Non temere il cinese in sé, temi il cinese che è in te

L’annuncio dell’acquisto di Italcementi da parte del gruppo tedesco HeidelbergCement ha scatenato una ridda di reazioni e commenti che raccontano molto bene quanto sia fondata la Teoria della Relatività: la levata di scudi sul bene nazionale “scippato” dallo straniero è stata rumorosa, mentre nessuno ha avuto niente da ridire quando nello stesso settore l’italiana Buzzi Unicem rilevò la tedesca Dickerhoff. Ci si dimentica di alcune cose: l’accordo raggiunto fra il gruppo tedesco e la famiglia Pesenti riguarda il 45% dell’azienda, la quota di controllo, per tutte le altre azioni arriverà un’offerta pubblica a cui ciascun azionista potrà decidere se aderire o no. Poiché una quota importante di questi “altri azionisti” sono esteri (First Eagle Investments, ad esempio, detiene quasi il 10% della società) è evidente che ciò che fa inorridire sia il passaggio della quota di controllo, non la partecipazione al capitale di investitori esteri. E’ già qualcosa.

Trascurando il fatto che le necessità di crescita dimensionale, che derivano dal contesto globale in cui le imprese operano, potrebbe costringere comunque a guardare oltreconfine per fare progetti, joint-ventures, fusioni e acquisizioni, c’è da chiedersi quali regole dovrebbero impedire che un imprenditore che controlla una azienda quotata e valutata dal mercato 6 € per azione debba trovarsi impedito a vendere le sue quote a qualcuno che gli offre 10,6 €. Bisognerebbe indennizzare a priori in qualche modo gli imprenditori se esistesse una regola del genere, e non si capisce bene chi dovrebbe pagare (anche se l’evocazione de “l’interesse nazionale” fa intuire qualcosa…). Forse bisognerebbe andare a chiedere una consulenza a Pechino, dove si cerca di addomesticare il mercato azionario ai desiderata del Partito?

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

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