Succo d’agave

Oggi a colazione canticchiano tutti, chissà come mai”: così Vladi a Filippo, portandoci il secondo “espresso doppio in tazza grande” su cui cascano quasi tutti (ma non qui). Chissà come mai, davvero: siamo su un prato con vista giardino e piscina, sullo sfondo il mare, il profumo del caprifoglio, sui tavoli focacce, salumi, marmellate, torte e croissant di ogni tipo. Non fa né freddo né caldo: è quel momento dell’anno in cui un po’ di sole sulla pelle fa ancora piacere, almeno qui, a San Vincenzo, Costa degli Etruschi, Toscana.

agaveUna coppia è arrivata qui dicendo che gli hanno consigliato di fermarsi da noi andando all’Elba, dicendo che è un posto bello, anche se è una zona depressa” mi racconta un po’ ridendo un po’ no Barbara Zenoni, che ha trasformato la sua casa di famiglia in un bellissimo agriturismo, il Podere l’Agave. La prendo in giro perché in giardino vedo di tutto, tranne l’ agave, che “è un po’ pericoloso”: secondo me in realtà è perché qui dell’agave c’è solo il dolcissimo succo, che in questo posto di spine ne abbiamo trovate davvero poche.

Ho conosciuto Barbara a uno dei miei corsi, insieme a Denise che, come Vladi, lavora qui: una decina di persone sempre con il sorriso e con una disponibilità reale, che rispecchia il piacere di lavorare in un piccolo angolo di paradiso con fattoria. Siamo tornati a trovarla con l’idea di lavorare insieme all’allineamento dell’ospitalità digitale a quella fisica, ma in realtà abbiamo molto sognato a occhi aperti, chiacchierato e ricordato insieme un’infanzia in cui potevamo muoverci in brigate per la campagna senza essere sorvegliati a vista.

Siamo in un posto bellissimo, anche se per famiglie” scrivo infatti a una mia amica: l’Agave, va detto, in alta stagione è un paradiso soprattutto per i bambini (e per i cani) che si impadroniscono delle due piscine, del ping pong, dei giochi, del giardino e anche del silenzio. È un posto pensato per loro e per essere liberi di sfrenarsi, con tutti gli appartamenti con gli spazi esterni che incoraggiano a fare amicizia e a passare le vacanze insieme. Noi l’abbiamo vissuto sia così (durante il ponte del 2 giugno) sia in versione più adulta e silenziosa: d’altra parte, in quanto famigliastra, siamo abituati a trasformarci da coppia in famiglia in coppia e sicuramente torneremo anche con i figli di Filippo.

La “zona depressa” in realtà è bellissima: meno glamour della Versilia, meno nota della Maremma (in cui a volte viene inclusa), ma ricca di storia, letteratura, pinete profumate e spiagge bellissime. Abbiamo fatto il primo bagno della stagione a Cala Violina, che si fa desiderare (4 chilometri a piedi nella pineta se arrivi da Patriglione, con Cala Martina come bonus) e poi ti ricompensa con sabbia bianca (che pare, quando c’è poca gente, suoni) e acque fresche e verdissime. Tornati alla macchina non resistiamo alla tentazione di Cala Felice, uno stabilimento balneare molto curato con una cucina decisamente interessante. Non abbiamo fatto in tempo a provare né la Perla del Mare né il Bucaniere, ma torneremo, anche per un secondo giro all’Osteria del Conte (con una bellissima vista) e al Cardellino di Castiglioncello e per visitare Campiglia Marittima.

Un’esperienza bellissima non solo per noi e infatti a colazione canticchiavamo tutti, ciascuno la sua canzone: chi in tedesco, chi in francese, chi in milanese e chi in romano, ma non da soli: l’Agave fa l’effetto della ratatouille al ferocissimo critico gastronomico del film Pixar, perché racchiude e sprigiona qualcosa della tua infanzia, qualunque infanzia tu abbia avuto o voglia far vivere ai tuoi figli.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Mafe De Baggis

Progetto e gestisco iniziative di comunicazione (relazioni pubbliche e copywriting). Aiuto le aziende, le testate e le persone a interpretare e vivere correttamente internet: un medium complesso e divertente

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.