Una manovra figlia di nessuno

manovra2019

Gli eventi vanno sempre inquadrati in un contesto. L’Italia è quel Paese che propone in serata su RaiUno un “duello” tra Matteo Renzi e Matteo Salvini, i due leader politici a maggior visibilità del momento, e deve rallegrarsene perché era da 13 anni che una cosa del genere non succedeva sulle emittenti televisive nazionali.

Anche se i due sfidanti si sono ritrovati a darsi reciprocamente del bugiardo, a millantare numeri in studio e il parterre di giornalisti non è stato in grado (o messo in condizioni) di dare al pubblico una indicazione oggettiva che distinguesse i fatti (incontrovertibili) dalle (lecite) opinioni.

RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE, MEGLIO POCO CHE NIENTE

Dopo una nottata di battaglie degne di un nuovo episodio di 300 il governo, stremato dal confronto interno, ha presentato la nuova legge di Bilancio. 300 però non evoca solo le imprese di Leonida e degli spartani, ma anche gli euro medi annui di riduzione del cuneo fiscale di cui beneficeranno i lavoratori dipendenti (non da subito, però: inizialmente saranno 150 euro).

Diciamo che se l’obiettivo era ripristinare reddito disponibile nelle tasche della classe media, 300 euro in un anno sono più di zero, e anche 150 euro sono più di zero, ma restano poca cosa.

Bisogna però esserne contenti, perché sono… abbiamo perso il conto… anni che non veniva realizzato un concreto taglio del cuneo fiscale e sebbene quelli stanziati sembrino spiccioli, sono comunque 10 volte tanto rispetto ai fondi stanziati per le famiglie come assegno unico per i figli e sconti per l’iscrizione negli asili nido.

LA BATTAGLIA SUI CONTANTI

Dove però si è consumata la vera battaglia interna nel governo, posto chiaramente il comune obiettivo – fondante per la formazione di questo esecutivo – di evitare lo scatto delle clausole di salvaguardia sugli aumenti dell’Iva, è stato su un altro campo: si è udito infatti un gran cozzare di spade, che quasi sovrastava la voce dei ministri durante il Consiglio, per la soglia su cui limitare i pagamenti in contanti.
La soglia che anni fa era stata fissata a 1000 euro ed era stata portata dal governo Renzi a 3 mila, viene ora ricondotta a 2 mila per poi tornare, tra tre anni, alla soglia di 1000.

La speranza che dobbiamo avere è che i membri del governo siano così consapevoli della bramosia del Paese di potersi dividere su delle quisquilie, che hanno scelto deliberatamente una fesseria per poi schierarsi su opposte posizioni. Se invece il governo pensa di risolvere la questione evasione ritoccando la soglia di pagamenti in contanti, allora significa che manca completamente la presa sulla realtà.

IL MIRAGGIO DELLA LOTTA ALL’EVASIONE

Alle mancate entrate dello Stato concorrono innanzitutto le grandi multinazionali con migliaia di dipendenti e giri d’affari miliardari che sfruttano la concorrenza fiscale tra Paesi per dichiarare i profitti laddove fa loro più comodo.[sociallocker].[/sociallocker]

Ogni possibilità di equità fiscale va a farsi benedire in un contesto simile.
Bisogna però esserne contenti, perché abbiamo rischiato che ci fosse una rimodulazione delle aliquote Iva in base al tipo di spesa. Un nuovo bizantinismo capace di rendere ancora più complicata la dura vita del contribuente.

QUELLA LOTTERIA PER CHI PAGA CON LA CARTA

Quando un governo italiano scrive la legge di Bilancio sembra, ogni volta, di dover ricorrere a Freud e alla sua capacità di interpretare i sogni. Lo scorso anno il governo gialloverde proiettava riduzioni del debito/Pil che sembravano frutto di rivelazioni oniriche figlie di una deliziosa camomilla serale, mentre si sono rivelate incubi degni di una peperonata.

Abbiamo letto di manovre sostenute da privatizzazioni per 18 miliardi, di cui zero realizzati. Oggi ci troviamo una manovra che basa per la maggior parte le proprie forze sulla “flessibilità” (leggi deficit) e per l’altra parte sugli ipotetici frutti della lotta all’evasione di cui parlavamo sopra, condita da un meccanismo che, sempre freudianamente, racconta da solo tantissimo: una lotteria con estrazione a premi per chi paga con carte di credito o bancomat.

Altro che dibattere si imposte dirette o indirette, di aliquote progressive o di flat tax, giochiamocela a dadi…

LA STRETTA SUI VIDEOPOKER

Bisogna però essere contenti: contemporaneamente alla fiscalità a sorteggio, infatti, verrà aumentato il Preu (prelievo erariale unico) sui videopoker: se vuoi affidarti alla sorte comprare le scarpe con carta di credito sarà fiscalmente più efficiente che infilare compulsivamente banconote in una macchinetta da gioco. Dopo la povertà, aboliremo anche la ludopatia, se non l’avete capito.

CONDANNATI A MANOVRE FIGLIE DI NESSUNO

Gli eventi, dicevamo, vanno sempre inquadrati in un contesto.

L’Italia è quel Paese che si fa governare da governi multicolore a maggioranze variabili perché al referendum su una riforma dallo spirito maggioritario vota no, così si ritrova sempre governi figli di tante voci e manovre finanziarie figlie di nessuno, dove la mediazione tra le forze eterogenee al governo finisce per impedire di cancellare le cose sbagliate (come Quota 100) per ragioni di consenso, e costringe a dibattere su argomenti non cruciali, come le soglie sui pagamenti in contanti.

Bisognerà anche essere contenti, ma io non ci riesco.

Articolo pubblicato su Lettera43 il 17.10.2019

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.