Convergenze e divergenze sulle sponde dell’Atlantico

Le parole di Mario Draghi a Jackson Hole, le reazioni delle banche centrali ed il conseguente rapporto del cross EUR USD sono chiari segnali che c’è un progetto comune: evitare la recessione in Eurozona anche a scapito di una minor crescita economica negli USA. E il CESI in convergenza lo conferma.

Lo ZEW di ieri ha per certi versi sorpreso gli investitori, Un balzo deciso e soprattutto un rialzo dopo una fase ribassista che accompagnava l’indice di fiducia tedesco da inizio anno. Si prevedeva un “timido recupero”, invece la crescita è stata decisa, +11.5 punti.
La ripartenza dello ZEW è un indicatore importante soprattutto per l’Eurozona. Se la Germania riparte, il resto del Vecchio Continente dovrebbe seguire a ruota. Ma cosa sarà mai successo? Un miracolo? In realtà il miracolo ha un attore protagonista, anzi più attrici. Tanto per cambiare queste attrici sono le banche centrali.
Voglio fare un passo indietro e spiegarvi una cosa che forse vi è sfuggita ma che è diventata fondamentale per comprendere meglio cosa è successo in questi mesi in particolar modo in ambito forex (cross EUR USD).

[tweetthis]Una convergenza: evitare la recessione in Europa anche a costo di una minor crescita in USA[/tweetthis]

Jackson Hole: dopo aver ascoltato nel mitico simposio i vari governatori delle banche centrali, prende la parola Mario Draghi il quale innanzitutto ricorda alla Merkel di cercare di essere più brillante ed allentare la politica fiscale per favorire la crescita ma dice anche che nel mondo dei cambi, i cross valutari devono seguire l’andamento delle curve dei tassi.

Grafico EURO DOLLARO Daily

CROSS-EUR-USD-DAILY

Una dichiarazione forte che ha un senso, ed è volta a sottolineare quello che sta per succedere in ambito di politica monetaria. Negli USA i tassi DOVREBBERO cominciare a salire nel 2015, mentre in Europa i tassi saranno a ZERO ancora per un bel po’. Quindi, per un discorso di carry trade, è normale ritrovarsi con un Dollaro Usa in rafforzamento sull’Euro.

Domanda: vi risulta che qualche banchiere centrale, Yellen compresa, abbia ribattuto a questa dichiarazione di Draghi che, praticamente, indicava la strada per il cross EUR USD per i prossimi mesi? A me non risulta. Questo sta a significare solo una cosa: che questo rimbalzo del dollaro sta bene a tutti. Anche agli USA che sono disposti a “cedere” un po’ di crescita economica all’Europa, al fine di evitare di farla cadere in recessione, con le dovute conseguenze anche in territorio economico USA.

Ennesima domanda con ovvia risposta: qualcuno ha ancora dubbi sul fatto che le banche centrali stiano conducendo “in concerto” una politica monetaria ben definita, al fine di controllare le cose e pilotarle di conseguenza?

Il risultato di questo connubio è nei numeri dei mercati, nel rally del cross EUR USD e anche in questo grafico che vi propongo

CESI: Citigroup Economic Surprise Index. Europa ed USA a confronto

CESI-CITIGROUP-ECONOMIC-SURPRISE-INDEX-USA-EUROZONA

Questo è il grafico del CESI che ormai conoscete benissimo, l’indicatore che va a calcolare lo scostamento tra le previsioni degli analisti e i dati effettivi. Gli USA restano sempre sopra lo zero, l’Eurozona è sempre sotto. Ma come vedete si sta creando una sorta di convergenza. Segno che quanto sopra descritto è molto di più di un’ipotesi.

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Pubblicato da Danilo DT

Danilo Rambaudi, alias Dream Theater, è un operatore finanziario dal 1995. Asset Allocation Manager, collabora con istituzioni finanziarie e siti finanziari italiani e non, nell'ambito dell'analisi e della ricerca. Analista tecnico, ma anche padre e marito (e a volte se ne dimentica).

Una risposta a “Convergenze e divergenze sulle sponde dell’Atlantico”

  1. «L’outloook economico sembra in qualche modo piu’ debole e ci sono rischi al ribasso in Europa, Cina e Giappone». (…) «si e’ notato che se le condizioni economiche e finanziarie estere peggiorano ulteriormente, la crescita economica degli Usa nel medio termine potrebbe essere piu’ lenta di quanto attualmente atteso. Tuttavia, molti membri hanno visto come potenzialmente limitati gli effetti degli sviluppi recenti sull’economia domestica». (dal FOMC Minute di ieri sera). direi che… “il quadro quadra”, no?

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