Il 2015 inizia con un passo falso dell’economia italiana: l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere PMI ha sorpreso in negativo, attestandosi sui livelli minimi degli ultimi 19 mesi. La divergenza con il PMI tedesco e quello europeo permane, confermando le difficoltà specifiche dell’economia italiana di superare le sabbie mobili della recessione.
Non sono bastate le parole di incoraggiamento del Ministro dell’economia Padoan “il rallentamento dell’ economia italiana e’ finito”, conseguenza dell’indebolimento dell’Euro e del calo del prezzo del petrolio. L’Istat lo ha smentito quasi immediatamente, affermando che nel 2015 sarà quasi nullo l’effetto del calo dell’energia sulla crescita del PIL.
Ormai credo che anche le pietre (e forse anche buona parte degli economisti italiani) abbiano capito che non basta indebolire il tasso di cambio (dentro e fuori un’area valutaria! ) o anche dimezzare il prezzo del petrolio per far riprendere l’economia italiana.

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