L’industria europea vuole riaprire le ali

aprire le ali

Grillo c’è anche in Germania. E non è un modo di dire: il presidente della Confindustria tedesca (la BDI) si chiama Ulrich Grillo, anche se le similitudini fra i due non vanno molto oltre. Ieri Grillo, al business forum Italo-Tedesco di Bolzano, non ha tenuto un V-Day, evidentemente, ma (potremmo dire) un R-Day, dove “R” sta per riforme. Perché è questa la richiesta che arriva dal mondo delle imprese:

“La crisi non è ancora arrivata al capolinea ed è necessario accelerare le riforme per consolidare la ripresa. Ci sono dei piccoli germogli, dei segnali di ripresa che si intravedono ma la crisi non è ancora passata. Siamo ancora in piena crisi, anche in Germania non è tutto oro quel che luccica, ci sono dei problemi da affrontare, come la formazione del nuovo governo.Italia e Germania giocano un ruolo decisivo in Europa: le due nazioni rappresentano il 45% del Pil europeo, abbiamo una fortissima vocazione all’export e abbiamo una valuta comune, l’euro.

Ulrich Grillo

Tra noi c’è una buona collaborazione per far progredire l’industria, ma le misure concrete devono farle i politici. Noi possiamo incoraggiare e sotenere i governi. Ieri ho letto un’indagine secondo la quale l’80% dei cittadini europei è favorevole alle riforme, addirittura in Italia il 90% vuole le riforme. A volte sembra che con le riforme si facciano passi indietro ma il messaggio ai politici deve essere chiaro: devono attuare le riforme. Ho avuto modo di incontrare il presidente del Consiglio Letta e sono rimasto affascinato dalle sue idee, ora va incoraggiato ed incentivato effettivamente, visto che anche il 90% degli italiani vuole le riforme”.

Un Pippero, presidente Grillo, forse eccessivo: la larga maggioranza di cui dispone il governo italiano è parlamentare, dubito molto che goda di percentuali bulgare di queste proporzioni. In ogni caso il messaggio è chiaro.

Anzi, appena il microfono passa all’omologo Giorgio Squinzi il tono non cambia:

“La ripresa? Tutto dipende dalla Legge di Stabilità, dalla versione definitiva che uscirà dal Parlamento. Noi abbiamo esternato i nostri timori che quello che uscirà dal Parlamento non sia conforme alle nostre aspettative. Nella versione che ci è stata presentata riteniamo che sia comunque insufficiente a far ritrovare la crescita al Paese.

Giorgio-Squinzi

La Germania è il primo Paese manifatturiero europeo e l’Italia il secondo, al di là di alcune diversità, siamo due Paesi molto simili che stanno giocando la stessa partita per un’Europa più competitiva sul mercato mondiale. La ripresa  aiuterebbe anche le imprese a ottenere un maggior credito dalle banche. Abbiamo un colloquio continuo con le banche, peraltro in una situazione difficile abbiamo sottoscritto accordi importanti, come quello molto complicato, sulla moratoria dei debiti delle imprese. C’è collaborazione, le banche non chiedono altro di meglio che sostenere le imprese perché devono vendere la loro merce, la loro materia prima di cui abbiamo bisogno: il denaro.”

Tempo dunque di comunicato congiunto, a conclusione dei lavori:

“La crisi economica e finanziaria, ha trascinato le economie europee in una dura recessione e, nonostante alcuni segnali di miglioramento dell’economia, non possiamo ritenerci soddisfatti. Pertanto tutte le politiche europee che hanno un impatto diretto o indiretto sulla competitività devono essere appropriatamente e strettamente coordinate e sincronizzate con l’esigenza di riguadagnare competitività”.

Non bastano il Fiscal Compact e la Banking Union: BDI e Confindustria vogliono anche:

  • una sorta di Industrial Compact 
  • il completamento dell’Unione economica e monetaria
  • una politica energetica e climatica più coerente ed economicamente efficiente 
  • sostegno europeo per la ricerca e l’innovazione “anche attraverso il pieno coinvolgimento delle imprese

Riusciranno il Parlamento italiano e quello tedesco a deludere tutte le aspettative?

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

3 Risposte a “L’industria europea vuole riaprire le ali”

  1. Sul quello italiano, contaci, ci deluderà. In quanto a quello tedesco, problemi loro. Italia e Germania sono simili come i due Grilli. Stiamo giocando la stessa partita, ma ognun per se. Proprio perché entrambi paesi manifatturieri, siamo concorrenti, dal 2003 la Germania ci insegna il suo motto: mors tua vita mea.

  2. This pact has existed for nearly a millenium.. it is charmingly called the “blue banana” and it spans from the Florence-Bologna axis upwards, over Switzerland, via Frankfurt into the Rhineland, covering the BeNeLux, jumps over the channel and goes upto Manchester-Leeds, with an intricate web of rivers and artificial channels.. It dates back to the Roman Empire, maybe even before.
    It would be wise to make use of this…

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