Congiuntura: la Fed sbaglia ad alzare i tassi?

Le prossime settimane saranno deteminanti nel definire le scelte della Federal Reserve, ormai prossima ad alzare i tassi di interesse. C’è ancora notevole scetticismo riguardo alla possibilità di un rialzo già al prossimo meeting (FOMC) del 17 settembre, soprattutto alla luce della crisi degli emergenti e degli effetti sulla stabilità finanziaria dei mercati globali.  Difatti in passato la Fed non ha mai alzato i tassi con il VIX (Indice di volatilità implicita delle azioni USA) sopra 30.

usa fft vs vixIl recupero di una certa tranquillità dei mercati è un fattore importante ma non determinante per la Fed. Difatti i dati economici USA ormai sembra stiano segnalando la necessita di normalizzare i tassi di politica monetaria.  A fronte delle probabilità di incremento dei tassi di interesse derivanti dal mercato monetario USA, è possibile stimare la probabilità di rialzo dei tassi in funzione dell’andamento di un singolo dato economico o un gruppo di dati omogenei.

Per esempio, utilizzando i dati del mercato del lavoro più ciclici (occupazione, sussidi), si trova una stima a 3 mesi della probabilità di rialzo dei tassi del 75%. Utilizzando invece il tasso di occupazione (es. occupati in % della popolazione), che incorpora la difficoltà strutturale degli USA di assorbire forza lavoro, la probabilità scende al 40%.

Altro esempio: prendendo un indicatore completo dell’economia -il PIL Nominale (crescita + inflazione), le probabilità si assestano intorno al 60%. Utilizzando esclusivamente un indicatore dell’inflazione (PCE Core), tale probabilità scende al 27%.

Insomma, al momento sia i supporters di un rialzo, sia quelli di un allungamento dell’attuale fase di tassi a zero, si basano su argomenti a prima vista validi. Tuttavia, bisogna tenere conto di due elementi:

1) la politica monetaria ha effetti ritardati nel tempo (rialzo di oggi avrà effetti macro solo nell’arco del 2016 inoltrato)

2) inflazione e salari sono rigidi: la banca centrale in genere non aspetta che si materializzi lo scenario di rialzo dei salari, ma interviene quando gli indicatori ne suggeriscono un prossimo aumento.

Per concludere se il 17 Settembre è  poco probabile a causa delle turbolenze dei mercati, diventa plausibile che in quella occasione Janet Yellen possa annunciare il primo rialzo del decennio al meeting successivo del 28 Ottobre. Sempre con un occhio al VIX.

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Pubblicato da liukzilla

Wealth/Asset manager. Ha sposato la causa dei bond ed è ossessionato dalle banche centrali.

3 Risposte a “Congiuntura: la Fed sbaglia ad alzare i tassi?”

  1. Ciao,concordo su tutto, un solo punto mi lascia perplesso: è vero che la politica monetaria si trasmette con ritardo ma penso si riferisca prevalentemente agli effetti delle espansioni monetarie, e su questo punto la Fed ha iniziato da tempo la normalizzazione riducendo gli.importi del proprio QE, peraltro con risultati egregi in termini di stabilità del sistema finanziario il che mi lascia ottimista sulle capacità della Fed di gestire la situazione. Diverso è invece la normalizzazione dei tassi che ,causa la forte integrazione dei flussi finanziari globali, si trasmette istantaneamente dovunque. E mi sia permesso dire che penso che FMI e WB sbaglino a rompere i …..suggerire….di lasciare i tassi così perché stanno alimentando la paura dei mercati invece di tranquillizzarli. Ma forse Lagarde, che è in fase di rielezione, pensa di cavalcare gli Emergenti facendosene paladina…Ah! La politica!!

  2. Ahahahah!! Non ti preoccupare, sono allucinazioni olfattive passeggere. Passeranno finto di mangiare il panettone :-p
    Mmmh…sarà una pizza squisita…la mia B-)

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