Una gita scolastica

Ultimo anno di liceo. Maddalina ed io avevamo stretto una bella amicizia fatta di complicità e confidenze tipiche delle teenagers. Lei era bella come una madonna del Perugino e tutti la chiamavano Maddy bocca di fragolaimageCi frequentavamo anche fuori dalla scuola: un giorno mi invitò a casa sua per conoscere i tanti fratelli e la sorella Natalizia, si chiamava così perché era nata la notte di Natale, un regalo insomma. Abitavano in un terratetto a ridosso della ferrovia: molto uniti, dignitosi e sinceri, mi accolsero a braccia aperte e in loro compagnia trascorsi una giornata indimenticabile. Maddy bocca di fragola era affettuosa, tenera e pasticciona, sempre svagata e pura come un giglio. A metà anno scolastico fece il suo ingresso in classe Sandra, e la prof di Matematica pensò bene di accomodarla in mezzo a noi, separandoci di fatto per la prima volta. imageQuesto fu l’inizio della fine della nostra meravigliosa amicizia. Sandra fece poi tutto il resto.

Minuta, grandi occhi neri, magnetica: Sandra aveva in sé qualcosa di oscuro che istintivamente percepivo ma a cui al tempo stesso non riuscivo a sottrarmi. Solo molto più tardi compresi come quel suo modo di fare accattivante ed adulatorio, non era altro che crudeltà e cinismo, corruzione e miserabile bullismo.
La sua opera perversa, a me del tutto sconosciuta sino ad allora, debuttò un giorno d’inverno quando con una scusa mi trattenne in palestra ben oltre l’orario scolastico facendomi perdere l’autobus e lasciandomi da sola alla fermata che era già buio; i miei familiari, angosciati per il ritardo inspiegabile, attesero il mio arrivo in salotto sobbalzando ad ogni squillo del telefono. imageIl suo narcisismo toccava vette altissime quando a scuola organizzava in fretta e furia una seduta spiritica alla quale io e Maddy bocca di fragola ci sottraevamo puntualmente.image

Le compagne, invece, facevano a gara nel partecipare, ignare delle conseguenze: c’era chi portava le candele e chi faceva da vedetta fuori dall’aula. Tutto questo prima dell’ora di religione con il fine ultimo di farle sorprendere dall’insegnante e sospendere. Ma il piano più scioccante doveva ancora compiersi e si realizzò con l’introduzione di Stefano, il fratello di Sandra. Nel frattempo Maddy bocca di fragola si era allontanata, saltava le lezioni, aveva smesso di sorridere. Non ci parlavamo quasi più, ciò mi faceva soffrire ma non riuscivo a rompere quell’incantesimo in cui ero caduta lentamente senza accorgermene. Sandra mi circuì al punto che dovevo passare a prenderla prima di entrare a scuola: cosa che mi procurava un certo imbarazzo l’entrare nell’intimità mattutina di quel nucleo distaccato e surreale. La presenza di Stefano poi m’inquietava particolarmente. imagePer lunghi mesi subii quella fascinazione maledetta fino a quando non giunse il fatidico giorno della gita scolastica.

Preparai meccanicamente la colazione al sacco, sapevo che Maddy bocca di fragola non avrebbe partecipato, ciò mi procurava una certa tristezza e mi sentivo pervasa da una malinconia assoluta. In corriera non mi unii a nessun coro e me ne stetti rannicchiata in disparte nonostante Sandra e le altre compagne mi chiamassero più volte per unirmi a loro. Dal finestrino notai dei ragazzi in  moto, tra cui  Stefano,  che ci inseguivano, strombazzando e salutando.

Giunti a destino, ci sparpagliammo alla ricerca di un posto all’ombra nel boschetto. Sandra e Stefano si allontanarono dal gruppo. Li ritrovai distesi sul plaid, abbracciati in una posa inequivocabile.imageFu uno vero choc. A distanza di anni, ne sono passati circa quaranta, ancora ho nitida quell’immagine davanti a me. Sandra si alzò da terra e mi affrontò ridendo sguaiatamente. Lui invece restò disteso, guardandomi beffardo. Si erano presi gioco di me, Stefano non era il fratello, bensì il suo fidanzatino che abitava al piano superiore, stesso condominio. Con la complicità della madre, si erano divertiti alle mie spalle inventando quella grottesca storia del fratello maggiore. Era stato uno scherzo, uno scherzo crudele.

Finii la scuola, ci furono gli esami. Partii per l’università e di Sandra non seppi (e non volli) sapere più nulla. Maddy bocca di fragola fu bocciata e cambiò istituto. Di tante storie inventate, questa che ho raccontato è una storia vera. La mia.

[A Maddalina]

(photography  © Nina Leen)

http://youtu.be/nViwhKtPFIs

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Pubblicato da Daniela Pepe

Anima migrante, laureata in economia. Lasciò tutto per l'America viaggiando in Transiberiana. Vive a Roma ma il suo cuore è a Tel Aviv

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