La formazione dell’interesse collettivo

interesse collettivo

Alcuni pensano che l’interesse collettivo sia la somma degli interessi personali, e che pertanto sia corretto farsi guidare da considerazioni strettamente personali quand’è il momento di esprimere il voto in urna.

Un ragionamento che appare sensato, ma che ha delle falle:

Secondo questo modello di ragionamento chi è consapevole che determinate scelte politiche siano un errore, sceglie di appoggiarle confidando di trarne un vantaggio personale.

Facciamo qualche esempio:

  • In Italia le scuole cadono a pezzi e si spende poco per formare gli insegnanti (con un esercito di docenti precari), pur sapendo che è un errore strategico che indebolisce la democrazia, alcuni preferiscono votare chi dirotta risorse su, per es, pensioni anticipate.
  • Si confonde la democrazia col consenso, dicendo che il “diritto ad avere diritti” (cit. Hannah Arendt) dipende dal non essere discorde dal governo, calpestando il rispetto per la persona e per la dignità umana.
  • Ma si lascia fare in cambio della promessa di taglio accise (peraltro inattendibile e infatti puntualmente disattesa).

Dare la colpa di tutto agli agenti esterni è intellettualmente disonesto, ma se si protesta si ottiene, quindi si preferisce il politico che promette battaglie ingiuste piuttosto che chi vuole riconoscere e correggere i problemi del Paese.

Questa deriva utilitaristica, fondata sulla convinzione che gli interessi comuni non siano che la somma degli egoismi individuali dimentica tutti coloro che non sono compresi nel ragionamento: quelli che non possono votare, per esempio.
Il Paese, e gli interessi personali, sono anche dei minori, e quando si tratta di legiferare su argomenti strutturali con impatto di lungo termine, gli interessi coinvolti sono anche delle future generazioni. Non c’è bisogno che venga Greta a farcelo notare, basta il buonsenso.

L’alibi che l’interesse collettivo sia la somma degli interessi personali crolla dunque miseramente. E se non è “giusto” chiedere ad ogni individuo di saper considerare gli interessi generali, allora non è giusto evocare la democrazia diretta.[sociallocker].[/sociallocker]
Per garantire un corretto funzionamento democratico va ripristinato quindi un meccanismo di democrazia indiretta, e la ricostruzione dei corpi intermedi, solo così ciascuno potrà evocare il diritto di essere lecitamente egoista.

Altrimenti resteremo vittime di chi, approfittando della diffusa sofferenza, fomenta una guerra tra poveri, rilanciando localismi e intollerabili razzismi col solo scopo di soddisfare ambizioni elettorali.

Senza un vero progetto per il Paese, chiedono un voto di scambio, pagando il voto in “visibilità”:

“votami, metti like e vinci un Selfie”

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

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