Protagonista indiscutibile della settimana economica, la banca centrale svizzera (SNB), abbandona la difesa del livello minimo 1.20 del cambio EURCHF e porta i tassi di interesse a -0.75%. In pratica, la SNB ha deciso di spostare lo strumento di intervento dal tasso di cambio ai tassi di interesse, riprendendo il controllo della base monetaria (qui approfondimento). Le cause di una tale decisione sono da ricercare nei limiti de-facto della politica monetaria di una economia aperta, in perfetta mobilità di capitali, nonostante la cd sovranità (qui approfondimento).
Le implicazioni sullo scenario economico sono evidenti e riconducibili a:
- cause dirette ed immediate sono i danni collaterali derivanti da un piccolo terremoto/crisi valutaria (es. instabilità finanziaria di società esposte al cambio, vedi Austria e prestiti in CHF), effetto ricchezza tramite i mercati e tramite la fiducia di imprese e consumatori;
- cause indirette, gli effetti negativi sull’economia domestica: Credit Suisse stima che una stabilizzazione del cambio EURCHF sotto 0.85 porterebbe la Svizzera in recessione. A margine ciò potrebbe rappresentare un fattore di rischio negativo sulle attese economiche, già modeste, dell’intera area Euro.

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