Ci si può fidare di nessuno

Vacanze, vacanze, vacanze. Ferie, ferie, ferie, ognuno ha il suo viaggio, a ciascuno il suo piano ed io in queste mie peregrinazioni estive ho deciso di venire a stare a casa tua.
Sì, verrei da te. Sempre che tu sia d’accordo, naturalmente.
Non ci conosciamo, è vero. Ha importanza?
Sono stato a casa di altri venti sconosciuti negli ultimi due anni e… come dici? Ah, posso venire? Perfetto, grazie.

Non è poi così strano, decine di migliaia di soggiorni si realizzano ogni mese sulle piattaforme come AirBnB e compagnia. C’è un corrispettivo, è vero (non per forza). Il fatto è che da quando Internet è sparito, colpito e affondato al centro delle nostre vite, la gente è connessa e si fida.

Siamo sicuri che ci fidiamo? Malcolm Gladwell dice di no, dice anzi che la fiducia non è mai stata tanto scarsa come adesso.

Gladwell
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Sarà. Mi fiderei anche di Gladwell, anzi, diciamo pure che mi fido.
Eppure ho il sospetto che ci debba essere un cuneo per scardinare il suo ragionamento da qualche parte.

Una prima spiegazione è cerchiobottista: quei pochi che si fidano si vede che si fidano tanto. Quei pochi che si fidano devono essere altospendenti, considerando il volume di affari e le valutazioni miliardarie delle piattaforme su cui transitano. Mettiamola così: se non ci fidiamo, si vede che siamo dei deficienti, degli sprudenti a migliaia che rischiano soldi e osso del collo andando alla cieca in casa d’altri. Di altri deficienti a migliaia che non si fidano affatto e ci affidano le chiavi di casa.

Tento una seconda lettura: preferisco pensare che la fiducia sia uscita di scena, sia tornata sullo sfondo.
Stare sullo sfondo significa darla un po’ per scontata, per assodata. I ragazzini non pensano alla privacy, i baby boomers non pensano ala fiducia. La mettono in atto.

Facciamo un patto. Sì, adesso. Funziona così:
Tu sospendi la mentalità e io ti  dedico alcuni miei pensieri alla rinfusa sulla fiducia.

§ ° §

Io scrivo fiducia, tu leggi felicità.

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La fiducia è illimitata per costruzione.

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La solitudine è solo un tentativo improvvido di fare un bilancio prima della fine. Fiducia e resa dei conti non si parlano. La fiducia è infinita, trascende sempre la reductio di una resa (figuriamoci i conti).

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Se non ti fidi non hai capito la domanda.

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Gli uomini non diventano migliori se si mettono d’accordo. Lo enuncia bene Ezra Pound (cercalo): Non si conviene sulla verità. Sulla verità non ci si accorda. Accordarsi la verità è già strumentalizzarla in un uso tattico.  Sulla verità, in-vece, si concorda. La verità è dunque una sintonia, una vibrazione che ci ricolma insieme. Non ci si applica alla verità, ci si fida di lei.

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La verità, la fiducia, promana dal vuoto quantistico. Darle campo, farle spazio, lasciarsi inondare, invadere da verità e fiducia. Fiducia è essere in fase, una sintonia (non un lavoro).

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La fiducia non è una tecnica. Un indice di fiducia è un esercizio di stile. La fiducia non la inserisci in un protocollo. Vi è già inscritta, al punto da essere ESCLUSA da un protocollo. Tanto c’è.

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Nella blockchain in effetti la fiducia è solo fuori dal bicchiere.

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In una blockchain evoluta il denaro è quantificabile a piacere, la fiducia è abbondante. Tanto non serve.

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La verità non si misura. Come la fiducia, la verità sottace tutto quanto. Andrai tu a raccogliere il tuo secchiello colmo di verità?

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La complicità, questa sì, la guardi negli occhi. Non vedrai la fiducia perché la fiducia è illimitata, non si coglie in un punto.

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La fiducia è liquida: la potrai battezzare. Dentro o fuori. MA sarai tu, dentro (per definizione) o fuori (per tua libera scelta) dallo sprigionarsi della fiducia.

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La fiducia è frattale. Autosimilare, non la toccherai in un punto. Fluida, la accoglierai nel suo sgorgare.
La fiducia è finita e illimitata. Come la vita.

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In ogni piega la fiducia si cala fino all’infinitesimo ubiquo.
Ibi consistam ubi plus.
La lezione di Leibniz ripiegata su Deleuze.

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Tu potrai leggere solo il grado dell’infinitezza frattale della fiducia.

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Un infinito di primo, secondo grado. Il terzo grado te lo sconsiglierei.

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Perdere fiducia è diverso da perdere sicurezza.

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Il concetto di fiducia percepita, il concetto di fiducia in atto. Dietro le quinte.

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Ecco, fine dei pensieri fidati, per ora.
Ma sì, forse sì: quest’anno mi sa che passo le vacanze su air BnB. Sulla piattaforma, intendo. M’immagino un enorme mappa connessa in tempo reale, con tutti i viaggi di tutte le persone che in agosto, minuto per minuto, si muovono di casa in casa su questo tipo di piattaforme e mi metto a guardare.

Sì, Me ne sto comodo comodo spaparanzato sul divano di casa, metti che De Botton e Barosso abbiano ragione?  e vi guardo lampeggiare. Io resto qui, ok? Mi fido.

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Pubblicato da Filippo Pretolani

Non tutto quello che esiste implicitamente ha bisogno di essere reso esplicito — Peter Sloterdijk. Fondatore di Gallizio editore e co-fondatore dell’Istituto Kaspar Hauser per gli Studi Economici.

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