Il rating nel pozzo

Standard & Poor’s ha ridotto l’outlook sul rating di ENI (confermato ad A-) da neutrale a negativo a causa la persistenza dei bassi prezzi del petrolio. Risuonano gli”Allarmi“, ma sui mercati finanziari sembra che l’evento sia passato in sordina, anzi il titolo ha chiuso la giornata in positivo. La ragione è che nel contesto attuale, un semplice taglio dell’outlook è -relativamente- un buon segnale.

Se guardiamo un po’ oltre il giardino di casa nostra scopriamo infatti che S&P ha dato ampia attenzione a tutto il settore petrolifero/energetico, colpito in maniera sostanziale da una situazione difficile a causa dei bassi prezzi del petrolio. L’esplorazione e la produzione, infatti, sono divenute meno profittevoli e in taluni casi antieconomiche.

Nel dettaglio Standard & Poor’s ha tagliato il Rating di diverse società del comparto:

Chesapeake Energy (capitalizzazione 5,6 mld$): BB-/Negative (da BB+/Negative)
per attese di risalita del rapporto debito/EBITDA oltre il 500% e Funds From Operations (FFO) ridotti al 12% del debito

Whiting Petroleum (capitalizzazione 3,85 mld$): BB/Stable (da
BB+/Negative)
per proiezioni di debito/EBITDAX oltre il 400% ed FFO inferiori al 20%.

Ultra Petroleum (capitalizzazione 1,05 mld$): B+/Negative  (da BB/Negative)
per attese di risalita del rapporto debito/EBITDAX oltre il 500%, FFO inferiori al 12% e per un rischio di liquidità che si concretizzerà se la società non provvederà a riscadenziare i suoi debiti.

Denbury Resources (capitalizzazione 1,14 mld$): BB-/Stable  (da BB/Negative)
S&P stima un calo di produzione del 5% per l’anno prossimo, un rapporto debito/EBITDAX oltre il 500% e FFO ridotti al 12% nei prossimi 2 anni.

Linn Energy (capitalizzazione 1,07 mld$): B+/Negative (da BB-/Negative)
S&P stima un debito/EBITDA oltre il 550% e FFO inferiori al 12%, seppure possa ricavare un po’ di risanamento dalla sospensione dei dividendi agli azionisti.

destino simile per società di capitalizzazione più ridotta (o non quotate) come Endeavor Energy Resources L.P., Legacy Reserves L.P., Triangle USA Petroleum Corporation, Chaparral Energy, Templar Energy LLC, Atlas Resource Partners L.P., Clayton Williams Energy, Midstates Petroleum, Energy XXI, Permian Basin. per alcune di queste il rating è divenuto CCC e più volte viene ripetuto il termine “insostenibile”

Un altro gruppo di aziende del settore, tra cui ENI, se l’è cavata con una revisione dell’outlook, con il rating che rimane intatto nonostante il momento così difficile:

Exxon Mobil (capitalizzazione 320 mld$): ‘AAA’ , l’outlook passa a “Negative” da “Stable”. Sono attesi miglioramenti sul fronte costi/ricavi (prezzi delle commodity permettendo) a partire dal 2017.

Chevron Corp.(capitalizzazione 158 mld$): ‘AA’ , l’outlook passa a “Negative” da “Stable”. Stesse considerazioni rispetto a Exxon.

ConocoPhillips (capitalizzazione 68 mld$): ‘A’, l’outlook è confermato a “Negative”.

A questi tre giganti del settore si affiancano una truppa di piccole società: Northern Oil And Gas Inc. (B), EV Energy Partners L.P. (B), Fieldwood Energy LLC (B), WPX Energy Inc.(capitalizzazione 2,3 mld$, BB), W&T Offshore Inc (B), Comstock Resources Inc (B).

Tutto questo mentre il Fondo Monetario Internazionale, rilasciando oggi le sue stime sulla crescita globale, rivede a ribasso quelle dei paesi emergenti e a rialzo quelle di diversi paesi occidentali, tra cui l’Italia, che segna una “crescita più forte del previsto“. L’elevata disoccupazione invita a procedere con altre riforme, tuttavia nel breve “L’Italia può fare di più in termini di crescita ed è di sicuro possibile che possa fare come o meglio della Germania“.

Non eravamo più abituati a stupire in positivo e sentirci dire che potremmo fare meglio persino dei “primi della classe”, ancorché grazie prevalentemente a fattori esterni.

Luci, tunnel, lontani ricordi che riaffiorano….

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

Una risposta a “Il rating nel pozzo”

  1. Un chiarimento sulla rilevanza della leva finanziaria per il settore energetico, e sulla ricaduta della discesa del prezzo del petrolio:

    Gli operatori in oil & gas usano le loro riserve come collaterale per ottenere finanziamenti a costi inferiori. Questo significa che periodicamente (ogni sei mesi di solito) il valore delle loro scorte viene ricalcolato, con l’effetto di veder restringere le loro linee di credito se il valore delle riserve cala.

    Questo processo non ha dato problemi per anni, ma dopo la discesa del petrolio da 115$ /barile agli attuali 50$ scarsi potrebbe costringere alcune compagnie a far fronte a restituzioni di capitali impreviste.

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