Tema della settimana è la carenza di domanda in area Euro; in questo articolo vista attraverso la prospettiva dei dati del PIL dell’Italia. Negli ultimi anni si è parlato molto di disoccupazione, carenza di domanda e calo del reddito disponibile della famiglie. Tuttavia, la debolezza del PIL in Italia non è stata causata dai consumi ma dagli investimenti. In pratica è mancata la domanda per “consumi” delle imprese, sia quella di breve periodo (produzione per scorte) sia quella di lungo periodo (investimenti fissi).
Bottom line: sugli investimenti privati in Italia pesano soprattutto fattori ciclici (es. incertezza sulla dinamica economia, credito disfunzionale, tassi di interesse elevati) inseriti in un contesto di debolezza strutturale delle imprese. Nell’arco dell’intero 2015 potremmo assistere ad un ritorno in terreno positivo degli investimenti lordi, conseguenza del miglioramento delle condizioni di accesso al credito in Italia e del ciclo economico europeo e globale.
Rischi: l’economia domestica potrebbe risultare meno sensibile ad un miglioramento del credito (vale a dire “il cavallo potrebbe non bere”) a causa della prolungata recessione. Inoltre sono aumentate le probabilità di un “incidente” sulla Grecia, ritornata una potenziale fonte di instabilità, tale da incidere sulle scelte di investimento delle imprese italiane.