La geopolitica nel tempo del covid

geopolitica covid

Provo a mettere insieme qualche considerazione che l’emergenza coronavirus mi ha fatto balenare.
Dalla gestione del momento agli sviluppi futuri.

Cercherò di essere incalzante e di non abusare della vostra pazienza:

Nessuno ha colpa per l’insorgenza di questa pandemia, quindi è condivisibile l’idea che nessuno debba pagare più di altri per fronteggiarla.

Questo è ciò che rende molti italiani comprensibilmente irritabili nei confronti di Olanda e Germania.
E’ anche vero però che il costo di fronteggiare un’emergenza non è un concetto fisso, ma la sua dimensione varia a seconda di come viene gestita. L’Italia non sta facendo il massimo per evitare di avere un lockdown troppo lungo e dunque un maggior impatto economico.

Stare in una comunità comporta la condivisione, ma anche il massimo impegno di chi ne fa parte.

Aggiungiamo che, per esempio, abbiamo deciso di dare sostegno a chi lavora in nero, o di distribuire soldi nelle varie regioni in modo non proporzionale alla diffusione dell’epidemia.

Diventa più semplice capire che ci possano essere perplessità nel condividere a priori le spese che sosteniamo e sosterremo (e ciò nonostante…), visto che sembra non intendiamo avere condizioni a cui sottostare. Anche gli aiuti del MES li prenderemmo, ma solo senza memorandum, quasi fosse una parolaccia.

Stranamente però un Memorandum of Understanding lo abbiamo firmato un anno fa. Non con i nostri soci europei, ma con la Cina (vedi documento del Governo): un accordo di collaborazione ad ampio spettro (anche politica) in cambio di investimenti dalla Cina per il loro progetto infrastrutturale “Belt & Road”.

Quello che era già strisciante prima della pandemia, diventa ora più trainante: gli USA, concentrati solo su loro stessi, non sono più interessati alla UE, noi facciamo sempre più fatica a fare la vittima cercando sostegni, e la Cina cerca di allargare la propria influenza. Lo fa anche in modo subdolo, mentendo sui reali numeri dell’epidemia (lo strano caso delle urne cinerarie) e facendo dumping in questa fase di generale difficoltà per l’Occidente, cercando opportunisticamente di sfruttare l’indebolimento della nostra capacità produttiva.

Alimentando l’antipatia verso la Germania (l’unico paese che ha prelevato malati di COVID19 dall’estero mettendo a disposizione le proprie strutture) accusandola di egoismo, le forza politiche stanno contribuendo allo scivolamento di questo Paese.

Abbiamo una classe politica fatta di “eiaculatori precoci”, che cercano un riscontro immediato (FDI: Foreign Direct Investments) e non hanno visione geopolitica, prospettica. Una classe che non “fa” politica, ma usa le cariche politiche per il proprio ego.

E questo, badate bene, non accade perché abbiamo politici incapaci, ma perché abbiamo svuotato il senso: la democrazia non è “governa chi ha il consenso”, questa è una sorta di trappola che “costringe” chi governa a seguire le pulsioni dell’elettorato. I leader dovrebbero guidare (to lead…), non seguire.

Quella della democrazia diretta è una baggianata che ci ha reso giganti coi piedi d’argilla.

E nella meschinità, sentiamo anche sussurrare che, in fondo, una dittatura è più efficiente nel gestire l’emergenza.

“Putin la risolve in 3 minuti con un editto dei suoi”.

Tanto che pochi si scandalizzano della svolta antidemocratica nell’Ungheria di Orban.

Pretesa di democrazia diretta e ammirazione per le dittature: schizofrenia pura.

La Storia insegna che quando c’è da cambiare fronte, l’Italia lo fa con disinvoltura. Se lo sviluppo geopolitico in corso proseguirà (una fetta è in discussione con le presidenziali USA di novembre) non mi stupirei di vedere l’Italia sempre più nella sfera d’influenza cinese.

Questo accadrà non per un elaborato e pragmatico piano, ma per un insaziabile bisogno di capitali esteri che discende dal nostro incontenibile istinto di rifiuto della Realtà.

Perché la pandemia crea difficoltà economica, e la pandemia ce l’hanno tutti. Ma le “pezze al culo”, no.

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

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