La Commissione Europea ha reso disponibile il report annuale con la revisione degli indicatori che segnalano gravi sbilanciamenti relativi alle economie europee. In Italia quello che spicca rispetto ad altri paesi è il mercato del lavoro: tasso di disoccupazione al 13.2% in Ottobre sui massimi storici e ben al di sopra del limite di allerta del 10%.
Ciò che si continua a sottovalutare colpevolmente è la profonda divergenza all’interno del territorio nazionale: il tasso di disoccupazione al sud è circa tre volte quello del nord Italia, con un divario fra i più grandi degli ultimi decenni. Il tasso di occupazione rimane particolarmente basso nelle regioni meridionali ed anche i NEET (quelli che escono dal mercato del lavoro senza alcuna attività formativa) continuano a crescere senza interruzione. Il Jobs Act appena passato alla Camera non tiene affatto conto di questa profonda divergenza, non riconoscendo la necessità di attivare una contrattazione decentrata attraverso l’abbandono dei contratti nazionali. In questo contesto sembra quasi una beffa appendersi ai modesti miglioramenti di occupazione (+50mila) da quando si è insediato il governo Renzi.

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