Cara proprietà, dove sei meno cara?

L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha recentemente pubblicato uno studio che misura i prezzi delle abitazioni in relazione ai salari medi. L’indicatore che ne esce, il price-to-income index” risulta 0, per esempio, se l’impegno economico per acquistare una casa è pari alla media storica; un valore negativo indica invece che la proprietà è più economica della norma e viceversa.

Lo studio tiene anche conto del rapporto fra il costo di un immobile e il reddito che se ne può trarre. In generaleil risultato non indica dove le abitazioni sono economiche in assoluto, ma dove -rispetto alla media storica- sono a buon prezzo relativamente al tenore di vita dei cittadini. Insomma, l’idea non è individuare dove andare a comprar casa, ma dove ci si trova più lontani dal rischio di “bolla immobiliare”.

Across_OECD

Eccovi qui i 10 Paesi dove la proprietà “costa meno” rispetto al reddito (tra parentesi il punteggio dell’indice “price to income“:

  1. Corea del Sud (-39,35)
  2. Giappone (-38,44)
  3. Germania (-15,78)
  4. USA (-9,84)
  5. Irlanda (-8,16)
  6. Svizzera (-5,13)
  7. Portogallo (-4,97)
  8. Finlandia (-1,22)
  9. Grecia (2,83)
  10. Spagna (7)

Come si può osservare, gli ultimi due (l’Italia viene appena dopo, con 8,1) hanno valori sopra lo zero, il che indica che le case costano “più mensilità di stipendio” rispetto alla media storica di quel Paese. Il che dimostra che la discesa dei prezzi, molto forte, che c’è stata in Spagna, Grecia ed -in misura minore- in Italia, ha riportato le cose verso la normalità, ma non ha ancora portato gli immobili ad essere “a sconto”, anzi…

Viceversa in altre parti del mondo la svalutazione immobiliare potrebbe aver generato delle opportunità (Irlanda). In altre ancora le politiche che contrastano le speculazioni edilizie hanno permesso costi di accesso contenuti ai loro cittadini (Germania), ed in altre ancora è certamente la dinamica dei salari che la fa da padrone (Svizzera).

L’Italia invece è al 5° posto nella classifica “price-to-rent” cioé del rapporto fra prezzo di acquisto e rendita da affitto, con un allettante punteggio di -6,6: abbiamo dunque un chiaro problema di salari, ma l’acquisto di immobili per investimento, in Italia, ha evidentemente fondamenta (è proprio il caso di dirlo…)

Numeri, certo, su cui fare però delle riflessioni.

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

6 Risposte a “Cara proprietà, dove sei meno cara?”

  1. Non sottovalutiamo il nero. In Italia il salario medio e’ basso anche a causa di una poplazione poco incline alla trasparenza del reddito. Interessante che i paesi in lista hanno un sistema di dichiarazione tasse efficace (forse corea esclusa?) e tendenzialmente una etica forte, giappone, usa, germania, finlandia e svizzera di sicuro…
    In italia si va ancora forse dal notaio col sacco pieno di contanti per pagare meno tasse o per lo meno lo si e’ andato per decenni, sintomo di un male insito nel sistema.

  2. Buongiorno, l’articolo è molto interessante.
    Posso chiedere come inquadrare la situazione del Belgio? Vedo nel grafico che il prezzo è molto elevato; in effetti negli ultimi anni c’è stato un forte aumento dei prezzi dovuto anche alla presenza dell’UE, (perciò nel paese arrivano molte persone disposte a spendere senza problemi per acquistare.) inoltre durante la crisi l’immobiliare qui è stato visto come una sorta di bene rifugio. Ciò nonostante i prezzi di oggi sono ancora sensibilmente più bassi se paragonati a quelli italiani. Cosa c’è da aspettarsi a vostro parere in Belgio, ci sarà un deprezzamento oppure la tendenza continuerà in salità? Grazie!

    1. Buongiorno,
      conosco poco la realtà belga, però mi sembra che nella lettura del grafico lei sia caduto in un equivoco: il grafico non consente di paragonare i costi fra un paese e l’altro, ma misura il costo degli immobili in base alla media storica di quel paese, relativamente ai redditi. Sembrerebbe di poter dire, sulla base dei dati raccolti dall’OCSE, che al momento in Belgio i prezzi degli immobili sia “in bolla”, o comunque molto cari. Le cause possono essere molte, da quanto lei racconta negli ultimi tempi gli immobili sono stati comprati come bene rifugio, in Belgio sono state vissute anche crisi bancarie pesanti, è comprensibile che il mattone sia visto come rifugio. E’ possibile anche che ci fossero delle normative che limitavano la rivalutazione degli immobili e che oggi lo scenario di leggi sia diverso.
      Questo non significa che i prezzi precipiteranno domani, ma che al momento sembrerebbe sconsigliabile investire in immobili in Belgio.
      Saluti

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