Che fine ha fatto il toro?

Se per molti risulta difficile poter avere una corretta lettura del mercato, grazie all’analisi intermarket è possibile dare una lettura decisamente migliore e più trasparente di quanto sta accadendo.
Andiamo con ordine.

1 -Se dobbiamo partire dalle borse, credo non ci siano molte cose da dire. I post che ho scritto negli ultimi mesi con l’obiettivo di mettervi all’erta su cosa poteva succedere sono chiarissimi.  (li trovate sul mio blog).

Quindi in ambito azionario, il rischio che qualcosa potesse capitare, era abbastanza noto. Però il collasso dei mercati non è stato solo dovuto alle borse. E poi… cosa ha innescato la miccia?

In effetti non è poi successo nulla di così catastrofico in questi giorni. I mercati avevano bisogno di un pretesto bello e buono per fare partire una correzione che non è poi altro non è, PROBABILMENTE, che un take profit più che normale, dopo lo straordinario rally monodirezionale degli ultimi anni (ormai).

2 -Gli indici di rischio, di cui ho detto IERI, sono subito lievitati la rialzo, facendo scattare una serie di meccanismi automatici (stop profit) che hanno fatto liquidare le asset class. Poi ovviamente, di contorno, sono state enfatizzate notizie che fino a qualche settimana fa erano considerate “di contorno” e che oggi invece sono considerate di primaria importanza, prime fra tutte i rumors su stress test e AQR.

3 -Intanto però qualcosa sì è anche mosso sui mercati “sponda”  commodity e dai tassi di interesse.

Come è noto, il petrolio sta collassando, sia per motivi economici (rallentamento/recessione) e sia per fattori politici. Lasciando da parte la politica, è noto che il rischio recessione,  porta con se MENO consumi causa rallentamento globale, e quindi meno inflazione.

4 -Inoltre, nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un violento rally del Dollaro USA che ha portato il cross con l’Euro fino ad area 1.25. Il rafforzamento del Dollaro USA ha avuto un effetto drenante e quindi è stato come se la FED avesse già aumentato i tassi di interesse.

Già…ma…la FED non doveva alzare i tassi?

Aggiungiamoci la troika che rischia di essere cacciata dalla Grecia ed ecco che il cocktail è pronto. Si scatena il pandemonio.

a) scattano le prese di beneficio sui titoli di stato della Grecia (scatenando poi un rally ribassista anche a causa della mancanza di compratori)

b) crolla la borsa di Atene

c) effetto contagio di tutta l’area PIGS

d) le borse prendono la palla al balzo e partono con violente correzione

e) il denaro viene messo al sicuro…ma dove? Ed ecco che il Bund torna “appetibile” e lo Schatz (BOT tedesco) va nuovamente a rendimento negativo

f) intanto, cosa MOLTO IMPORTANTE, oltre Oceano succede questo..

GRAFICO FED FUNDS (oggi e un mese fa)

FED funds rate

g) Quanto detto prima si concretizza sulla curva dei tassi dei FED Funds.

h) I tassi di interesse negli USA non verranno alzati come invece temuto. Il mercato prevede che la FED rallenti il processo di rialzo dei tassi.

i) Tornano copiosi gli investimenti sui bond USA che quindi fanno registrare un rally abbastanza inatteso. Molte case di investimento erano “scariche” e quindi hanno dovuto riportarsi quantomeno in neutralità

j) L’uscita di denaro dall’Europa verso gli USA influisce sul tasso di cambio. Il cress EUR USD gira al rialzo (a favore dell’Euro) e torna a quota 1.275

Intanto però c’è la percezione che, questa volta, non sarà sufficiente un intervento delle banche centrali per fermare questo movimento. Ci vorrà qualcosa di più. Tanto per cominciare, partendo dall’inizio, in Grecia, più volte vista come una “storia da prendere come esempio” per come è stata gestita dalla Commissione Europea, visto il suo grande recupero (ma dove? La Grecia è alla frutta! Ma chi vogliamo prendere in giro?) qualcosa potrebbe nuovamente succedere. E se la Grecia va male, anche dall’altra sponda la Germania inizia ad essere preoccupata. Infatti Berlino, udite udite, è a rischio recessione.

Questa è l’occasione per rimescolare le carte e rifare l’Europa. Ma sarà veramente così? Oppure si deciderà di “cacciare” ( o meglio, far uscire diplomaticamente) la Grecia dall’Europa creando un precedente, un passaggio da cui poi tutti gli altri stati potranno passare, creando il collasso dell’Euro?

La questione quindi, nel breve termine, è legata ai flussi finanziari in movimento verso gli USA. Ma nel medio termine, per l’Europa, è squisitamente politica.

Il mondo si sta risvegliando dal caldo tepore del mercato unidirezionale (al rialzo) e si ritrova in una realtà che è cruda e spietata. Il sistema finanziario, tenuto in piedi non da riforme strutturali ma da una cosa decisamente meno solida, ovvero dalla FIDUCIA, inizia a scricchiolare. E si ritorna a ballare, rischiando di ritrovarci con una convergenza tra economia reale e finanza che farebbe scendere e non di poco i mercati finanziari. Nei prossimi giorni si capirà meglio dove si andrà a parare. Intanto però, tenete a mente le dinamiche sopra descritte. Potrebbero esservi utili per meglio capire cosa stia accadendo.

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Pubblicato da Danilo DT

Danilo Rambaudi, alias Dream Theater, è un operatore finanziario dal 1995. Asset Allocation Manager, collabora con istituzioni finanziarie e siti finanziari italiani e non, nell'ambito dell'analisi e della ricerca. Analista tecnico, ma anche padre e marito (e a volte se ne dimentica).

2 Risposte a “Che fine ha fatto il toro?”

  1. Secondo il mio punto di vista fai troppo rumore per una correzione sana e dovuta….
    Saranno mica i food stamps?? LOL
    La realta’ cruda e spietata che descrivi sarebbe una correzione del 10 o 20 % dopo 5 anni di rialzi indici usa?
    Dopo i food stamps cio che fara’ cadere i mercati sara’ come dici la non correlazione fra economia e markets?
    Il mondo e’ cambiato dai…

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