Tutta colpa della BCE – EpT #89

colpa BCE

In un Paese che da decenni si sottrae ad una colossale operazione verità su se stesso, germogliano le verità di comodo. In un Paese in cui la vittoria culturale (si fa per dire), prima e più che politica, di populismi di ogni risma si traduce in autoassoluzione collettiva, fioriscono i nemici esterni.

Spezzeremo le reni alla BCE!”

pareva dunque di sentir riecheggiare dopo le ultime decisioni adottate dall’istituito guidato da Lagarde. Neanche troppo bizzarro che, in una simile temperie, il ruolo di testa di ariete se lo sia attribuito il ministro della Difesa il quale pure, in tempo di guerra tragicamente vera, dovrebbe essere in altre faccende affaccendato. Malgrado ciò, il Nostro, ha trovato modo, alternando tweet ed interviste, di esprimere il suo sarcasmo sul “regalo di Natale che la Presidente Lagarde ha voluto fare all’Italia“ e di rispolverare evergreen polemici di immutato effetto come quelli sull’assenza di legittimazione popolare e la natura tecnocratica della BCE.

Ma sarebbe ingiusto attribuire tutto il “merito” del fiero sussulto nazionalista al ministro Crosetto o anche solo alla maggioranza di governo. Va dato atto infatti ad un esponente di punta del principale partito di opposizione, Andrea Orlando, di un intrigante appello ad “uscire da questa trappola monetarista e cercare di salvare l’economia oltrepassando l’ossessione della politica monetaria basata esclusivamente sulla manipolazione dei tassi di interesse”.

A quel punto, sarebbe stato elegante far trovare sotto l’albero a Lagarde una cassetta degli attrezzi nuova di zecca e soprattutto ricca di tutti quei misteriosi strumenti alternativi alla prosaica manipolazione dei tassi di interesse, ma l’omaggio risulta non pervenuto.

Qui ad “Economia per tutti”, lo sapete, amiamo sempre stare sull’attualità economica, ma non proprio al ritmo sincopato della cronaca. Eppure, questa è una di quelle situazioni in cui non ci si può sottrarre.

Tra Milano e Manchester, dunque, questa settimana si cerca di capire se davvero lassù, all’Eurotower, qualcuno ci vuole male o se quel che ci può realmente nuocere ha una diversa origine.
Ci siamo, ad esempio, domandati se , nell’ambito di una moneta unica, possano esistere decisioni di politica monetaria “ad nationem”,  come il corale vittimismo italico sembra percepire i recenti aumenti dei tassi, o se le uniche scelte accostabili ad una simile definizione siano piuttosto quelle che, per un decennio, hanno di fatto realizzato una tutela su misura per il nostro paese: dal leggendario  “whatever it takes”, al QE , agli acquisti di titoli in deroga alla regola del “capital key”.

Abbiamo preso sul serio l’argomento di fondo del ministro Crosetto e dei tanti che gli danno ragione: mentre tutti i prezzi aumentano, il costo della benzina sale, il caro bollette esplode come si può percepire di aiuto una BCE che innalza anche il costo del denaro, rate di mutuo comprese?   Argomento di facile quanto truffaldina presa, posto che l’aumento di prezzo del denaro è l’unico idoneo a raffreddare tutti gli altri prezzi, a ridurre l’alterazione del rapporto tra domanda e offerta.

Tutto bene, dunque? Non proprio. Che l’inasprimento delle condizioni monetarie sia terapia antinflazionistica non priva di effetti collaterali è ben noto, ma questo vale in particolar modo per organismi già debilitati: se sei fortemente indebitato, l’aumento del costo del debito ti farà più male che ad altri, se avresti bisogno di una crescita superiore all’incremento del costo del debito e sei avvezzo a tassi di crescita asfittici tutto si potrebbe complicare in tempo di denaro più caro.
Insomma, una nuova crisi dello spread non è all’ordine del giorno – anche perché il governo deraglia verbalmente verso la BCE mentre si guarda saggiamente dal farlo sui conti pubblici – ma non può dirsi scongiurata anche per il futuro.

Ma, ancora una volta, per ragioni squisitamente made in Italy, e non a causa degli “orchi” di Francoforte.

A Crosetto e soci, comunque, riconosciamo il merito di averci dato spunto per una chiacchierata anche su diverse altre cosine interessanti, nelle quali il racconto della cronaca si allarga a tendenze di fondo che travalicano i confini italici. Per scoprire anche queste, appuntamento al solito posto, quello che scegliete voi.

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