Ma cos’è questa crisi?

ecosistema finanziario
Una domanda che quasi mai mi viene fatta esplicitamente ma che fa parte delle incomprensioni di molti agli eventi quotidiani è:

“cosa sono, e come funzionano davvero i mercati finanziari?”

Vi avranno raccontato che il sistema finanziario è un sistema meccanico, popolato di soggetti razionali e informati.

Non è così.

E’ semmai un ecosistema di specie interdipendenti che lottano per la sopravvivenza e il successo riproduttivo, in un ambiente in continua evoluzione.

Il comportamento dei soggetti che popolano questo ecosistema va osservato con cura e precisione, e nel loro habitat naturale, non in laboratorio o in teoria (come molti tentano di fare), per comprendere i modelli di comportamento di ogni specie e disegnare degli schemi.

Dopodiché tutti questi schemi di comportamento, uno per ogni specie, devono essere considerati in combinazione, proprio come in un ecosistema: un ambiente che sperimenta shock esterni e forze endogene.

Quando scoppia una crisi, invece di focalizzare l’attenzione solo sulle cause immediate – mutui subprime, banche sottocapitalizzate, debito pubblico, bolla internet, azzardo morale… – l’approccio da ecologo valuta i comportamenti, l’ambiente e come le due cose interagiscono nel tempo.

Abbiamo teorie economiche su come dovrebbero comportarsi, in un ambiente ideale, le molte specie dell’ecosistema (banche, fondi speculativi, compagnie assicurative, autorità di regolamentazione, legislatori, investitori…) ma poche osservazioni sui loro comportamenti naturali.

La crisi del 2008, ad esempio, venne dall’espansione dell’ecosistema dei mutui ipotecari: nel 1996, negli USA sono stati emessi 480 mld$ in titoli legati ai mutui ipotecari, compresi i titoli garantiti da ipoteca e le obbligazioni ipotecarie garantite. Appena 7 anni dopo, nel 2003, erano più di 3mila mld$.

Un tasso di crescita incredibile.

La principale fonte di reddito, di creazione di valore, nel 2006, era vendersi reciprocamente immobili a prezzi crescenti, con denaro preso in prestito… dai cinesi.

Chi ha beneficiato di queste perversioni economiche?

Tutto l’ecosistema finanziario, fino ai piccoli risparmiatori. Almeno finché i prezzi delle abitazioni salivano e i tassi d’interesse scendevano.

Come si suol dire:

“quando la marea sale solleva tutte le barche…”

Ma, come aggiunge Warren Buffett…

“quando la marea cala si scopre chi nuota nudo”

La salita dei prezzi immobiliari e la continua crescita creata artificialmente hanno generato una risalita dei tassi, e l’interruzione del flusso di liquidità fu di fatto il collasso di un ecosistema.

Apparentemente la lezione appresa da quell’evento non è stata di evitare gli eccessi di crescita artificiale di cui beneficiano tutti (che quindi politicamente piacciono), ma di impedire ai tassi di salire anche quando c’è crescita e piena occupazione.

Vedremo dove questo ci porterà.

Certo, chi non vuole vedere vincere “i buoni”? Che il bene trionferà sul male? Che l’eroe sconfiggerà il cattivo? Hollywood fa miliardi su questo e sui lieto fine, perché credere a queste cose ci dà conforto psicologico e consolazione.

Qualora un altro elemento detonatore dovesse rendere esposti gli eventuali eccessi, generando una nuova crisi, molti si affretteranno a parlare di “mercati che attaccano”, di “speculatori cattivi”, quando si tratta semplicemente di investitori che hanno fatto scelte sbagliate.

Come l’ascesa riguarda tutti, quasi nessuno beneficia di una recessione.

Il mercato è formato dalle opportunità di investimento.

Se la redditività attesa da un investimento è inferiore all’inflazione o ai tassi di interesse a medio termine, non è un investimento, è carità. Pretendere che gli altri investano a condizioni che non gradiscono è chiedere l’elemosina. Intendiamoci, talvolta l’elemosina la si ottiene, ma normalmente non è un’impresa di successo.

La “dittatura” del mercato è quindi un’invenzione di paesi e soggetti che hanno abusato del credito facile e a buon mercato nel periodo di boom e vorrebbero continuare a farlo senza pagare di più o cambiare alcunché, anche in uno scenario mutato.[sociallocker].[/sociallocker]

I governi, i politici, pensano che il mercato possa essere condizionato e che l’economia e i suoi cicli possono essere modificati dalla loro gestione, peccato però che non si assumano mai la responsabilità delle conseguenze, se negative.

I mercati salgono “per merito” delle parole del ministro o del banchiere centrale e scendono “per colpa” di elementi esterni o complotti orditi da oscuri soggetti. Quando il mercato azionario sale lo si deve agli “investitori”; quando scende è a causa degli “speculatori”.

Si parla di “economia reale”, come se i mercati finanziari non fossero un elemento essenziale per la crescita economica di cui tutti noi tutti godiamo. Come se liquidità, accesso al capitale e interconnessione non fossero dei valori. Sono dati per scontati.

Ripeto: credere a queste cose ci dà conforto psicologico e consolazione, ma non ci aiuta. La consapevolezza può darci un dolore immediato, ma se collettiva può proteggerci nel futuro.

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

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