Chi era il regista de “Il protocollo di Kyoto”?

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Secondo un’irriverente canzone di Caparezza, in cui invita ad andare a ballare in Puglia, alcuni uomini politici pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese. Allo scopo di dipanare qualche possibile nebbia a riguardo, la Commissione Ue ha proposto oggi alla Unione Europea di passare allo step-two di impegno (per il periodo 2013-2020) del famoso protocollo di Kyoto. Nota per i non cinefili: si tratta diun accordo transnazionale che prevede impegni su base volontaria di più di 80 Paesi, compresi USA, Cina, India, Sud Africa e Brasile, per limitare entro il 2020 le emissioni inquinanti che incidono sui cambiamenti climatici.

La commissaria europea al Clima, Connie Hedegaard, chiede un allineamento agli impegni di diminuzione delle emissioni

“la ratifica della seconda fase del protocollo di Kyoto sottolinea l’impegno a favore di un approccio di tipo prescrittivo e giuridicamente vincolante per l’azione internazionale in materia di cambiamenti climatici”

 

L’Islanda, ad esempio, si è impegnata a ridurre del 20% le emissioni complessive di gas a effetto serra rispetto al livello di riferimento (i valori del 1990).
Ora dovranno pronunciarsi Parlamento EU e Consiglio d’Europa, ma la ratifica non modifica gli obiettivi nazionali già delineati nel pacchetto sul clima e l’energia, né tantomeno il tetto di emissioni all’interno del sistema di scambio di quote di emissioni della Ue (Ets) che prevede una riduzione del 21% di emissioni rispetto ai livelli del 2005 entro il 2020.

Una volta blindato questo accordo l’80% delle emissioni globali sarà coperto da obiettivi e/o impegni fino al 2020.
Avendo lasciato alle future generazioni un grande debito da gestire, insomma, cerchiamo almeno di impegnarci a lasciar loro aria respirabile…

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

3 Risposte a “Chi era il regista de “Il protocollo di Kyoto”?”

  1. E io che ero convinto che questo: http://www.youtube.com/watch?v=VDkdN75jStw fosse il protocollo di Kyoto…….

    A Taranto nel frattempo ti hanno preso in parola http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/05/ilva-taranto-il-gip-todisco-avvisa-o-rispetta-prescrizioni-aia-o-sara-di-nuovo-sequestro/767524/

    Nel frattempo in Padania ci difendiamo: http://www.ilgiornaledireggio.it/showPage.php?template=newsreggio&id=20802&masterPage=articoloreggio.htm

    Mi fermo qui, troppi sforzi per lasciare un mondo pulito e migliore.

  2. Molto fumo e poco arrosto.

    Va riconosciuto all’UE il ruolo di leadership mondiale nel sostegno delle politiche ambientali, ma rappresenta solo l’11% delle emissioni di CO2 del Pianeta.

    Gli Usa non hanno mai voluto ratificare il Protocollo di Kyoto, proponendo di rimpiazzarlo con un accordo che obbligasse anche i Paesi emergenti – Cina, Russia, India, Brasile e Sudafrica. Il protocollo di Kyoto è oggi superato e prorogato dagli accordi della Conferenza di Durban.

    http://www.enea.it/it/enea_informa/news/conclusa-la-conferenza-di-durban.

    Nel dicembre del 2011 a Durban è stato fatto un passo importante e forse epocale, ma debole.

    Entro il 2015 i paesi dovranno sottoscrivere un nuovo accordo globale da applicare a partire dal 2020. Le ragioni economiche continuano a prevalere. Non ho nozione delle trattative in corso.

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-11/durban-accordo-globale-salvaclima-161101.shtml?uuid=AaBgbLTE

  3. mentre ci perdiamo nei buoni propositi il climate change si mostra per quel che è: un’emergenza.
    Se ne discute anche ora in Italia in un importante convegno a Trento:
    http://www.muse.it/news/Archivio/Pages/eurospes-conference.aspx

    Cosa dovrà accadere perché anche l’ambiente si trasformi in un valore da considerare anche economicamente? Wall Street sepolta dalle acque? Pechino definitivamente irrespirabile?

    Per ora l’acqua, un clima sostenibile, l’aria, non sono considerati beni economici, ma presto tutto cambierà, anche se probabilmente avverrà solo alla luce di un cataclisma.

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