La profonda apnea della disoccupazione giovanile

apnea

Quest’oggi è uscito il dato Istat sulla disoccupazione, che ha evidenziato un valore al 12,5% un massimo storico dal 1977, quando l’Istat iniziò a tenere le serie storiche. Il dato più spaventoso è quello della disoccupazione giovanile: 40,4%. Anche in questo caso si tratta di valori mai visti da quando, nel 1977, l’Istat ha iniziato il monitoraggio: il primo dato di disoccupazione giovanile, nel 1977 era poco oltre il 20%. Tuttavia per esemplificare il “dato peggiore dal 1977 a questa parte” è nata questa sequenza:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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Grazie per aver votato!

Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

12 Risposte a “La profonda apnea della disoccupazione giovanile”

  1. Io non avevo ancora 30 anni. Dopo aver tentato la carriera universitaria a Messina, ero a Bergamo a insegnare nelle scuole medie. Ancora precaria avendo perso la possibilità di fare il concorso a cattedra o l’abilitazione per inseguire un sogno. Era comunque più fortunata dei ragazzi di oggi, ero certa che prima o poi mi sarei “sistemata”. Mi chiedo spesso se sia vero che la mia generazione abbia rubato il futuro ai figli e nipoti. Non voglio né assolvermi né crocefiggermi, quindi non do una risposta. Grazie

  2. … E mentre uno andava in moto, l’altro si divertiva a sparare agli indiani, due o tre scrivevano,uno dipingeva, quattro cantavano e uno bianco si girava dall’altra parte, dei poveracci albanesi che non sapevano nuotare, attraversavano l’adriatico in gommone durante una burrasca invernale, ed oggi hanno messo su casa e famiglia e tengono in piedi piccole imprese che fanno lavori snobbati da italiani che si lamentano che c’è la crisi nell’edilizia

    E tutto sommato sembrano perfino felici.

  3. ma poi voglio dire …a noi in fin dei conti che ci manca? Abbiamo risorse in tutte le situazioni … ad esempio

    http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/campania-maledizione-dei-cimiteri-donne-cadono-nelle-tombe-1-morta-2-ferite-1707472/

    Caso sfortunato che scatena la caccia ai numeri per il Lotto dei testimoni. E i numeri sono serviti e arrivano sul web quasi subito: 6 la profondità della caduta, 72 la meraviglia, 73 l’ospedale, 89 il cimitero e 90 la paura.

    io lunedi mi gioco il 19 il 77 il 40, il 4 eil 20. Ho solo un dubbio…il 12,5 al Lotto… esiste?

  4. In un paese di vecchi, dove la ricerca di consenso insegue i vecchi, dove i vecchi incassano pensioni baby e calcolate secondo la retribuzione, dove non si fanno figli, non si costruiscono asili e non si fanno politiche per la casa e la famiglia (vere, non la solita sconcezza di chiacchiere) a chi gli frega di questo 40%?

    Domanda retorica.

    1. Ciao Yuma
      fai bene a rovesciare il problema, a provocare, anche perché hai ragione. Molti giovani, anche laureati, pensano in termini di status quo raggiunto, mentre sanno a malapena lavarsi i denti. Parlo per esperienze personali.. Alcuni di loro (non pochi) succhiano la paghetta a mamma e papà fino a trenta e passa, erodendo la ricchezza della famiglia e quindi scavandosi la fossa da soli (senza averne consapevolezza).

      C’è un rammollimento, una mancanza di nerbo, una perdita di dignità. dignità che in alcuni fulgidi esempi si trova ancora:
      http://www.lastampa.it/2013/11/02/cultura/opinioni/editoriali/ho-detto-no-al-grande-fratello-PfmM3XnWMGfZgB81NswMEN/pagina.html#

      Allora la “profonda apnea” è anche culturale o “di testa” se preferisci, ed è l’incapacità di fare sacrifici.

  5. La vita è una ruota, esempi edificanti come quello portato da Sakura diventeranno sempre più all’ordine del giorno, gli stranieri che ci invaderanno saranno di due categorie: quelli che ci mangeranno con merito la pappa in testa e quelli, al solito, che verranno per delinquere. I nostri figli laureati al DAMS andranno a vendere accendini in giro per l’Europa e magari i loro figli si rimetteranno a studiare per costruirsi un futuro serio. E’ inarrestabile la ruota…

  6. In un paese evoluto e fico, ci sono degli studi di architettura indipendenti, a mio avviso senza architetti, che per 125 ti fanno il progetto della tua cucina utilizzando mobili IKEA. Tu dialoghi con loro fino a che non sei contento (e per ogni cambio dopo il primo sono 80) e poi ti stampi il tuo bel disegno che contiene un elenco dei mobili desiderati, lo porti alla IKEA e ti piazzano l’ordine. Dopodiche’ chiami una ditta specializzata nel montaggio mobili IKEA che per un prezzo in linea con quello offerto da IKEA ti fa il montaggio.
    Ho chiacchierato con il tipo in questione che mi raccontava che prima di fare questo lavoro vendeva gioielli ma aveva la passione del fai da te e quindi ha inseguito il suo sogno, lasciato l’azienda di gioielli e aperto il suo buniness di montaggio mobili IKEA con un invidiabile sito.
    Scorsa settimana ha montato 30 cucine in un nuovo palazzo di xxx a 2500 cadauna non e’ male.
    Forse nella vita a volte bisogn ingegnarsi anziche’ vivere in bambagia sulle spalle dei vecchi attendendo che un lavoro ti salti addosso…

  7. Forse nella vita a volte bisogn ingegnarsi anziche’ vivere in bambagia sulle spalle dei vecchi attendendo che un lavoro ti salti addosso…

    su quest’ultima frase sono assoluamente daccordo.

    Però credere che uno che compra la cucina all’IKEA spaccando i maroni a mezzo mondo di architetti sia disposto ad accollarsi 2500 euro di montaggio, è come credere a Saccomanni che dice che finalmente siamo fuori dalla crisi 🙂

    Che poi il tizio abbia montato 30 cucine in palazzo nuovo e sia anche riuscito a prendere i soldi … alora qui entra in gioco Babbo Natale 🙂

  8. Ciao Yuma, parlavo degli USA, la realta’ che ti ho descritto e’ un esempio vero.
    2500$ e’ quello che ti costerebbe da ikea a fartela montare con montatori di dubbia capacita’ mentre questo tizio e’ garanzia di qualita’.
    Era un esempio che volevo fare per dimostrare che di lavori ce ne sono basta inventarseli.
    E qui, di solito, i soldi li prendi….credimi.
    Babbo Natale non esiste, babets si
    🙂

    1. Ciao vecchio Amico

      allora tutto chiaro. 🙂

      Per un attimo ho pensato che esistesse in Italia un imprenditore a cui sarebbe andato il Telegatto dei costruttori,

      Sai 15 e passa piani venduti all’80 % e tutti con cucina IKEA erano davvero un record da Guinnes.

      Sempreinpista ! aloha

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