BondAge: tutta questione di (in)sicurezza

Non bisogna esagerare, occorre trovare i limiti, perché altrimenti si finisce per farsi male. Ovviamente sto parlando di bond

Vale per tutte le obbligazioni, sia per i titoli di stato -tedeschi (Bund) o italiani (BTP)- sia per i titoli delle imprese private (Corporates). L’ultima goccia da spremere è anche quella più pericolosa, quella che evidenzia tutta la nostra debolezza. Quindi sui Bond europei siamo all’ultima goccia?

E’ pur vero che i bond hanno attraversato un momento di totale irrazionalità, con i Bund a 10 anni con rendimento negativo, ma adesso i tassi di interesse ed il posizionamento degli investitori sembra molto più neutrale. Inoltre, il tempo ha lenito le ferite della frustata di maggio sui tassi di interesse. Difatti le performance annuali dei bond sono tornate ad avere dei rendimenti positivi su base annua. Paura passata. Ma è proprio finita?

[tweetthis]”se giocate con i Bond, cercate di non farvi male”[/tweetthis]

Era già nelle carte, il 2015 sarebbe stato un anno molto diverso dal 2014, ma qualche numerello aiuta la sintesi. Nella tabella di seguito mostro rendimento e rischio dei vari mercati bond, comparati con quelli del 2014.

Valori in percentuale*, fra parentesi il 2014
in % Rendimento 2015 Rischio
Bund 0.7% (10.5%) 4.0% (2.0%)
BTP 3.1% (14.5%) 4.2% (2.5%)
UST 1.8% (6.0%) 4.5% (2.9%)

*(Indici JP Morgan)

Impietosa la comparazione dei primi 2015 vs. 2014. Due commenti:

  1. il rendimento 2015 risulta solo una frazione rispetto allo scorso anno;
  2. il rischio a cui ci si espone investendo in questi mercati è quasi raddoppiato.

Conclusione: l’investimento obbligazionario è diventato drammaticamente meno efficiente. La base dei risparmi, lo zoccolo duro dei fondi di investimento è diventato una “robetta” che rende poco e che, a volte, ha una volatilità da mercato azionario. Nonostante queste considerazioni, il mondo obbligazionario, e per quanto paradossale soprattutto quello dei titoli di stato, non ha perso appeal e continua ad attirare molti consensi sia da parte dei piccoli investitori sia da parte degli istituzionali (Chart di Citi).

Perché accade questo? Torneremo sull’argomento nelle prossime puntate di #BondAge, facciamo un passo alla volta insieme (si era detto di “non esagerare” ricordate?). Conoscendo la vostra indole, vi elargisco un paio di anticipazioni, confidando che sappiate godere della sofferenza nell’attesa dei prossimi post: parleremo di global regulation (il brivido dell’incertezza sul vigore della repressione finanziaria), e di global disinflation (il panico de “Dov’è finita l’inflazione? Era qui un attimo fa…“).

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Pubblicato da liukzilla

Wealth/Asset manager. Ha sposato la causa dei bond ed è ossessionato dalle banche centrali.

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