Ma allora il Giappone?

Giappone PIL

Sta prendendo sempre più corpo l’idea che l’espansione di debito possa proseguire senza misura, se si ha una Banca Centrale disponibile ad acquistare indefinitamente le emissioni di debito pubblico. Ma ci si dimentica qualcosa: Ogni intervento genera un effetto. Il Giappone si è trovato nella *necessità* di sostenere la sua economia, duramente colpita dalla deflazione, attraverso continui stimoli monetari. Questo ha portato il Giappone ad avere un debito/PIL superiore al 250%.

Questo di certo dimostra che certi livelli di debito/PIL possano essere raggiunti, ma non dimostra che raggiungerli sia un bene; anzi, con un po’ di pazienza si vede esattamente il contrario.

In effetti, dei tanti Paesi disponibili sul panorama mondiale, dovremmo guardarci bene dall’assomigliare al Giappone, con cui esistono già fin troppe similitudini: demografia, mafie, nepotismo, creatività, religiosità, corruzione, forza delle tradizioni…

La continua espansione monetaria giapponese ha infatti allontanato gli investitori esteri e costretto a convogliare quote crescenti di patrimonio sul debito anziché su consumi e rilancio. L’effetto è evidente a tutti sul PIL, sostanzialmente invariato dal 2000 a oggi, come si vede bene qui:

PIL Giappone

E lo è ancor di più se si guarda alla crescita della ricchezza pro capite. Nel periodo 2000-2017, durante il quale l’introduzione dell’euro avrebbe “distrutto” la nostra economia, la crescita della ricchezza pro capite nel mondo ha avuto dinamiche interessanti, che riassumo:

Francia +156,7%
Canada +138,9%
Germania +125,5%
Spagna +104,2%
Italia +87,1%
USA +84,3%
media mondiale +79,8%
UK +70,7%
Giappone +17,8%

a questi aggiungo -emblematicamente- la Grecia col suo +53,4%

I dati sono reperibili qui

Si direbbe che Italia USA e UK, dove la “rabbia sociale” per la scarsa crescita ha trovato manifestazione politica evidente, lamentino di avere una crescita in linea con la media mondiale, la Spagna -a conferma- ci va vicina sia per numeri che per espressione politica.[sociallocker].[/sociallocker]

Ma certamente possiamo dire che il Giappone ha talmente perso il treno della crescita globale, in questi anni di espansione monetaria obbligata, da far sì che anche la tanto vessata Grecia riesca, e di gran lunga, a fare meglio.

Questo dovrebbe dissuadere, specie chi non può non conoscere i numeri, dall’evocare il Giappone come modello da emulare, giacché anche lo stesso Giappone, se solo potesse, seguirebbe un altro modello. (aveva nel 2000 ricchezza pro capite simile a USA e oggi pari a Italia…)

Ergo chi suggerisce che la sovranità ci renderà liberi di espandere indefinitamente il bilancio della Banca Centrale “garantendo” i BTP sta suggerendo una ricetta che garantisce solo al governo di spendere,ma a danno della crescita che, già così com’è, genera “rabbia sociale”.

Mio nonno era solito dire:

“attento a quello che desideri, potresti anche ottenerlo”

Oltre al piacere di ricordare un uomo che mi ha insegnato tanto, non trovo citazione più calzante per chiudere questo post

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

8 Risposte a “Ma allora il Giappone?”

  1. com’è distribuita la ricchezza? e il welfare nei vari paesi è migliorato o peggiorato?
    questo può spiegare il malcontento meglio che la ricchezza media procapite

  2. Io non trovo i dati elencati nel PDF del link. Inoltre i dati, se devo intenderli come crescita reale del PIL pro-capite dal 2000 al 2017 (che e’ la quantita’ che conta per descrivere l’aumento del benessere del cittadino medio nei Paesi indicati) mi risultano seriamente sballati. Dai dati World Bank sul PIL pro-capite a prezzi costanti a me risulta questo per la crescita reale del PIL pro-capite dal 2000 al 2017, in percentuale del PIL pro-capite del 2000:

    country growth
    Germany 23.0
    United Kingdom 19.5
    United States 17.9
    Canada 17.6
    Japan 15.1
    Spain 14.4
    France 10.7
    Italy -3.6

    Questi dati sono completamente diversi da quelli riportati sopra.

    Personalmente non sono un fan della spesa a deficit dello Stato, e ritengo che l’Italia sia vicina alla bancarotta anche a causa della spesa pubblica in deficit. Ma i dati sulla crescita economica del Giappone sono in linea con i Paesi avanzati.

    1. si direbbe che abbia le capacità di effettuare un calcolo di tipo percentuale, la invito pertanto ad utilizzare i dati chiaramente esposti nel pdf alle pagine 21 e seguenti e – con l’aiuto di una semplice calcolatrice – verificare la veridicità di quanto scritto: Resta inteso che Pil pro capite e ricchezza pro capite siano due elementi diversi e che si è scelto di parlare di ricchezza pro capite perché di PIL si è parlato spesso e volentieri e comunque nell’articolo è postato un grafico dedicato al PIL

    2. @A. Luisiani
      Personalmente non sono un fan della spesa a deficit dello Stato, e ritengo che l’Italia sia vicina alla bancarotta anche a causa della spesa pubblica in deficit.

      Oibò, ma questa é eresia per il nuovo che avanza.
      Lei in pratica sostiene che nei decenni passati la spesa pubblica in deficit sia servita (il sottoscritto afferma: in gran parte) a sostenere le clientele elettorali e meno gli investimenti pubblici?
      Certo che é ben strano un defici di spesa per infrastrutture ed investimenti che mai rientra ma sempre cresce.

      Comunque sia, si ricordi la vicenda del Britannia del 1992: sono stati LORO (‘sti bastardi) che ci hanno costretto a salire a bordo col cappello in mano, non NOI a buttare soldi dalla finestra fino a non possederne più.
      Eretico. Al rogo!

  3. Alieno Gentile ma il Giappone non é il Paese dei ciliegi?
    Allora quando avranno finito le ciliege, mangeranno le prugne che notoriamente hanno effetto lassativo.
    Cosa c’è di meglio di una poderosa ‘evacuazione’ di scorie mentali (dette anche puttanate)?

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