E’ ora di Rinascere

rinascimento Quest’estate sono stato in Val d’Orcia, reinnamorandomi dell’età in cui l’Umanità ha espresso il suo meglio: il Rinascimento. Conoscerlo meglio può aiutarci a indirizzare meglio i nostri sforzi oggi.

Vi offro un viaggio (gratuito) nello spazio-tempo, alla sua riscoperta:

Si parte dalla Germania, siamo nel 1417 e Poggio Bracciolini ritrova il “de Rerum Natura” di Lucrezio; poi recupererà anche testi di Cicerone, Vitruvio, Quintiliano e di Livio.
Bracciolini non cercava prestigio personale, ma un aiuto per pensare al meglio per il presente: è l’inizio del Rinascimento.

Qualche anno dopo -1469- a Firenze, a soli vent’anni, Lorenzo de’ Medici si ritrova al vertice dell’azienda di famiglia: la Banca dei Medici, la più rispettata istituzione finanziaria d’Europa.

Lorenzo è molto portato per gli affari, ma è anche interessato a spendere i suoi profitti in ciò che oggi chiamiamo filantropia per promuovere la bellezza, la verità e la saggezza nel mondo.
La famiglia de’ Medici era da tempo impegnata a creare una collezione di libri da mettere a disposizione (divenuta famosa come la Biblioteca dei Medici), Lorenzo andò oltre: fu il mecenate di molti grandi pensatori e letterati tra cui Marsilio Ficino, Poliziano e Giovanni Pico della Mirandola.

Ma non solo: Lorenzo è ancora più conosciuto come mecenate d’arte: finanziò Verrocchio, Leonardo, Botticelli, Ghirlandaio e Michelangelo.

Lussi da straricchi? Meno di quanto sembri.

Sebbene i Medici fossero piuttosto ricchi per gli standard dell’epoca, la loro fortuna era relativamente moderata.
Si stima che la famiglia Medici abbia speso 0,5 mld$ attuali in mecenatismo. Le risorse della famiglia Medici sarebbero oggi all’incirca quelle di Rosa Cafferata, un’imprenditrice peruviana con patrimonio stimato di circa 1,5 mld$, 12millesima tra le persone più ricche al mondo.

La ricchezza personale di Armani è stimata sei volte tanto, per dire.
L’impatto dei Medici non sta quindi nel patrimonio, ma nella visione, una missione per le arti e per la filosofia. Al prezzo di uno yacht da magnate russo, Lorenzo ha alimentato 30 anni di Rinascimento.

Nel 1484 Michelozzo di Bartolomeo completa Palazzo Medici, Leon Battista Alberti la facciata della Chiesa di Santa Maria Novella, mentre il Brunelleschi ha allestito lo Spedale degli Innocenti e la cupola della cattedrale. Altri meno noti realizzano piazze e meravigliose fontane.

Tutti questi edifici esprimono magnificamente, anche se in modi e forme diverse, lo spirito dell’architettura rinascimentale: razionalità, ordine e armonia.
A Firenze, come a Siena, Venezia, Urbino, Mantova, Roma e in tutte le città rinascimentali.

Alla base dell’architettura rinascimentale c’è un’idea: che la società è modellata dall’ambiente che ci circonda.
Se lo spazio pubblico trasmette dignità e calma è più di un lusso, aiuta a garantire la forza e la felicità di un’intera popolazione.
Traendo insegnamento dalla sintesi di Sallustio sulle cause della decadenza di Roma: “Publice egestas privatim opulentia” (squallore pubblico e opulenza privata) in poche decadi, nella nostra oggi tormentata penisola, sono state costruite le città tutt’ora più belle del mondo.

Grandezza di allora, o pochezza di oggi?
Sembra strano e meraviglioso che così tanti geni siano venuti alla ribalta in un periodo così breve in un unico luogo: Donatello, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Botticelli, Bellini, Masaccio e così via.

Come è successo?

Ogni epoca ha approssimativamente la stessa quantità di talento a disposizione.
Ciò che rende certe età straordinarie (si pensi all’età d’oro di Atene, all’Olanda del XVII sec, alla Francia del XIX sec o l’America degli anni ’60) è che si è saputo cosa fare con il talento.

Ciò che distingue il Rinascimento non è quindi una eccezionale abbondanza di talento artistico o di menti superiori, ma una visione chiara dell’arte e della cultura.

Il Rinascimento è un’era dedita alla pubblicità.

Non per la vendita di beni di consumo, ma per “vendere” bellezza, verità e saggezza.

La promozione del pensiero filosofico passa dal talento di Raffaello, che per rendere più vicini i grandi ma remoti filosofi, porta in Vaticano Aristotele, Platone e tutta la “scuola di Atene” (anche se con dissacrante ironia li raffigura come Leonardo, Bramante e Michelangelo).[sociallocker].[/sociallocker]

Intanto Tiziano, con “le tre età dell’uomo” raffigura l’esistenza come disperatamente fugace: fanciullezza, età adulta e vecchiaia sono racchiuse in un istante, è quindi essenziale usare il nostro tempo in modo corretto, con indulgenza per le nostre e le altrui fragilità.

le tre età della vita Tiziano

Poiché a pochi importa pensare quanto sia breve la vita, Tiziano utilizza una coppia disinibita e adorabili angioletti.
La mossa è simile a quella usata oggi nelle campagne pubblicitarie, solo che ha lo scopo di portare alla mente delle domande, anziché dei bisogni di consumo.

La sensualità viene così messa al servizio di nobili ambizioni intellettuali.
Mai prima d’ora -o da allora- tante grandi idee sono state associate al sesso da grandi artisti.

Basta uno sguardo alla “Primavera” di Botticelli e alla bellezza delle persone raffigurate:

Primavera Botticelli

Figure seducenti e piene di tenerezza verso le sofferenze umane.
Lo spettatore non ha bisogno di credere nelle virtù per voler essere come loro.
Ma poiché desidera istintivamente assomigliare a loro, alla loro bellezza, aspira ad essere come loro, virtuoso.

Il Rinascimento può essere per noi oggi fonte di grande ispirazione.

Gli insegnamenti di questi geni possono esserci utili ad usare i capitale e le scienze umane per migliorare le nostre vite, creando belle città vivibili, usando l’arte per rendere attraenti e desiderabili le “noiose” virtù.

Per essere degni della nostra Storia, dobbiamo puntare al “tanto meglio, tanto meglio“, non a un seducente ma ingannevole “tanto peggio, tanto meglio“.
Nel rispetto delle regole, e nell’amore per le arti e la cultura, la competenza, la gentilezza, l’indulgenza e la compassione.

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

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