Lo spirito del migrante

migrazioni

Riporto la accorata lettera di un nostro anonimo lettore, emigrato dal BelPaese ormai da qualche tempo:

“Oggi ho ricevuto il bollettino della nuova tassa sui rifiuti.
Ebbene sì, nonostante io non viva in Italia pago ben 350 € di tasse rifiuti, con tutte le maggiorazioni del caso chiamate Tares o qualcosa del genere. Lo scorso anno la tassa rifiuti era stata di circa 270 €, dicono che l’inflazione non arrivi al 2%, ma su questa imposta vedo un bel 30% in più.
Nonostante debba pagare questa tassa anche se non vivo li, pago anche l’IMU, e quella è la mia unica e prima casa in Italia: circa 1200 € l’anno (salvo cambi di aliquote…)
Se vivessi lì, probabilmente, non dovrei pagare l’IMU (considerando franchigia e figliolanza).
A questo aggiungo una cedolare secca del 21% sull’affitto dell’immobile nonostante non abbia redditi in Italia (oltre ovvio alle tasse che pago qui per l’affitto che incasso in Italia).
Se ho ben capito hanno nuovamente incrementato l’imposta patrimoniale sui depositi bancari, che pago anch’essa nonostante io non abbia redditi lì.
E c’è chi si chiede perché la gente non investa in Italia.
Sul vostro autorevole sito dovreste sottolineare queste follie tutte italiane!!!”

Ero tentato, inizialmente, di segnalare all’amico lettore che -per esempio- non c’è incongruenza tra un’imposta sul patrimonio (che sia IMU o bolli su patrimonio mobiliare) e l’assenza di redditi, ma poi ho inteso lo spirito profondo e frustrato che c’è dietro questa lettera, che non è una richiesta di chiarimenti sulla fiscalità italiana, ma l’urlo straziato di chi, guardando l’Italia da fuori, la vede annaspare tra crescenti costi incomprimibili e conseguente necessità di raccogliere risorse (l’ultima è il salto di scaglione dal 10% al 22% dell’IVA sulle tombe…)

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

3 Risposte a “Lo spirito del migrante”

  1. Ha fatto bene a non cadere nella tentazione di spiegare un bizantinismo. L’intero sistema fiscale è privo di congruenza, raziocinio o sano teleologismo. Diamo un suggerimento: venda, venda al più presto il suo immobile, chiuda i conti correnti in questo paese e visto che si trova già all’estero prosegua il suo cammino esistenziale senza voltarsi. Potrebbe rimanere di sale.

    L’urlo straziante è quello di chi guarda l’Italia dall’interno. Prigionieri di un orwelliano sistema fiscale, privi di un’inutile rappresentanza, subiamo la “sovranità nazionale” che si esplica nel solo Servizio del Debito. Siamo prigionieri di lacci fiscali e lacciuoli burocratici che hanno come unica finalità il renderci assoggettati anche nelle minuzie quotidiane.

    La carenza di reddito spinge il sistema a tassazioni striscianti sul patrimonio, spacciando patrimoniali per tariffe. Distrutta la capacità di reddito non resta che spolpare il risparmio accumulato: il patrimonio.

    L’illuminismo liberò l’individuo dalla schiavitù, l’istituto del fallimento (non fraudolento) permise la morte e la rinascita economica della persona, oggi tutto ciò è in forse. Subdolamente si asservono interi popoli al Servizio del Debito, calpestando diritti acquisiti e libertà costituzionali, soffocando ogni iniziativa e uccidendo la speranza.

    La ricerca della felicità è sempre più individuale, un si salvi chi può. I valori collettivi sono annunciati ed enunciati ogni mattina, ma chi può fugge, altri si danno al saccheggio o alla ruberia, i vecchi si rassegnano, i più fortunati si arroccano, i più pazienti, passivi, attendono che qualcosa accada.

  2. Eh si….poi pero’ Letta dice “basta si e’ deciso! Niente piu’ seconda rata IMU” e pensa “tanto vi ho fottuti! Ho alzato la tassa spazzatura e altre e pagate alla fine di piu'”.
    E il povero straniero che citi e’ cornuto e mazziato poiche’ paghera’ tasse piu alte e seconda rata IMU.
    Che se ne accorgano i lettori dei giornali? Mi sa che no….

  3. Anche io mi trovo nella situazione di sopra (J599), all’estero da 18 anni. Immobile lasciatomi da mio padre alla sua morte che mi costa €4500 l’anno di IMU (una delle poche case che ha un valore catastale credibile a Roma) che ho in vendita da circa 1 anno senza successo nonostante continue riduzioni nella richiesta.
    Il livello dell’IMU e’ molto alto ma non folle in senso assoluto (in USA si paga circa l’1% del valore reale dell’immobile), ma in USA i livelli di tassazione sul reddito sono significativamente più’ bassi. Nel Regno Unito dove vivo la prima casa non e’ tassata a meno che non produca reddito. La crescita esponenziale della tassazione sulla casa in Italia e’ il segnale di incapacita’/indisponibilita’ di reclamare tasse da chi redditi importanti li produce e li dirotta all’estero (le nostre “grandi famiglie” degli scandali finiti in tribunale recentemente) ma anche l’indisponibilita’ dei governanti di affamare la macchina statale smettendo di colonizzare attività’ che nel mondo anglo-sassone sono riservate al privato. La spesa pubblica e’ irrimediabilmente diventata parte della macchina di raccolta del consenso (bonus vari di recente introduzione sono un fulgido esempio). Serve coraggio.

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