Prodigy: techno, big beat

I think anyone who’s willing to be brutally honest with who they are and express themselves is always going to get the oddball label, the pyscho label, the twisted label.

Keith Flint

Brutti, sporchi e cattivi: Ladies and Gentlemen i Prodigy! Come nel film di Ettore Scola o quasi. Siamo nel 1990  Liam Howlett Keith Flint e Leeroy Thornhill si conoscono ad un rave ed a loro si aggiunge da subito MC Maxim. Un famigerato rave, quei ritrovi di sciamannati per cui in Italia si finisci dritti, dritti in galera per anni, il leggendario baccanale dove si beve, ci si droga, si fa pipì e cacca ovunque e ovviamente sesso in pubblico tra maschi e femmine, maschi con maschi e femmine con femmine dove capita, capita: brutti, sporchi e cattivi appunto. Dopo il Decreto antirave di cosa poteva mai blaterare Mr Pian Piano? Cosa mai si ascolta in questi benedetti rave, gironi infernali di peccatori in preda allo sballo cosmico e alla deriva dei sensi? Satanassi delle deiezioni e del libertinaggio come si dimenano? Orbene sarò sincero, parlar di “musica” è un passo un attimo azzardato…. Ragion per cui il vostro ha ripescato questi 4 filibustieri per farvi capir di cosa stiamo parlando. Facciamo un esempio di questa barbarie sonora? Facciamolo! Eccolo il classico brano da rave a marchio Prodigy.

Botte da orbi con bassi spaccasassi e casse terremoto, melodie una è anche troppo, meglio niente, e giù bastonate di sintetizzatori e chi più mena, meglio è. Alcuni di voi si chiederanno a questo punto perché mai vi propini questo wrestling sonoro. Vi dirò, un angolino barbaro e osceno lo coltivo con piacere, la zozzeria sonora di tanto in tanto mi attira, così come la ferocia iconoclasta, del punk prima e dei ravers poi, non mi dispiace affatto, il loro situazionismo, il “fuck you” rindondante, il gusto si infrangere gratuitamente le educate convenzioni, di appicciare il focherello sotto al sedere dei benpensanti che hanno tra le urgenze di un paese prossimo a schiantarsi, quella di ribadire la legalità decretando contro i rave. Appena ho letto la notizia ho pensato subito ad un’illustrazione interna all’album dei Prodigy “Music fot the Jilted Generation”. Ve la ripropongo mi pare una carinissima cartolina.

L’onanismo legislativo che affligge la classe politica italiana da destra a sinistra si merita una pernacchia, con provvedimenti fatti per essere annunciati in qualche stupido talk show, per acchiappare consenso facile dipingendo i giovinastri che infestano le nostre zone industriali abbandonate come un’orda di Unni, facendo graffiti e peggio, senza alcun pudore. Law&order de noaltri, ovvero una barzelletta da bar. Detto questo benvengano i Prodigy, brutti sporchi e cattivi, con la loro paraboila distruttiva (è recentemente mancato il frontman Keith Flint, probabilmente suicida), irrispettosa, iconoclasta, brutalista, no future. Ah per la cronaca in cima alle classifiche di tutto il mondo ci sono arrivati eh, con questo singolo ed il relativo album “Fat of the Land”. Fuoco sia e bruci ogni cosa.

Il successo planetario per i 4 ravers è un po’ come una valigia di dinamite portata al barbecue: la band perde per strada Leeroy Thornhill e Keith Flint pian pianino inizia a deragliare fino alla prematura scomparsa. Una parabola non rose e fiori, come per quei Sex Pistols dove Sid Vicious finirà annichilito. Restano in due nella formazione attuale con Liam Howlett, da sempre cervello musicale della band con i suoi synth sbattuti in faccia come chitarre heavy metal e la voce danzante di Mc Maxim. Fat on the Land è un disco che nella sua barbarie selvaggia ha il suo perché ed è forse il canto del cigno per il rock pesante, per come è stato inteso nella vena che dagli Stooges di Iggy Pop ai nostri giorni ha incarnato un immaginario deviante, distruttivo e ribelle.

Come vi ho cucinato i Prodigy? Bhé bene o male non potevo propinarvi le loro cosucce pensate per i rave, probabilmente mi avreste lapidato e non senza ragione. Ragion per cui vi porto tra i loro successi e tra alcune delle loro composizioni strumentali più sconosciute e interessanti. Insomma CLICCATE QUI prima che esca un qualche Decreto Legge che vieti l’ascolto dei Prodigy sul suolo della sacra patria per tutelar la nazione e l’italico orgoglio dei Toto Cotugno, degli Albano e dei magnifici Gigi D’Alessio. ospiti a qualche festa di oligarchi in giro per la triste Russia. Meglio i Prodigy ed il loro fuoco iconoclasta!

Desiderate qualcosa di diverso dai sintetizzatori scassatimpani dei Prodigy? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Non vi resta che calarvi in un nuovo viaggio e raggiungere a piedi il bar “Piano Inclinato” dove durante la settimana si parla d’economia, mentre al sabato ed alla domenica, letteratura, musica e scienza occupano il locale. Il padrone di casa Alieno Gentile sarà lieto di accogliervi. Se volete scoprire in dono altre monografie e playlist curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti avete ben tre opzioni!

1) CLICK QUI e l’archivio delle monografie di grandi musicisti in ordine alfabetico vi si aprirà per magia.

2) CLICK QUI se preferite navigare nel nostro archivio di compilation.

3) CLICK QUI se siete incontentabili e desiderate esplorare arcane connessioni tra musica ed arte.

 

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Mr Pian Piano

king for a day, fool for a lifetime

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.