CIR, I Conti Individuali di Risparmio

conti individuali di risparmio

l’Italia, lo sappiamo, ha il duplice problema di avere un alto debito e di dover sostenere alti costi (spread) per rifinanziarlo. È normale che si cerchino sempre nuovi modi di renderlo più gestibile, ma più leggo i dettagli dei Conti Individuali di Risparmio (CIR) più mi ritrovo perplesso. Più di quanto non lo fossi già quando vennero introdotti i PIR.

Se fossero pensati per ridurre il costo del debito allargando la base di possibili sottoscrittori sarei più benevolo nel valutare lo strumento, ma da quanto trapela l’idea è di dare:

  • rendimenti più alti
  • fiscalità agevolata
  • commissioni ridotte

per chi sottoscrive (attenzione: non per chi compra sul mercato) e detiene fino alla scadenza titoli emessi in apposite aste.

Che cosa ci dice rispetto alla volontà implicita del Tesoro? Vengono pagate cedole più alte con minore ritorno fiscale per lo Stato in cambio di… un sottoscrittore più benevolo e meno preparato rispetto ad un investitore professionale nel valutare la qualità di un titolo.

Se lo Stato paga di più per garantirsi la sottoscrizione e la non cessione del titolo nel tempo non sta comprando la possibilità di ridurre la dimensione e/o i costi del debito ma sta “comprando” la facoltà di indebitarsi più facilmente, con un “giudice” più benevolo e meno preparato.

Oltre a portare un probabile riallineamento dei rendimenti al rialzo anche sul secondario, questo è il contesto ideale per facilitare l’avviamento dei conti pubblici su una traiettoria errata, dannosa.

Risultato

Se tutto starà in piedi sarà a danno di chi non ha capitale: maggiori rendimenti e minori imposte graveranno infatti sul bilancio pubblico, quindi sui contribuenti. Chi è solo contribuente avrà quindi un onere, mentre chi ha capitale avrà anche un beneficio (che cresce in proporzione alla dimensione del capitale).

Se invece le cose ad un certo punto si dovessero avvitare avremo “nazionalizzato” il danno, in uno schema del tutto simile a quello che ha travolto le banche venete o la banca Etruria. [sociallocker].[/sociallocker]

La sostenibilità di lungo termine del nostro debito non la si trova con mezzucci e artifici. Certo le scorciatoie appaiono sempre seducenti, ma chi è “colà dove si puote” dovrebbe sapere che il dividendo delle forzature è sempre molto salato da pagare.

Forza! Possiamo fare meglio di così!

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

Una risposta a “CIR, I Conti Individuali di Risparmio”

  1. Una nota a margine: non risulta che ci sia mai stato un consenso scientifico a favore del latte in formula. Solo promozione industriale. Non si è mai trattato di un errore in buona fede.

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