Alberto Forchielli, un italiano a Washington

Come Presidente di Osservatorio Asia e managing partner di Mandarin Capital Partner, ho trascorso buona parte della mia vita in Asia e in Europa. I miei amici in Europa e in Asia che sanno della mia laurea negli Stati Uniti, del mio lavoro a Washington per la Banca Mondiale e della mia residenza a Boston, mi chiedono spesso la mia opinione su differenti argomenti di economia internazionale, commercio e investimenti. Vogliono sapere:

“Cosa pensa Washington?”

La domanda lascia immaginare che Washington abbia un’idea univoca. Anche con la mia esperienza nella capitale, ero abituato a pensare che la politica statunitense – soprattutto nel commercio internazionale, gli investimenti stranieri e la politica monetaria – si strutturasse come un monolite. Al contrario della politica interna, ritenevo che le questioni internazionali godessero di un sostegno bipartisan. Pensavo inoltre che a Washington sui temi internazionali ci fosse la stessa attenzione dei politici e della stampa come, ad esempio, in Cina. Lì ho letto molto del Bilateral Investment Treaty (il trattato sugli investimenti bilaterali) e supponevo che l’argomento avesse catturato la stessa attenzione a Washington. Nell’ultimo anno ho dovuto invece rivedere le mie posizioni e scoprire che la realtà non è sempre facile da intendere.

L’anno scorso sono stato parte di quella che chiamo una “festa intellettuale” che mi ha aiutato a comprendere meglio la politica Usa e il suo processo di formazione. Ho sviluppato una bellissima relazione personale con personaggi importanti nel Congresso e nell’Amministrazione, così come con l’ambiente dei think tank, una cosa di estremo valore per me che presiedo un istituto di ricerca come Osservatorio Asia.

Non sono arrivato a Washington per fare lobby o provare a influenzare la politica Usa, quanto per imparare, discutere, condividere le prospettive e comprendere come esse contribuiscano a modellare l’economia globale, specialmente in Europa e in Asia.

Il mio ultimo viaggio ha avuto luogo nella prima settimana di Dicembre. Il Congresso era occupato nella sessione successiva alle elezioni che hanno reso il presidente “un’anatra zoppa”, soprattutto per risolvere prima della fine dell’anno problemi importanti come il budget per le spese del Governo per l’anno fiscale 2015 e la politica delle imposte (con la retroattività di un credito prima della fine dell’anno). È stato un buon momento per la visita; non era infatti prevista la sessione e molti politici e gruppi di interesse avevano altri programmi per quella settimana. Meno gente del previsto stava visitando le stanze del potere, così ho avuto più tempo e paicevolezza nel scambio di idee.

L’importanza dello staff del Congresso è una delle cose più importanti che ho appreso. È spesso composto da persone più giovani del previsto, ma molto curiose intellettualmente (specialmente sugli effetti della politica sul “mondo reale”), acute e informate. Sono in realtà esperti nelle differenti materie e sono un filtro di informazioni per i loro capi. Sono le loro principali persone di fiducia per le scelte politiche. Tuttavia, anche questo staff è inondato di informazioni e richieste di appuntamento. Devono divincolarsi ogni giorno tra le crisi più importanti e l’urgenza del lavoro giornaliero. Io ad esempio ho parlato con parecchie persone dello staff che si occupano di commercio. Al contario della Cina, qui il BIT non sembra una questione urgente. Lo diventa quando i Deputati ricevono richieste dai loro colleggi elettorali quando tornano sui luoghi di elezione. Ho parlato con alcuni componenti dello staff che lavorano in settori importanti che in effetti stanno studiando il BIT con la Cina e altri proposte relative agli scambi internazionali. Ma secondo la mia impressione, questi argomenti non ricevono la principale attenzione; non è così importante da meritare l’impegno più forte da Senatori e Deputati.

Sono informati, insieme al loro staff, che ho il maggior numero di follower tra i blogger di uno straniero in Cina. Per rispetto ai rapporti che ho instaturato a Washington comunque non pubblicherò i dettagli delle nostre conversazioni.

Durante il mio viaggio ho incontrato l’House China Caucus, funzionari dello US China Economic and Security Commission (che ha pubblicato lo scorso Novembre il suo rapporto annuale al Congresso e all’Amministrazione) e della Public Company Accounting Oversight Board. Questa agenzia è responsabile dell’auditing delle società quotate in altri paesi per proteggere gli investitori statunitensi. Il loro lavoro è importante per rilevare l’affidabilità delle Ipo di aziende straniere sul mercato Usa. L’esame ad esempio delle richieste di aziende cinesi di lanciare le loro Ipo è di grande interesse per il Congresso.

Ho anche incontrato i più alti funzionari del CFIUS, Committee on Foreign Investments in the US, il luogo dove le varie Agenzie governative che verificano la possibilità per le aziende straniere di acquisire e controllare attività economiche del paese da parte di un’azienda straniera per determinarne l’impatto sulla sicurezza nazionale. L’argomento sta ricevendo recentemente molta attenzione. Ho inoltre incontrato famosi avvocati esperti di investimenti stranieri – e specialisti interessati alle materie del CFIUS. Ci sono esponenti del Congresso che stanno cercando di ampliere le competenze del CFIUS oltre la sicurezza nazionale. É un tema cruciale anche in Europa e sono molto interessato ad apprendere quanto più possibile le linee direttrici della politica Usa su questo argomento. Ribadico comunque che le posizioni a Washington non solo univoche.. Ogni tentative di allargare i campi di intervento del CFIUS troverà una forte opoosizione.

A livello personale, non dimenticherò mai un incontro nell’ufficio di un senatore che era quello del mio eroe americano, John F. Kennedy. Mi sono anche fatto fotografare davanti alla targa che lo ricorda. Ho avuto inoltre l’opportunità di incontrare il Senatore Richard Shelby (R-Alabama) che presiderà l’importante Banking Committee del Senato nella prossima legislature. Il comitato ha competenza sulle istutuzioni finanziarie, i titoli, il commercio e la finanza internazionale (compreso il CFIUS).

Credo e spero di continuare ad apprendere da Washington. È un’autentica festa intellettuale.

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Pubblicato da Alberto Forchielli

Presidente dell’Osservatorio Asia, AD di Mandarin Capital Management S.A., membro dell’Advisory Committee del China Europe International Business School in Shangai, corrispondente per il Sole24Ore – Radiocor

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