John Coltrane: jazz

Non c’è mai fine. Ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare. E c’è la necessità di purificare sempre più questi sentimenti, questi suoni, per arrivare ad immaginare allo stato puro ciò che abbiamo scoperto. In modo da riuscire a vedere con maggior chiarezza ciò che siamo. Solo così riusciamo a dare a chi ci ascolta l’essenza, il meglio di ciò che siamo.
John Coltrane


Coltrane è come se fosse in grado di spiegare la stessa cosa in cinque modi diversi

Miles Davis

 

Io e Mr Pian Piano abbiamo deciso di far della nostra rubrica un angolo spregiudicato. Ogni domenica si salta di palo in frasca, barcollando ubriachi di note tra un bar e l’altro. Dopo una scorpacciata di Bowie, che amava molto suonare il saxofono eccoci ad una leggenda del sax: John Coltrane. Passi da gigante tra i giganti. Siamo pazzi incoerenti? Perfetto! Coltrane come Miles Davis e Bill Evans è un caposaldo nella musica del 900, ma mentre Miles rimanda ad un approccio aristotelico, fatto di una molteplicità di esperienze da moltiplicare con un fuoco d’artificio dietro l’altro, tessere ed assorbire per allargare conoscenze, modalità e quindi profondità del discorso artistico, con Coltrane ci muoviamo in una dimensione ideale, platonica ed infine metafisica, dove l’arte, la musica, l’esistenza sono trampolino per il sovrumano, per accedere ad una dimensione sacrale dell’esistenza. Lo spirituale incombe dentro a quel sax.

Naturalmente come nella Scuola di Atene di Raffaello, Platone e Aristotele si incontrano e Coltrane diventa elemento insostituibile nella seconda metà degli anni 50 di molti dischi di Davis, come “Milestones” e naturalmente è colonna portante del leggendario “Kind of blue” dove Miles, anche grazie a Coltrane ed Evans, firma una registrazione entrata nella storia della musica moderna. Molte le pietre miliari firmate dai due gomito a gomito in un turbine di creatività.

Mr Pian Piano mi sussurra che Coltrane incarna l’irrequietezza. John vive a pieno un’epoca, gli anni 50 e 60, piena di trasformazioni, rivolgimenti e rivoluzioni, epoca che il grande musicista incarna nella sua capacità di esplorare le estremità del linguaggio jazzistico, dal be bop al free, con quella caratteristica capacità di piegare qualsiasi linea melodica ad un discorso improssivativo che la decostruisce, la sbriciola e la reinventa come nella celeberrima versione di “My favourite things”. Decostruttivismo jazz.

Il suono mistico di Coltrane lo ritroviamo ovunque nella storia della musica moderna e tutti i protagonisti oltre a Miles, Duke Ellington e Monk, per citarne solo alcuni, collaborarono con il grande saxofonista per la sua capacità di portare le loro musiche altrove. Come per magia Coltrane si inseriva in qualsiasi racconto sonoro facendone una personalissima versione che lasciava ogni volta disorientato e ammirato il compositore originale. Il viaggio tormentato di questo artista alla ricerca di un suono assoluto, si conclude in un sontuoso interrogativo testimoniato da memorabili registrazioni in cui è racchiuso l’esistenzialismo dell’artista ed il suo slancio verso un assoluto che si svela e si vela, come un cielo di Van Gogh. Io e Mr Pian Piano vediamo molti punti in comune tra Coltrane e Van Gogh, ma si sa siamo due teste matte…

Mr Pian Piano con religiosa dedizione serve per la vostra tavola un’insalata di saxofoni impetuosi e manicaretti di pianoforti e trombe, luci soffuse e pioggia battente: CLICCATE QUI per godervi l’ottima playlist dedicata a John Coltrane. Si sussurra o ci si lamenta apertamente che Mr Pian Piano serva piatti troppo abbondanti: Signori e Signore coltivate il gusto della scelta, alleggerite i vostri ascolti se il nostro menù è esagerato. Cosa volete farci? Siamo due poveri entusiasti e con la musica perdiamo con compiacimento il senso della misura. Dopo un anno impervio, faticoso, uggioso, piovoso, la musica ci riporta davanti al mare o ai piedi delle montagne. C’è da chiedere altro?

Desiderate qualcosa di diverso dal magico sax di John Coltrane? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Non vi resta che calarvi in un nuovo viaggio e raggiungere a piedi il bar “Piano Inclinato” dove durante la settimana si parla d’economia, mentre al sabato ed alla domenica, letteratura, musica e scienza occupano il locale. Il padrone di casa Alieno Gentile sarà lieto di accogliervi. Se volete scoprire in dono altre monografie e playlist curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti avete ben tre opzioni!

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Pubblicato da Mr Pian Piano

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