I gavettoni della BCE

liquidità

Il FMI l’ha ribadito ancora, nel World Economic Outlook di cui abbiamo già parlato, e molti si domandano cosa intendesse:

La Banca centrale europea dovrebbe considerare un sostegno monetario addizionale

attraverso tassi più bassi, guidance su tassi futuri o altre misure di politica monetaria non convenzionali. L’Eurotower ha l’opportunità di mettere il sistema bancario dell’Eurozona su un terreno più stabile. I cuscinetti di protezione di molti istituti di credito non sono ancora sufficientemente solidi per sostenere l’assunzione di rischi. Pertanto la BCE dovrebbe mitigare la frammentazione finanziaria e fermare il deterioramento dei bilanci bancari nella periferia con un sostegno di credito e liquidità mirato.”

Vi starete probabilmente chiedendo se al Fondo Monetario internazionale ci sia un tasso alcoolico troppo alto, confrontando le condizioni in cui versano le banche, i mercati finanziari e l’economia reale secondo il vostro punto di osservazione. “Altri gavettoni di liquidità verso le banche? Perché mai?” qualcuno dirà. “Ma come? Le banche restituiscono i soldi degli ultimi LTRO un giorno sì e l’altro pure e la BCE dovrebbe dar loro liquidità?” commenterà qualcun altro.

La questione in effetti, nella celebre metafora di portare il cavallo a bere, è che il cavallo (le imprese) berrebbe anche, il dubbio è che il rubinetto (banche) abbia voglia di aprirsi.
Perché, ci eravamo chiesti a suo tempo, le banche usano i soldi forniti a basso costo dalla BCE per comprare titoli di Stato quando potrebbero guadagnare molto di più finanziando le imprese?
Per la semplice ragione che le banche ritennero meglio guadagnare relativamente poco, ma certamente, che rischiare di prestare ad un tessuto industriale che avrebbe finito col generare nuove sofferenze.

La Bce manterrà la sua politica monetaria accomodante tutto il tempo necessario. Siamo pronti a prendere in considerazione tutti gli strumenti a nostra disposizione.

L’ha detto chiaro Mario Draghi dopo l’ultima riunione Eurotower sui tassi, ma a cosa si riferiva? Un nuovo round di LTRO?
Quello che in BCE stanno monitorando da qualche tempo è l’enità delle riserve di liquidità del sistema bancario. A suon di restituzioni dei precedenti LTRO ci si avvicina alla soglia critica dei 200 mld€ (clicca per ingrandire):

riserve euro bnk

Perché “soglia critica”?
Perché al di sotto di 200 mld€ di riserve nel sistema la liquidità inizia ad essere non più così abbondante ed il rischio, se così possiamo dire, è che qualcuno finisca per aver bisogno di usare davvero l’interbancario, finendo per far salire i tassi a breve. Ovvero: per quanto la BCE mantenga i tassi ufficiali fermi, dinamiche di mercato potrebbero far salire i rendimenti sull’interbancario, con effetto restrittivo sull’economia. Un pericolo da sventare in anticipo.
E qui torniamo alla questione della sete del cavallo e del rubinetto “arrugginito” che non vuole aprirsi.
Draghi ed i suoi staranno pensando a una qualche formula sul modello inglese del Funding for lending: la Banca Centrale presta denaro a basso costo a fronte di impieghi all’economia reale (per semplificare volgarmente le cose).
Il tema non è di facile soluzione: se una banca teme di non vedersi restituire i soldi che presta, ben poco stimolo può farle la disponibilità della Banca Centrale a farle avere soldi a bassissimo costo. Quello che le banche vorrebbero dalla BCE, ma non è certo una partita facile (e ci asteniamo dall’entrare nel campo di cosa sia giusto), è una copertura almeno parziale sulle eventuali sofferenze dei crediti erogati per partecipare a questo “piano di stimolo”.
Prepariamo i nostri stomaci a tutto entro Natale, ma stavolta non per digerire il classico cenone.

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

12 Risposte a “I gavettoni della BCE”

  1. cioè ci stai dicendo che le banche non vogliono fare le banche neanche sotto minaccia di fucilazione alla schiena? (scusa ma twitter mi ha ormai tarato, non riesco a scrivere più di brevi iperboli, cercherò di guarire! :o) )

  2. Dunque…
    1) Non bastano più i tassi a zero “a tempo indefinito”
    2) Non bastano più i 2 LTRO
    3) Non basta più il MES, spacciato come fondo salvastati ma in realtà sorta di bancomat “ad libitum” per le banche…
    Che diamine, o il sistema ha qualche problemino strutturale o i banchieri non vogliono neanche più alzarsi dalla poltrona per andare ad aprire la porta al portapizze…
    E se a qualcuno venisse in mente che sia possibile bypassare le banche per finanziare direttamente imprese e famiglie?

  3. Interessante la proposta delle banche di introitare gli utili e socializzare le perdite con la BCE. Hanno imparato il metodo dalla Fiat.

    @ first em
    chi dovrebbe assumersi il rischio? o il “solito” Stato che è un vuoto a perdere o chi?

    @ Luigi:
    anch’io non riesco più a scrivere un pensiero più lungo di un tweet. 🙂

    1. Yuma, quando in fondo all’articolo dico ” copertura almeno parziale sulle eventuali sofferenze dei crediti erogati per partecipare a questo piano di stimolo” parlo proprio di quello: non solo denaro a basso costo, ma pure protezione sul rischio di perdite. Con buona pace del concetto di rischio imprenditoriale, se la tua impresa è fare la banca

  4. @Claudia,
    si tratta semplicemente di uscire dalla visione di un modello monetario monocratico che prevede un rapporto incestuoso e adulterino tra banche centrali e attori finanziari al di sopra di tutto il resto.

  5. si in effetti avrei dovuto mettere quel “copriamo noi” virgolettato.

    A me quello che fa specie è che si cerchino sempre artifizi “virtuali” Sembra davvero che l’economia reale non interessi nessuno e sia un accessorio, una specie di fastidioso effetto collaterale.
    Credo vada ripensato l’intero processo economico mettendo l’uomo al centro. Auspicherei che almeno uno dei blocchi agisse (potesse agire) cercando di cambiare il sistema dall’interno, creando così un precedente.

    Queste però sono spinte che credo possano essere fatte da veri movimenti rivoluzionari messi in moto da eventi forti che coinvolgano grosse fette di popolazione.

    Se il disagio è a macchia di leopardo e la regola è “triste a chi tocca” chi ha in mano il Potere decisionale continuerà nel suo gioco senza che alla fine qualcuno presenti il conto.

  6. E così le banche si son stufate di fare le banche,semplificando in maniera forse un po’ eccessiva, e pretenderebbero che la Bce intervenisse con una copertura dei rischi derivanti dal prestare denaro alle imprese. In termini assicurativi,una specie di diritto di rivalsa. Tuttavia,anche se mi infastidisce sempre una interpretazione”benaltrista”,naturalmente il problema sta altrove:nell’incapacità,da parte del governo,di attuare efficaci politiche di rilancio dell’economia. Il solito ragionamento da massaia,ma tant’è.

  7. Ho ripensato a questo post di Andrea, come spesso ripensavo ai post di Bimbo Alieno della categoria asettica, ovvero quelli in cui lui mette(va) a fuoco un problema, aggiungendo elementi nuovi a me sconosciuti senza dare indicazioni di soluzione.
    Prima di pensare alla soluzione che non è poi l’oggetto del post (soluzione che, sento anche da fonti autorevoli, è praticamente impossibile, altro che riforme), c’è molto da parlare dell’ipotesi formulata e sviscerarla.

    Naturalmente il circolo vizioso si è innescato gradualmente e ora interromperlo è il problema, a parere di molti, irresolubile senza far danni.
    Il circolo vizioso è stato l’aumentare progressivo della “carta” che da un lato impiccava l’Economia reale, da un lato era fonte di reddito PER MOLTI, non solo per le banche, da un altro lato ancora le banche erano praticamente “costrette” a comportarsi in questo modo per i motivi che sappiamo.
    Quando dico PER MOLTI, intendo oltre a buona parte del popolo italiano, anche imprese di tutte le dimensioni.
    Imprese che nell’oggetto sociale avrebbero tutt’altro che investire in BTP eppure lo fanno. Anche società quotate in Borsa lo fanno.
    Le banche quindi sono semmai le massime legittimate a comprare BTP, BTP che non vengono assorbiti dagli investitori esteri.

    Il rischio imprenditoriale le banche in questo momento non se lo vogliono assumere, preferiscono licenziare e riallocarsi in attività (PER ORA) meno rischiose come l’investimento in BTP. Come dar loro torto.
    Dove sta scritto che una banca deve continuare a fare la banca per sempre?

    E dove sta scritto che uno Stato può imporre ad una banca di finanziare? Il rischio non si può imporre.
    Vedete che allora, la soluzione proposta dalle banche è la più ragionevole, per lo meno per il futuro prossimo vicino, ma il castello ormai penso anch’io, come i catastrofisti, che non potrà durare per sempre.

  8. Giustamente si accenna agli strumenti adottati dalla Bank of England ” in tandem ” col tesoro
    ( altro che italiani, gli inglesi si rivelano maestri della finanza creativa) che consistono per i mutui in garanzie statali come lo Help to Buy ( per far ripartire qualche bel subprime ) e per il credito alle pmi nel ” Funding for lending ” ..
    appunto quest’ ultima misura che cerca di dirottare credito agevolato ( o meglio regalato dalla Boe) alle pmi è stata un flop …

    cito FT al riguardo :

    This has helped boost mortgage lending, with lending rising to its highest level in June than at any time since autumn 2008, according to figures from the Council of Mortgage Lenders.

    However, the FLS has proven far less successful in spurring lending to the UK’s businesses. Though larger companies have been able to compensate for the dearth of bank lending in part by accessing credit markets, smaller and medium-sized businesses have struggled.

    The most recent figures for lending to small and medium sized businesses show a small rise in net lending in June. But the rise followed three successive months of contraction.

    The big picture is that, since the FLS was introduced last summer, the UK’s banks have continued to lend less and less to the country’s smaller companies.

    Quindi , sé fem ?

  9. Scusate ma la frase del FMI è lapalissiana, stanno dicendo che l’Eurozona deve avere una politica monetaria più espansiva. Il programma funding-for-lending non sembra aver funzionato molto bene in UK, mentre il QE sì. Gli strumenti ci sono e sono anche molto semplici da mettere in atto, il resto dipende dalla effettiva volontà a cambiate linea.

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