Quando la mattina del primo gennaio la cara zia Clelia suonerà il campanello saprò che è giunto il nuovo anno, poco importerà che la sua sarà telepresenza, perché dopo aver fatto l’upload della sua mente in un droide si è liberata della decadenza del suo corpo fisico. Certo viene da chiedersi come saranno le tavolate di Natale fra qualche anno, con le famiglie che non smetteranno più di allargarsi, ma siamo praticamente nel 2030 ed è ora di adeguarci alle novità.
Non si può continuare a vivere nel passato, come se fossimo ancora – che so io – nel 2020 e il presidente degli Stati Uniti fosse ancora Donald Trump (uh, e chi se lo ricordava più? Che tempi, quei tempi).
IL FUTURO CI APPARE SEMPRE PIENO DI INCERTEZZE
È sempre così: guardandosi indietro vediamo tutto come scontato, acquisito, chiaro, definito. Ma allora come ora il futuro appariva pieno di incertezze. Non sapevamo che cosa ci aspettava. Anche se col senno di poi sappiamo che qualche indizio era disponibile.
STIPENDI EROGATI IN TOKEN AZIENDALI
Per esempio nel 2019 molti avevano ormai capito che il Giappone era “estremo Occidente”, nel senso che anticipava tendenze che avrebbero coinvolto poco a poco gli altri, ma nessuno aveva intuito che il modello retributivo della nipponica Disco Corporation sarebbe diventato lo standard con cui tutti oggi abbiamo familiarità: parte del salario erogata in token (monete digitali) aziendali, con cui si alimenta un mercato (efficiente) interno all’azienda, comprando la collaborazione di altri uffici, o noleggiando le sale riunioni (usandole quindi solo quando servono).
QUASI IMMORTALI GRAZIE ALL’UPLOAD CEREBRALE
A pochi giorni dall’inizio del 2030 possiamo ormai dire che anche il decennio che abbiamo alle spalle è stato ancora una volta un decennio di crescita economica. Il Pil globale è cresciuto in questi ultimi 10 anni di oltre il 30%, la vita media si è allungata ancora e con l’upload cerebrale siamo ormai alle soglie dell’immortalità.
GLI STORICI PIANIFICHERANNO IL DOMANI
Non mi sono ancora abituato all’idea che potrò dialogare coi miei trisnipoti e trasmettere loro le mie esperienze in forma diretta, e non credo che socialmente abbiamo ancora compreso le implicazioni di tutto questo. Per esempio, dico io, diventerà ovvio che il lavoro degli storici non sarà conoscere il passato, come archivisti, ma attraverso lo studio della Storia governare il presente e pianificare il futuro.
ASSISTENZA SANITARIA MIGLIORATA ANCORA
A proposito di futuro, sembrerà che le cose stiano peggiorando o almeno che stiano per peggiorare, come sempre ci accade: siamo una specie plasmata dall’Evoluzione a prestare estrema attenzione ai pericoli (il patrimonio genetico dei più disattenti non è giunto fin qui… Reagire in modo eccessivo ai falsi allarmi di attacchi nemici è stata a lungo la cosa giusta da fare per sopravvivere), ma per quanto i nostri cervelli siano più attratti dai problemi, i fatti ci dicono che il genere umano continua a progredire e a migliorare le sue condizioni.
L’assistenza sanitaria è migliorata ancora, grazie ad altre stupefacenti scoperte mediche, e la crescente attenzione per l’alimentazione ha portato la mortalità infantile globale a nuovi minimi storici.
UN DECENNIO DI REGULATION SUI NOSTRI DATI
Ma il decennio che abbiamo alle spalle è stato anche il decennio della regulation. Ricordate nel 2020, prima dello split di Facebook, come una manciata di grandi player si spartivano l’intero mercato dei dati e spadroneggiavano nel mercato pubblicitario.
Il Gdpr, per regolare e proteggerci dall’uso improprio dei dati, c’era solo in Europa. Incredibile, a pensarci, sembra ieri.
I RECORD LI FANNO GLI ATLETI AUMENTATI
Peraltro il 2020 era l’anno in cui molti aspettavano la cosiddetta “recessione Godot”, quella che non arrivava mai e che impiegò ancora un po’ a manifestarsi, ma è stato anche l’anno delle Olimpiadi di Tokyo, le ultime a registrare tutti quei record.
Oggi i record si registrano tutti alle Paralimpiadi con gli straordinari “atleti aumentati”, ma chi ci pensava dieci anni fa?
BUONE NOTIZIE DALLA DINAMICA DEMOGRAFICA
Nel frattempo la dinamica demografica mondiale sembra dare buone notizie sia per l’umanità sia le altre specie del Pianeta. Il calo della crescita della popolazione sta avendo certamente degli impatti economici rilevanti (per consumi e sistemi pensionistici innanzitutto), ma quantomeno ci aiuta a vivere in maggior equilibrio con il resto dell’ecosistema della Terra.
Secondo le statistiche della Banca Mondiale, la crescita della popolazione ha raggiunto un picco di circa il 2% annuo alla fine degli Anni 60. Nel 2020 era circa l’1%, oggi è al di sotto di 0,9% ed è probabile che continuerà a scendere verso lo zero.
EFFETTO RICCHEZZA CHE DURERÀ A LUNGO
Quindi da una parte abbiamo ancora molti anni davanti a noi dove la demografia continuerà a sostenere la crescita economica. Inoltre, siccome i gruppi di popolazione più numerosi e in più rapida crescita stanno ancora recuperando il ritardo rispetto agli standard di vita del mondo sviluppato, la crescita del potere d’acquisto della popolazione mondiale continua (e continuerà) a crescere più velocemente dell’espansione demografica.
Un “effetto ricchezza” che garantisce ancora sostegno alla crescita economica e ai rendimenti degli investimenti per i prossimi decenni.
SALVATO ANCHE LO STRATO DI OZONO
Insomma, il futuro è pieno di prospettive luminose, ma lo percepiamo come oscuro, e probabilmente sarà sempre così, è una deformazione insita nel nostro essere, ed è anche utile: se non ci preoccupassimo del futuro, non ci attrezzeremmo per evitarne i rischi. Il futuro sarà migliore, ma solo se crediamo che non lo sarà.
Per esempio: saremmo riusciti a fermare l’impoverimento dello strato di ozono senza tutte quelle storie di paura di un’imminente catastrofe ambientale?
NUOVE TECNICHE DI SMALTIMENTO DELLA CO²
Con che spirito dobbiamo quindi guardare al futuro? Pensiamo al decennio che abbiamo alle spalle: tra il 2020 e oggi abbiamo rilanciato le missioni su Marte, e ci stiamo avvicinando a realizzare il primo viaggio umano interplanetario. Abbiamo affrontato sempre più coesi le sfide della sostenibilità e del cambiamento climatico (e ancora molto resta da fare, anche se le recenti innovazioni della genetica applicata alla botanica ci hanno permesso di realizzare nuovi strumenti di smaltimento della CO²). Abbiamo visto arrivare i taxi volanti, le supercar elettriche e la medicina personalizzata, riuscendo nel frattempo a regolamentare i giganti della tecnologia, imponendo loro una tassazione più equa e meno facile da eludere.
UNO SFORZO: ALLONTANARE ANSIE E DUBBI
Avremo davanti, come sempre abbiamo avuto, alti e bassi. Oggi, il 2020 lo guardiamo con occhio nostalgico: sta nel passato e quindi è privo di incertezze o incognite.
Mentre il 2030 che abbiamo davanti è fonte di ansie e dubbi.
Dobbiamo ricordarcene ogni volta che guardiamo al futuro, cercando di fare uno sforzo. Lo sforzo di essere razionali e non concedere troppo spazio ai meccanismi insiti nel nostro cervello.
Buon 2030 a tutti!