Nel giorno del dato del mercato del lavoro USA più importante degli ultimi anni, provo a distrarvi parlando si area Euro. Ieri pomeriggio la BCE ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita nell’orizzonte di previsione, principalmente a causa del rallentamento nei paesi emergenti. La recente crisi in Cina aggiunge fattori di rischio, aumentando le probabilità di ulteriori revisioni al ribasso. Tuttavia gli effetti sulla crescita dell’area Euro dovrebbero risultare limitati (come per gli USA), ma si inseriscono in una delicata fase della ripresa economica in cui la BCE sta cercando di ravvivare i canali di supporto alla domanda interna attraverso delle misure straordinarie (tassi a zero e QE).
Per questo motivo la risposta di policy è stata immediata. Dal meeting ECB di ieri abbiamo avuto una decisione e una promessa:
- aumento del limite per emissione incrementa di €300 mld il potenziale di acquisto
- la promessa di un QE2 (readyness), reiterando ancora una volta l’impegno della “Draghi-put“.
Il QE in area Euro ha l’obiettivo fondamentale di ripristinare il canale del credito (vedi grafico, la liquidità che si “trasforma” in prestiti a imprese e famiglie). Allo stesso tempo, l’interventismo della BCE favorisce il miglioramento delle condizioni finanziarie attraverso tassi di interesse reali più bassi e minore incertezza sullo scenario futuro. Rimangono quindi in essere le condizioni necessarie affinchè si materializzi anche in area Euro ripresa economica sostenibile, anche se modesta.