Mercati: tempo di correzioni?

correzioni

Quali sono i multipli scontati dai mercati azionari? Sono sostenibili? E cosa comporta uno stop. Un post di importanza notevole per chi vuole investire in borsa con consapevolezza.

Si fanno mille parole ed ipotesi, ma NON dimenticate MAI che il vero ed unico fattore che muove le borse nel medio periodo è sempre l’elemento UTILI. Ed in questo periodo, la borsa americana regala dati da capogiro. Ecco cosa dice la famosa Goldman Sachs:

“91 S&P 500 companies have reported 4Q results – 41% of companies have beaten earnings estimates, below historical average of 47% – 13% have missed, vs. average of 15% – average EPS surprise 7%, above 5% historical average. 41% of companies reporting have beaten revenue estimates, above the historical average of 35%. 12% have missed estimates vs. average of 20). The average revenue surprise has been 1.1%, above the 0.9% historical average.” (Goldman Sachs)

Spieghiamo meglio perché la chiave di ragionamento resta sempre l’utile. Il valore espresso da un’azione in borsa è praticamente l’attualizzazione dei suo utili. Se quindi si pensa che la società aumenti gli utili nei prossimi anni, allora l’azione in borsa salirà. Viceversa scenderà.
Quanto espresso oggi dal mercato, rappresenta quindi la “fotografia” di cosa gli investitori si aspettano in ambito utili nei prossimi anni.
In linea di massima, utilizzando le medie delle previsioni degli analisti, si pensa che gli utili per le aziende quotate allo SP500 lievitino e non di poco.

2013 -> 107.23
2014 -> 118.76
2015 -> 131.13
2016 -> 145.47

In altri termini, UDITE UDITE, un aumento di circa 10% all’anno degli utili prodotti.
I discorso potrebbe includere altri dati, altrettanto ottimistici, su deleveraging, dividendi pagati, cash flow, ma ve li risparmio tanto il ragionamento di fondo non cambia.
Questa “euforia” è difendibile se c’è uno scenario di crescita economica realistica e solida. Noi sappiamo benissimo invece che la crescita è legata alla politica monetaria, a tagli di costi non ripetibili, mentre ci si dimentica che…è stato avviato il tapering e probabilmente già a gennaio la posta in gioco (taper) passerà a 65 miliardi di USD.
Ma noi vogliamo essere ottimisti ed ipotizziamo di essere REALMENTE in uno scenario di REALE crescita economica. Così facendo accontentiamo anche gli iperbullish.

A questo punto questi dati sono difendibili? Si, peccato che qeusto è quanto OGGI sconta il mercato e quindi, per ipotizzare una crescita dello Spoore occorre avere news positive che vadano ad aumentare le stime degli utili.
Ma c’è un particolare importantissimo che in pochi sanno e conoscono.

Rapporto Utili /PIL

Possiamo anche capire che l’efficienza delle aziende sia aumentata però questo grafico, per forza di cose, mi inquieta e non poco.
Rappresenta il rapporto tra gli utili prodotti in Usa e il PIL USA.
Cosa voglio dire con questo grafico? Nella storia MAI gli utili aziendali sono così alti se raffrontati al PIL prodotto.
Per farvi capire, ipotizzate che le aziende sono un automobile. Una volta che viene raggiunta la velocità massima, diventa difficile ipotizzare che si riesca ad andare ancora più forte.
Ecco, la macchina economica USA macina utili come non mai e come sistemicamente può produrre al massimo delle sue possibilità.
E quindi, notate bene, il mercato oggi SCONTA che questi ritmi pazzeschi vengano mantenuti nei prossimi anni.

Siccome tecnicamente è impossibile mantenere questo ritmo, è quanto mai ovvio attendersi un ritorno in area 9-10% dove si trova la media storica del grafico qui sopra. E a livello di multipli, significherebbe una revisione drastica degli utili previsti per i prossimi anni.
Cosa significa questo per la borsa? Quantomeno un bello stop.

Abbiamo raggiunto la velocità massima. Di certo si deve rallentare. Sempre che non capiti qualche intoppo (ci fermi la Polizia!) non previsto che addirittura renda tutto più pesante e drammatico (un evento di tipo geopolitico, ad esempio).

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Pubblicato da Danilo DT

Danilo Rambaudi, alias Dream Theater, è un operatore finanziario dal 1995. Asset Allocation Manager, collabora con istituzioni finanziarie e siti finanziari italiani e non, nell'ambito dell'analisi e della ricerca. Analista tecnico, ma anche padre e marito (e a volte se ne dimentica).

Una risposta a “Mercati: tempo di correzioni?”

  1. ehhh Danilo, in borsa si scende, le obbligazioni non rendono,l’oro è giù…perfino le galline hanno smesso di fare le uova…. signora mia, non ci sono più le stagioni di una volta ! 🙂

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