Disuguaglianza e dissonanze

Disuguaglianza

La disuguaglianza? La cancelliamo riscrivendo le regole dell’economia, stampando la ricchezza, ridenominando i debiti, gabbando “gli altri” perché evidentemente ci si crede più furbi e che non ci sarebbero contropartite. Gli stregoni con le ricette pronti-via proliferano, si allunga ogni giorno la lista di quelli che dicono di poter volare sbattendo le braccia

Intanto, quando si parla di disuguaglianza bisogna intendersi se si parla di redditi o di capitale. Secondo Piketty è più rilevante il capitale. Non vorrei dare del plutocrate a Piketty, ma c’è una fetta di mondo che non ha affatto il problema del capitale, e forse la questione redditi merita un po’ più di dignità e considerazione.

Partiamo da una cosa che forse diamo per scontata: il costo dei beni e l’accesso ai servizi. Una ventina d’anni fa un minuto di conversazione al cellulare costava un’ora di stipendio di un operaio. Oggi con un paio d’ore di salario si può comprare uno smartphone, certo un modello base, però… non è un tema irrilevante: ogni 10% di popolazione che ha a disposizione un mezzo di comunicazione mobile nei paesi poveri produce un aumento dello 0,5% del PIL.

Oggi un qualunque abitante del Mozambico, per dire il primo Paese che mi viene in mente, ha una possibilità di connessione, comunicazione e accesso alle informazioni superiore a quella di cui una trentina d’anni fa disponeva il presidente degli Stati Uniti.

Le regole dell’economia che alcuni vorrebbero cancellare o riscrivere sono dunque quelle che hanno reso accessibile e fatto penetrare uno strumento di libertà e crescita economica come è la telefonia mobile. E la crescita economica, che si porta appresso la crescita dei redditi, arriva dal progresso tecnologico e dalla produttività che viene resa possibile, non dalle stampanti o dal nome della moneta con cui si fanno le transazioni.

L’Unione Sovietica, in oltre 70 anni di storia, ha tentato in vario modo di generare produttività, fallendo clamorosamente l’obiettivo. Altri esperimenti statalisti, di vario colore, hanno fallito nella stessa misura. Quello che ha prodotto una crescita di produttività anno dopo anno, e che si è trasformata in miglioramento del tenore di vita, è l’applicazione della logica di mercato.

Basta un’occhiata al mondo per vedere che i paesi che hanno basato le loro economie sulle logiche di mercato sono i più ricchi, e quelli che stanno crescendo di più sono quelli che si sono aperti al mercato da poco tempo. Mentre quelli che ancora non si aprono costringono i loro cittadini ad un’indigenza rurale.

Questo non significa che il nostro sistema economico sia perfetto, né tantomeno che sia “eguale”. La sua struttura è migliorabile, la spinta riformatrice non si deve arrestare, senza però dimenticare come mai oggi non siamo tutti in un campo con una vanga in mano. Migliorare le cose non comporta necessariamente buttare a mare quanto di buono è stato fatto. E, facendo uno sforzo di oggettività, non si può non vedere quanto di buono c’è da salvare e preservare dal tornado dello scontento di cui si animano i populismi che fanno votare col dito medio.[sociallocker].[/sociallocker]

Si possono, e si devono, correggere alcuni effetti dell’economia. Le tasse ed i meccanismi di redistribuzione hanno esattamente questa funzione, per esempio. Ma bisogna farlo senza rinunciare al buon senso; mi verrebbe da dire

all’interno delle Leggi della Fisica

in omaggio al nome di questo sito, senza sbattere le braccia spacciandola come idea per volare alto. E la più essenziale di queste Leggi della “Fisica economica” è che soltanto il libero mercato, in una delle sue svariate declinazioni, è mai riuscito a creare una sostenuta e sostanziale crescita dei tenori di vita per la media dei suoi partecipanti.

 

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

3 Risposte a “Disuguaglianza e dissonanze”

  1. .1 Il paese che cresce di più è il paese che basa la sua economia sulla pianificazione centralizzata, si chiama Cina Popolare; E’ diretta dal Partito Comunista e la Ue l’ha appena designata come economia non di mercato. Questo è un fatto che non ammette smentita ma è sufficiente a smentire lei.
    .2. Non parli di cose che non conosce come l’economia sovietica se non per sentito dire. Ancora oggi per dirne una l’Agenzia Spaziale Europea manda i propri tecnici i Russia per capire come facessero a costruire satelliti così straordinariamente efficienti. Semplice: grandi università, grande organizzazione e la necessità di dover “difendersi” da un nemico con cui si era in guerra fredda.
    .3 Le tariffe telefoniche che le rendono possibile scrivere minchiate sono diminuite mentre ci si impiega il doppio delle annualità di venta’anni fa per comprare una casa e dare un tetto a un famiglia. Mentre sempre negli stessi vent’anni le tasse universitarie indispensabili per la mobilità sociale si sono quintuplicate.
    .4 Non si capisce che cazzo se ne faccia un bambino malato di tifo del Mozambico di una connessione ultraveloce.
    .5 Non si capisce a quali regole dell’economia alluda. L’economia è l’unica disciplina in cui nessuno è mai d’accordo con nessun altro. Infatti esistono siti come questo.
    Tutto questo premesso non si sentiva proprio la mancanza di un insulso predicozzo moralista senza nè capo né coda.

    1. Le rispondo volentieri e la ringrazio dell’attenzione che dedica: la Cina ha avviato un processo di crescita molto elevato… contestualmente al suo ingresso nel WTO (world trade organization), per decenni, chiusa nella pianificazione centralizzata, è rimasto un paese rurale ricco solo di risaie.
      Lo sviluppo delle tecnologie spaziali sovietiche dovrebbe interessare ad un bambino malato di tifo? Anche non residente in Mozambico, intendo. Mi sfugge la pertinenza del suo esempio.
      E’ straordinario vedere come un regime di pianificazione centralizzata sia collassato a causa dell’introduzione della Glasnost (= trasparenza), palesando quanto tutto fosse sorretto dall’opacità e dalla propaganda, e a distanza di quasi trent’anni ancora dobbiamo dibattere se davvero la crescita della qualità della vita al di qua e al di là della cortina di ferro fosse paragonabile?
      Infine, sperando possa aiutarla a comprendere a quali regole alludo, nemmeno io sentivo il bisogno del suo predicozzo, ma questo non significa che lei non abbia il diritto di esprimerlo, di vederlo pubblicato, e di avere la mia risposta. Non è esattamente così nei paesi fondati su pianificazione centralizzata, del passato o del presente.
      Un caro saluto.

  2. Cyrano

    (ma) Nella Repubblica Popolare di Cina e nella Federazione Russa c’è mai andato – realmente?!

    E se sì, per quanto tempo Vi ha vissuto – in carne ed ossa?!

    In quali anni – precisamente?!

    E se del caso, Ci scriva dove ha vissuto e soprattutto in quale settore Vi ha lavorato – per davvero?!

    Tanto per capire – così Ci facciamo due conti spicci (e due risate – naturalmente).

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