Che male c’è ad essere multipolare? EpT #103

multipolare

Avere un buon rapporto con la realtà è indispensabile per l’equilibrio di individui e comunità.  Il principio di realtà svolge, nella freudiana economia della psiche, un ruolo fondamentale: ci segnala quali nostri desideri sono realizzabili, quali vanno differiti, quali compensati con altro.

Analogamente, un saldo ancoraggio al principio di realtà è utile a chi cerchi, a qualunque titolo, di decifrare il presente e tratteggiare scenari su quel che verrà. Tifo, ideologia, bias della più varie specie, ma anche retti sistemi valoriali consapevolmente introiettati, sono sempre in agguato, pronti a tenderci la trappola del wishful thinking, della realtà deformata dalla lente del nostro desiderio, di ciò che riteniamo giusto.

Ad “Economia per tutti” amiamo dilettarci con gli scenari ed ancor più con il “gioco”, che poi tale non è, del what if.

Per questa settimana, quindi, in relazione ai grandi movimenti geopolitici in corso a margine della tragedia ucraina, abbiamo voluto assumere il più spiazzante e scomodo dei what if, quello che in fondo mette più al riparo da stranianti fughe dalla realtà: e se avessero ragione gli “altri”?
E se provassimo a pensare, anche solo per una mezz’ora, come gli “altri”?
Non per comprendere le loro ragioni, il che implica ancora una forma di alterità, ma proprio per essere come loro?

Tutto ciò laddove per “altri” si intende quanti in giro per il mondo, con la Cina in prima fila, respingono la narrazione occidentale (per loro sprezzantemente “amerikana”) sulla guerra. L’invasione russa dell’Ucraina rappresenta un pericolosissimo atto di sovvertimento dell’ordine mondiale instauratosi dopo la fine della seconda guerra mondiale e dopo la cold war, vinta dall’Occidente per implosione del nemico nel frattempo intervenuta?

Nulla di tutto ciò, vi diranno a Pechino e dintorni: quello che state difendendo è il “vostro” ordine mondiale, la pax americana, la contrapposizione in atto non è quella tra democrazie ed autocrazie, con voi dalla parte dei “buoni”, ma quella tra voi e chi aspira ad un nuovo ordine mondiale “multipolare”.

I servizi segreti occidentali gettano mille occhi sulla Cina per immortalare il fermo immagine di Pechino che consegna armi ai russi. Ma è già in corso, armi a parte, una guerra nella guerra condotta dalla Cina, sfruttando abilmente il lavoro sporchissimo condotto dalla colonia moscovita. E’una guerra alla maniera cinese, gravida di planetarie conseguenze, condotta senza clangore di armi, ma con rituali suadenti e seduttivi. Come quelli, per intenderci, che hanno ammaliato Macron. Partito per coinvolgere Xi e gli altri mandarini nell’opera di contenimento di Putin, il presidente francese ha finito per apparire totalmente engagé nella tela cinese.

Una tela che passa dall’assalto a Re Dollaro, e a tutto l’impianto di regole occidentali, per arrivare alla mielosa offerta rivolta a grandi paesi pencolanti sulla linea di confine tra i due poli immaginati dall’Occidente (ma destinata anche alle principali potenze europee): un mondo “multipolare”, basta vassallaggio verso gli Usa, avanti con un nuovo disordine globale all’insegna del “sacro egoismo nazionale”, ognuno padrone a casa propria ( con la trascurabile eccezione di Ucraina, Taiwan e paesi dell’ex patto di Varsavia…..).

Non vi piace il presepe? Neppure a noi, ma anche gli scenari troppo brutti per esser veri talora, magari anche solo in parte, si realizzano. Perciò meglio prepararsi, meglio simulare il worst case scenario, meglio capire se e cosa c’è di male nell’essere “multipolari” e quali anticorpi e vulnerabilità presenta l’Occidente a fronte dell’attacco in corso.

Questo il menu della conversazione inclinata di questa settimana. Pensare come gli altri per tornare ad essere se stessi con maggiore consapevolezza, anche dei propri limiti.

Vaste programme, direte voi, ma in realtà basta sintonizzarvi sulla vostra piattaforma preferita.

Per una versione estesa dei ragionamenti di questa puntata

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.