La triplice crisi inglese: politica, del debito e della valuta.

GILT Truss

Perché il mercato si avvita sul debito pubblico UK? L’entità dell’impegno di bilancio preso dal nuovo Primo Ministro Liz Truss è indefinito, dipenderà dai prezzi dell’energia, subendoli. E nemmeno si aggancia ad un piano di risparmio energetico. Pura (populistica) tutela della domanda.

A breve termine, ci sarebbero molti modi per ridurre il fabbisogno di energia: l’impostazione di un grado in meno sui termostati dovrebbe ridurre la domanda di calore domestico del 6-8%, per esempio. Ma la Truss non vuole contrariare gli elettori: le elezioni si avvicinano. Se fossero lontane, la miopia delle scelte governative sarebbe meno incentivata. Infatti mentre la BoE compra titoli di Stato (in teoria fino a venerdì…) i prezzi dei GILT continuano a scendere, rigenerando a catena le difficoltà dei fondi pensione LDI che hanno provocato il bisogno dell’intervento della BoE.

Sembra un gorgo senza fine

Se il “backstop temporaneo” non funziona, diventa inesorabile la necessità di prorogarlo. Ma BoE sarebbe impegnata in una lotta all’inflazione (10% in UK) che richiederebbe semmai una stretta. Le ironie sul futuro della sterlina (Great Britain Peso) si sprecano.
E per chi, come UK, ha una bilancia commerciale negativa (cioè è un importatore strutturale) la solidità della valuta è questione cruciale. I mercati “speculano” (nel senso letterale di guardare avanti) ed esprimono la loro preoccupazione. Ma Liz Truss pare concentrata solo sul breve termine.

Non vorrei sembrare cupo, ma in questo “meraviglioso” 2022 una crisi del debito e/o della valuta sovrana di una delle maggiori economie del mondo proprio non ci serve.

GILT
I mercati UK hanno perso 300 miliardi di £ nel primo mese di governo Truss

Se poi penso alla sequenza di cialtronate -a partire da #Brexit– da cui questa crisi discenderebbe, sale incontenibile la rabbia.

La sostenibilità è la soluzione a lungo termine per eliminare la dipendenza dal gas russo: si tratta di consumare meno energia (sia con tecnologie migliori, sia con comportamenti più attenti) e di produrne di più (con le rinnovabili, ma anche ricorrendo al nucleare) l’efficienza energetica è il miglior stimolo economico strutturale da perseguire. Ormai lo dice anche Greta Thunberg.

I trade-off NON sono antidemocratici (anche se le facce sbigottite sulla battuta di Mario Draghi su “pace o condizionatori” sembravano non capirlo). Un leader può e deve mettere gli elettori di fronte alla Realtà, non nasconderla quando è scomoda, per decidere come gestirla.

E -più che mai in tempi difficili- ci occorre la democrazia dei leader, non quella dei follower.

La via d’uscita dalla sfiducia dei mercati finanziari e il ripristino della credibilità UK non è quindi semplicemente togliere gli sconti fiscali ai ricchi, ma sono le misure di risparmio energetico e di proiezione alla sostenibilità. Anche a costo di dover chiedere alla cittadinanza dei sacrifici. Altrimenti non si fa politica, ma solo campagna elettorale permanente.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.