La ripresa correrà più della Crisi?

Siamo onesti. Quando escono notizie non proprio entusiasmanti sul quadro macroeconomico globale, quasi non ci facciamo più caso. La Crisi, quella brutta bestia, continua ad essere presente e visibile, soprattutto qui in Italia. Però, malgrado tutto, le borse non mollano un centimetro, anzi, continuano a correre.

Il FMI nella giornata di ieri ha messo in evidenza un quadro economico non certo entusiasmante. Il suo “Rapporto sulle prospettive economiche mondiali”, frena gli entusiasmi e ci fa capire quanto questa ripresa sia artificiosa e coi piedi d’argilla.

Addio al “Boom economico”. Bye bye crescita virtuosa. La crisi ha avuto effetti devastanti tanto da cambiare la fisionomia dell’economia stessa. E se la situazione stava diventando esteticamente troppo brutta, ci hanno pensato le banche centrali che con sapienti e mirati interventi di chirurgia estetica, hanno riempito i mercati di botox monetario.

Secondo il Fondo monetario internazionale, «la crescita potenziale nelle economie avanzate probabilmente aumenterà leggermente rispetto ai tassi attuali ma rimarrà al di sotto dei livelli pre-crisi nel medio periodo». Due i motivi principali: l’invecchiamento della popolazione e la lentezza della ripresa nell’accumulo di capitale. Tutto ciò avvertono i tecnici di Washington, «porrà nuove sfide ai governi» a partire dalla sostenibilità dei conti pubblici e di tassi d’interesse vicini allo zero. Per questo, è l’avvertimento, «accrescere il prodotto potenziale deve essere una priorità sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti». (ADN)

Per i mercati “core” le aspettative sono di una crescita “anemica” mentre peggiore è la situazione dei mercati emergenti, dove il FMI si aspetta una bella frenata. Qual è la medicina? Il FMI non ha dubbi in merito.

«Aumentare il prodotto potenziale è una priorità. Nelle economie avanzate, c’è la necessità di proseguire nel sostegno alla domanda, per contrastare gli effetti di un periodo prolungato di debolezza dei consumi su investimenti, accumulo di capitale e disoccupazione. Le riforme strutturali e un maggior supporto alla ricerca e sviluppo sono cruciali per rafforzare l’offerta e l’innovazione».

Bene, quindi è evidente che il tessuto economico generato con la collaborazione della politica monetaria è quanto mai debole. Malgrado tutto, però, i mercati non mollano. Anzi, lasciando da parte l’Europa dove la BCE si p fatta più intraprendente (e quindi è giustificabile una maggiore euforia) sorprende sempre più la borsa USA.

Guardate questo grafico. Troverete la sovrapposizione di tre grafici che ultimamente hanno trend praticamente identico:

a) Bilancio FED (che non DOVREBBE più crescere e progressivamente ricominciare a scendere, anche se ne dubito)
b) Margin Debt (debito generato per investire sui mercati)
c) SP 500 (borsa USA)

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Qual è la correlazione tra queste tre tematiche? Beh, è evidente. Quindi una borsa legata solo alla speculazione? No, attenzione, sono i risultati aziendali che alla fien comandano sempre. E gli utili dello SP 500 sono stati sicuramente importanti ed in progressivo aumento negli ultimi mesi. Attenzione però. Questo è quanto sconta il mercato oggi.

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E questo è quanto “vedono” gli analisti per l’economia USA

Questo invece è quello che pensa la FED di Atlanta  in merito al PIL USA.

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E in merito alle società quotate? Qualcosa non quadra anche in quel mondo.

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Domanda: quanto di tutto questo è scontato oggi dai mercati finanziari?

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Pubblicato da Danilo DT

Danilo Rambaudi, alias Dream Theater, è un operatore finanziario dal 1995. Asset Allocation Manager, collabora con istituzioni finanziarie e siti finanziari italiani e non, nell'ambito dell'analisi e della ricerca. Analista tecnico, ma anche padre e marito (e a volte se ne dimentica).

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