Piano B – Questione di differenziale

In questi giorni non si fa che parlare di quantitative easing e di deflazione.

Due tematiche di cui si è detto molto ma che nascondono ancora tanti punti oscuri. In questa sede voglio invece parlare di un altro aspetto che colpisce il mondo obbligazionario, ovvero l’andamento della curva dei tassi e la sua inclinazione (d’altronde siamo su Piano Inclinato, no?). Un discorso che sembra molto tecnico ma che io cercherò di semplificare al massimo, al fine di renderlo digeribile a tutti i lettori.

Normalmente quando la differenza tra tassi a 10 e 2 anni tende ad assottigliarsi, significa che l’economia sta rallentando. Presto per parlare di recessione, ma al momento solo di rallentamento. Quindi, quando il tasso dei titoli a 10 anni tende ad avvicinarsi al rendimento del titolo a 2 anni, per i mercati è un brutto segnale. Guardate quindi il grafico del differenziale di rendimento dei titoli a 10 anni meno il rendimento dei bonds a 2 anni.

10-2: analisi del differenziale di tasso

10-2-spread

Come vedete, il 10-2 di tutti i paesi era in chiara discesa nell’ultimo semestre, il che suggeriva un rallentamento economico globale. I mercati hanno scontato tutto questo? Ma neanche per sogno. A mantenere alto l’entusiasmo ci hanno pensato le banche centrali. Per fortuna però, oggi, questo differenziale tende a cambiare intonazione.

Come potete vedere dal grafico, a partire dal 2015, in ogni dove il differenziale torna a crescere. Significa che i bond a 10 anni aumentano il rendimento rispetto a quello dei bond a 2 anni.

Questo è generalmente un buon segnale che suggerisce un miglioramento delle prospettive di crescita economica in arrivo. Speriamo in bene, anche se il movimento, come vedete, è solo agli albori. Ma è già importante notare che la tendenza precedente è stata interrotta.

pianoB-tw

Stesso ragionamento lo possiamo fare guardando un altro aspetto, l’inflation Swap Forward 5yr5yr. Già immagino l’odio della maggior parte dei lettori. Ma anche qui cercherò di banalizzare. Questo complesso (all’apparenza) indicatore rappresenta cosa il mercato sconta nel futuro in merito all’inflazione prospettica. Il 5yr5yr forward cerca di fotografare le aspettative di mercato a livello di inflazione tra cinque anni per i cinque anni successivi.

In pratica: oggi siamo nel 2015. Questo indice dice che ad esempio in Europa, nel 2020, ci si aspetta per i 5 anni successivi un tasso di inflazione pari all’1.73%. E’ quindi un indicatore previsionale che serve per capire cosa aspettarsi dal costo della vita. E come vedete, come per il 10-2, dal 2015 lo scenario è cambiato.

Inflation Swap Forward 5yr5yr

inflation swap forward rate5yr5yr

Come mai? Semplice. In entrambi i casi c’è un elemento che tende a “drogare” la situazione e pilotarla in modo artificioso.
Avete mai sentito parlare di “quantitative easing europeo”. Credo di si. Il mercato oggi sconta che l’effetto di questo QE sia decisamente importante sia in ambito di tassi, che di crescita economica e di inflazione.

Un’ultima curiosità sul 5yr5yr. Al momento, malgrado tutto, il mercato non vede ancora un’inflazione “soddisfacente” in quanto sempre lontana da quota 2%. Sarà necessario aspettare l’impatto del QE e poi, se non basterà, il nostro Super Mario ha già la soluzione: se vuole, potrà addirittura aumentare la posta in palio buttando sul mercato ulteriore liquidità.
E la bolla si gonfia…

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Pubblicato da Danilo DT

Danilo Rambaudi, alias Dream Theater, è un operatore finanziario dal 1995. Asset Allocation Manager, collabora con istituzioni finanziarie e siti finanziari italiani e non, nell'ambito dell'analisi e della ricerca. Analista tecnico, ma anche padre e marito (e a volte se ne dimentica).

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