Quell’ingombrante roccia nera

blackrock

In svariate società italiane, da Intesa a Unicredit, da Generali a Fiat, da Telecom a Monte Paschi, quote importanti sono detenute ad oggi dalla più grande società di investimento del mondo, Blackrock, che gestisce oltre quattromila miliardi di dollari ed ha abbondantemente superato la sua “genitrice” Blackstone, recente acquirente della sede storica di via Solferino del Corriere della Sera e di quote non trascurabili (20%) della celebre casa di moda Versace.
L’attenzione che entrambe dimostrano per l’Italia, a cui si aggiunge l’investimento di George Soros nel settore immobiliare tricolore, ha rinvigorito in molti una sorta di… [l’articolo continua sul quotidiano “Europa]

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

Una risposta a “Quell’ingombrante roccia nera”

  1. Queste acquisizioni non mi sembrano un mero investimento-opportunità di tipo finanziario, capace di svanire al primo colpo di tosse. Lo sbarco non sta avvenendo solo in Italia.

    Quelle bancarie sono strategiche.

    Come mostra la situazione Ucraina-Russia lo scenario geopolitico in Europa sta cambiando profondamente.

    Il negoziato TTIP è giunto al quarto round, se ne parla poco ma è di portata storica. Le resistenze e i timori erano e sono europee.

    Lo strappo con la Russia potrebbe indurre forti accelerazioni.

    Si può interpretare questi importanti investimenti come teste di ponte del futuro mercato atlantico?

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