Pronto soccorso, il ticket diventa obbligatorio anche per l’emergenze: “O paghi o ti lasciamo morire” | Le tasse che paghi non bastano più

Pronto Soccorso- Foto di Mikhail Nilov da Pexels-PianoInclinato.it
Per accedere alle cure in Pronto Soccorso bisogna pagare: ecco i casi in cui la sanità pubblica non tutela gratuitamente la salute del cittadino.
L’accesso al Pronto Soccorso in caso di emergenze è sempre gratuito? Questa è la domanda che si fanno spesso milioni di italiani che devono ricorrere alle cure mediche.
Il sistema sanitario pubblico in Italia potrebbe essere messo in discussione da un cambiamento che solleva dubbi, timori e indignazione e che riguarda la gratuità dell’assistenza medica in situazioni di pericolo.
Il Pronto Soccorso è, da sempre, il punto di riferimento immediato e accessibile per tutte le situazioni improvvise, durante le quali non si può valutare l’aspetto economico.
Con queste nuove norme, però, si intende disincentivare l’accesso ritenuto inappropriato a questo baluardo, rimettendo in discussione il diritto alla salute di molti italiani.
Ticket obbligatorio: perché si dovrebbe pagare per ricevere assistenza medica?
L’introduzione del ticket obbligatorio scaturisce dalla necessità di garantire la sostenibilità economica della salute pubblica. Le risorse non sembrano bastare più e parte della motivazione è da attribuire al numero di accessi impropri al Pronto Soccorso. Si tratta di tutti quei casi non gravi, che potrebbero essere gestiti anche dal medico di base. La richiesta di un contributo economico è, quindi, presentata come un’inevitabile misura di contenimento e razionalizzazione.
Secondo alcune associazioni di categoria, però, l’abuso del Pronto Soccorso appare come una diretta conseguenza di carenze strutturali. In base a questa spiegazione gli italiani hanno difficoltà ad accedere alle visite domiciliari, le visite negli ambulatori sono caratterizzate da lunghe file e nei giorni festivi manca la continuità assistenziale.
Come funziona il pagamento del ticket al pronto Soccorso nelle regioni italiane
In alcune regioni d’Italia è già previsto il pagamento del ticket. In Lombardia, ad esempio, per i codici bianchi l’importo è di 25 euro. Sono, però, previste esenzioni per alcune categorie: bambini sotto i 14 anni, anziani over 65 e soggetti con esenzione per reddito o patologie. Quello che è nato come un esperimento limitato potrebbe trasformarsi presto in un modello da applicare all’intero Paese.
C’è molta preoccupazione intorno alla notizia di imporre il pagamento anche per i codici verdi e gialli, che contraddistinguono i casi considerati urgenti ma non gravissimi. Non esiste ancora una normativa che sia applicabile sul territorio nazionale, ma si parla sempre più spesso della possibilità di una nuova tassa sulla salute. L’emergenza sanitaria potrebbe trasformarsi presto in una vera e propria emergenza sociale: i cittadini temono che, in futuro, ricevere cure mediche immediate possa dipendere dal saldo sul conto corrente.