nulla osta non dovesse essere concesso:
i) le Obbligazioni continueranno a maturare interessi al tasso di interesse previsto ai sensi dell’art. 4 con pagamento annuale posticipato il 1 gennaio di ogni anno successivo alla Data di Scadenza, e pertanto gli interessi relativi all’anno 2013 saranno pagati non alla Data di Scadenza ma il 1° gennaio 2014; e
ii) l’Emittente provvederà a richiedere nuovamente alla Banca d’Italia il nulla osta al rimborso in coincidenza con la scadenza di ciascuna singola Data di Pagamento degli interessi. L’Emittente comunicherà prontamente agli Obbligazionisti, nei modi previsti dall’art. 19 l’eventuale mancato nulla osta di Banca d’Italia al rimborso delle stesse.”

La questione non è quindi il rispetto delle regole, e nemmeno la Banca Carige in sé e per sé, ma la conoscenza delle condizioni di tutte le parti coinvolte.

Quanti sottoscrittori di queste obbligazioni sono semplici correntisti della banca, che hanno sottoscritto dei titoli a cedola modesta (1,5%) ma con un premio al rimborso e l’opzione di essere convertibili in azioni della banca a prezzi prestabiliti (verificatisi poi molto svantaggiosi)?

Quanti sono al corrente che per molti titoli non occorre che venga dichiarata una insolvenza (default) perché si generino grattacapi per l’investitore?

Quanto spesso accade che i correntisti di una banca abbiano una “inspiegabile preferenza” per i bond emessi da quella stessa banca di cui sono clienti?

Ad esempio, nel vostro portafoglio personale, sapreste dire quanti titoli siano subordinati e quanti siano senior? Avete chiesto delucidazioni in merito al vostro consulente d’investimento?

Agli enti di sorveglianza chiederemmo una accurata due diligence sul sistema, ma intanto ciascuno di voi dovrebbe farsi la propria, esercitando un po’ di sana diffidenza.

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

5 Risposte a “Bond bancari: impariamo ad esercitare un po’ di sana diffidenza”

  1. Scusate, so d’essere ospite, ma non posso trattenermi.

    Diciamola in sintesi, in questo momento ogni attività finanziaria è a elevatissimo rischio. sono tutte in bolla, in un sistema mondiale di bolle che galleggia su follie politiche e macroeconomiche, naturalmente tra un emittente semi-fallito e uno sano c’è sempre differenza.

    In Debt-Deflation conviene: rimandare gli acquisti, non fare debiti e stare liquidi (meglio se in moneta forte e luogo sicuro).

    Aumento capitale Monte dei Paschi, LTROIII BCE, Tapering FED, Banca Marche, bond Banca CaRiGe, argomenti notevoli, ma di secondo ordine rispetto alla storica ed esilarante novità Banca d’Italia.

    La Banca Centrale è così chiamata per l’importanza e la centralità che riveste in un sistema economico.

    Sono passati otto giorni e otto post da quando la nostra Banca Centrale è stata oggetto di uno sconvolgente intervento da parte del Governo Letta. http://bit.ly/1g5qqdy

    Possibile che in un sito dove si ha l’ambizione della “divulgazione economica” nessuno senta la necessità o il gusto di commentare l’accaduto?

    Avete voluto aggiungere l’ironica locuzione “una missione ingrata e di sicuro fallimento”, ma aveva valenza la scaramantica e non di un augurio.

    Qualcuno abbia almeno il coraggio o la spudoratezza di dire che l’operazione Banca d’Italia gli è piaciuta.

  2. Non credo che ad alcuno sia piaciuta. Ho letto riflessioni condivisibili come “una tantum, damnati semper” dell’amico Mario Seminerio, e -come spesso mi accade- mi ci sono ritrovato al punto da pensare che avrei scritto un “doppione”.
    Questo per dire che non stiamo glissando sull’argomento e non vorremmo venir meno all’impegno di divulgazione preso coi lettori, ma non sempre su un sito alimentato dal solo entusiasmo dei contributor è possibile produrre tutti i contenuti che si vorrebbe e che sarebbero meritevoli di trattazione. Cerchiamo di fare del nostro meglio, lo stimolo a fare di più è sempre utile, in ogni caso.

  3. Concordo con Andrea e aggiungo che abbiamo postato sui nostri twitter (che vedi nel laterale del blog) il commento di Baglioni su LaVoce “Chi è il padrone di Banca d’Italia?” http://bit.ly/198NLmP – e onestamente, allo stato delle cose, non ci fosse molto altro da dire.

  4. 07.12.2012 Il caso Banca d’Italia, aggiornamento:

    La “Conversione in legge del decreto legge 30 novembre 2013, n. 133, recante disposizioni urgenti concernenti l’IMU, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia”

    Pubblicazione: G.U. n. 281 del 30 Novembre 2013

    con notevole ordine degli argomenti IMU, alienazione immobili, in cauda venenum Banca d’Italia, il testo:

    http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/dossier/file_internets/000/000/434/Dossier_086.pdf

    procede a gonfie vele,

    con parere contrario della Commissione Affari Costituzionali, il Senato approva:

    http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede_v3/Ddliter/rss/43301.xml

    o quasi:

    “Un commento con rilievi sostanziali da parte della Bundesbank fa slittare ulteriormente il parere della Bce sulle nuove regole relative alle quote azionarie di Bankitalia.”

    Reuters http://it.reuters.com/article/italianNews/idITL5N0JK4PT20131205

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