Approccio Tematico EpT #104

approccio tematico

I mercati, si sa, sono animali strani. Non già domarli, che è impresa tanto velleitaria quanto in sgradevole odore di dirigismo, ma anche solo prendere ad essi le misure, per farvi combaciare razionali strategie di investimento, risulta spesso tutto fuorché semplice.

Esistono, certo, alcuni approcci ormai consolidati. Scrutare l’andamento dei mercati con riferimento ad orizzonti temporali. Oppure riferirsi a perimetri geografici che, pure in tempi in cui il classico battito d’ali di una farfalla a Pechino può causare un uragano a New York, conservano un certo fascino e senso in chiave glocal. Ancora, ci si può tradizionalmente riferire all’analisi di quali settori siano o saranno beneficiati o colpiti dalla congiuntura economica.

Anche noi, questa settimana, abbiamo deciso di dedicarci al tema ostico dell’approccio ai mercati. Ma giacché i sentieri canonici, quelli tracciati da sempre sulle mappe, ci lasciano ogni volta un retrogusto di insoddisfazione, abbiamo scelto di proporvi una modalità di approccio un po’ meno convenzionale.

Conversazione inclinata” dedicata, quindi, all’approccio tematico. Si va, cioè, a caccia di “storie”, che si ritiene destinate ad impattare i mercati, per ipotizzare come posizionare i propri investimenti alla luce dell’impatto atteso. Sono storie eterogenee: possono essere degli evergreen che sgorgano dalla più corrente cronaca economica oppure fiumi carsici ancora sottotraccia, ma che si scommette possano riemergere con forza e, per chi non li ha visti arrivare, con sorpresa. Possono essere storie squisitamente economico-finanziarie, oppure storie trasversali, e talora persino apparentemente eccentriche, che intrecciano anche geopolitica, tecnologia, costume.

Così, tra i temi più classici, c’è la riapertura della “fabbrica del mondo”, la Cina, dopo i drastici lockdown: come sarà il percorso di uscita? Seguirà la traiettoria delle altre grandi economie? Oppure prevarranno le peculiarità cinesi, dall’assenza di una vera recessione “Covid correlata” all’accresciuto rischio geopolitico o ancora al nuovo corso dell’eterno Xi, decisamente non più pro business come un tempo? E’una storia da leggere in senso favorevole all’investimento in Cina o piuttosto da sfruttare, per così dire, a contrario, cioè dirigendosi verso paesi, dall’India al Vietnam, che possono vicariare la sopravvenuta minore affidabilità cinese?

Dalla Cina all’Arabia Saudita. Il Regno lanciato verso Vision 2030, il ricchissimo piano di sviluppo globale del Paese, simboleggiato da una avveniristica smart city all’ombra del Corano e voluto dal governo per affrancare l’economia saudita da quel petrolio che peraltro pare sì avere un destino segnato, ma che certamente venderà cara la pelle, in termini di prezzi, prima che se ne possa dichiarare nei fatti l’avvenuto superamento. Come sfruttare questa storia? Magari con un occhio attento alla domanda di lusso che proromperà da un paese ricchissimo una volta radicalmente rinnovato nelle sue infrastrutture?

Rotta, poi, sull’ India: ci avviamo al decennio indiano?
Quali ricadute avrà il sorpasso, quanto a popolazione, sulla Cina?
L’India può replicare il miracolo cinese in termini di sviluppo verticale?
Come si disvelerà questo colosso demografico rispetto al quale, a partire dalla finanza e dalle istituzioni, siamo a corto di chiavi interpretative?

Alla famiglia delle storie eccentriche ed inaspettate appartiene invece di pieno diritto il link, sempre più monitorato, tra utilizzo compulsivo dei social e obesità. Storia, quindi, di farmaci ed integratori che possano contrastare questo effetto nocivo del vivere, letteralmente, sui social.

C’ è poi “la” storia del momento, storia di stringente attualità e insieme dotata di una devastante carica di futura disruption: parliamo di AI, ovviamente, in chiave di interazione con il mercato del lavoro, Non ci piove sul fatto che l’intelligenza artificiale  sia destinata ad essere un game changer, ma lo strumento appare divisivo anche rispetto alla velocità con cui dispiegherà i suoi effetti.  Quel che è certo che l’AI rivoluzionerà non solo il lavoro, ma il rapporto con il lavoro, eliminerà figure professionali per crearne altre legate al suo utilizzo, libererà tempi per svolgere più lavori, magari tutti a bassa intensità di coinvolgimento emotivo.

Infine, il convitato di pietra di quasi ogni nostra chiacchierata, la storia che sembrava non potesse più tornare e che ora sembra non finire mai: l’inflazione. Davvero dobbiamo rassegnarci a diventare più poveri per potercela scrollare di dosso? Come giocarsi questa storia in chiave di investimenti a seconda che si prediliga uno scenario decisamente disinflazionistico o uno più “sticky”, di un’inflazione cronicamente presente su livelli ridotti rispetto a quelli attuali, ma sensibilmente superiori a quelli cui eravamo abituati?

Tante storie, tanti temi di investimento, un grappolo di interrogativi intorno a ciascuno di essi. L’approccio tematico ai mercati vi aspetta sulla vostra piattaforma preferita.

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