Le bombe sullo Yemen faranno scoppiare il mercato?

Sappiamo bene che i mercati finanziari in questi primi tre mesi sono andati al galoppo: le borse brillano ed anche con i bond le performance sono molto elevate. Gli ingredienti su cui si è basata la spinta a rialzo li conosciamo: sostegno monetario della BCE, euro debole, petrolio a basso prezzo, rialzo dei tassi americano solo in prospettiva, profumo di ripartenza economica europea.

La voglia di presa di beneficio è tangibile da qualche settimana e gli ultimi sviluppi in Yemen, con l’Arabia saudita che ha dato il via a raid aerei nel Paese per fermare l’avanzata degli Houthi, stanno spaventando gli investitori.

Ma siamo all’inizio di una inversione o il mercato ha trovato un “pretesto” per prendere beneficio dopo un trimestre scintillante?

Facciamo una rapida analisi: la mossa saudita ha provocato un recupero dei prezzi del petrolio (il WTI è tornato rapidamente sopra i 50$). Se il petrolio salisse molto velocemente verrebbe meno uno degli elementi su cui si basano le ipotesi di ripartenza del ciclo: la discesa dei costi di produzione. Inoltre un rialzo del petrolio accelererebbe la risalita dell’inflazione, inducendo la Fed ad alzare i tassi un po’ prima del previsto.

Uno storno motivato e ragionevole, dunque? La risposta, al momento, ci viene dal mercato dei cambi dove l’euro si scopre forte (è tornato a toccare 1,10 contro il dollaro). Il movimento smaschera quello che sta accadendo sui mercati: le tensioni geopolitiche, l’instabilità ed i focolai bellici sono sempre occasioni di corsa verso il dollaro, la moneta rifugio (specie con il contesto macro e monetario di cui parlavamo prima). Il fatto che il dollaro scenda, insieme alle borse, è allora la narrazione di una semplice presa di beneficio, con cui gli operatori vendono ciò su cui hanno registrato dei guadagni, anche per consolidarli in prossimità della fine del trimestre, quando andranno a chiudere la contabilità delle posizioni e a pubblicare i risultati.

Finché il prezzo del petrolio non minaccerà seriamente la crescita non c’è ragione di temere che i mercati vadano a schiantarsi. Il dio Pan, da cui origina la parola panico, è rappresentato con gli occhi fuori dalle orbite, con i denti che digrignano e che inviano segnali di furia, con il volto gaudente e sarcastico e l’animo corrotto. Teniamolo lontano da noi, almeno per il momento.

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

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