Global Economic Outlook. E’ questo il roboante nome del documento periodico emesso da una delle principali agenzie di rating del mondo: Fitch. Le previsioni spaziano su tutto, Italia certamente non esclusa.
Si comincia dal PIL. Il prodotto interno lordo italiano crescerà -secondo le stime di Fitch- dello 0,6% nel 2014 e dell’1% nel 2015.
Abbiamo appena registrato il primo trimestre positivo (+0,1%) da metà 2011, segnale che -tecnicamente- ha portato l’Italia fuori da una delle recessioni nazionali più gravi della Storia d’Europa, dove il PIL reale ha registrato un -2,6% nel 2012 e -1,9% nel 2013.
Veloci, intense e prolungate le discese. Asmatiche, brevi e fragili le riprese. I sintomi di un paese in declino, periodicamente esposto ad essere vittima indifesa di eventi esogeni.
“La ripresa in Italia sarà fiacca, le esportazioni nette saranno il principale driver della crescita nel 2014, prima di una ripresa più bilanciata nel 2015. Quest’anno gli sviluppi sul mercato del lavoro non sosterranno la crescita dei consumi: la disoccupazione in Italia toccherà i massimi quest’anno dopo aver raggiunto il 12,9% a gennaio, e scenderà a 12,2% nel 2015. Gli investimenti inoltre saranno modesti nel 2014, con aspettative di una ripresa più forte nel 2015. Le condizioni del credito restano restrittive per le imprese e la normalizzazione delle condizioni finanziarie nel settore privato è lenta. L’inflazione in Italia si attesterà sotto l’1% quest’anno e accelererà all’1,2% il prossimo anno.”
Se questa è ripresa, c’è solo da sperare che non si muova foglia, che non soffi nemmeno un alito di vento, che se no…
Penso che sia inutile continuare a credere ai vari piani politici che si susseguono… la realtà è che si ata sempre peggio.