A quanto ammonta il cash flow a disposizione delle aziende quotate Usa? Ben 1.250 miliardi di dollari.
Sapete che significa? Significa che la maggior parte delle società Usa si trova con una valanga pazzesca di cash a disposizione. Bene, direte voi. Non poi così tanto vi dico io.
Mai come oggi l’equity Usa si trova con così tanta cassa. I dati ci fan vedere che nell’ultimo trimestre il cash è salito di 102 miliardi di dollari (+8.9%), il più alto rialzo da…quando l’economia a stelle e strisce era in piena recessione.
Voi vi chiederete il perché di questa analisi teoricamente dissennata. Come paragonare un’economia ora in crescita (come quella Usa) con un periodo di piena recessione, come il 2009?
Questo dato non è casuale e merita di essere attentamente analizzato.
In modo molto semplicistico, posso dirvi che il detenere tanto denaro e decidere di NON investirlo, non è un bel segnale. Vuol dire che le varie società, piuttosto che comprare concorrenti, aumentare il tessuto produttivo, rinnovare impianti, NON fanno nulla perché hanno paura che un investimento fatto si trasformi in un cattivo investimento. Proprio come in piena recessione, quando il rischio di perdere denaro è concreto.
Cash is king, but…
Se invece questo indice ci avesse rappresentato uno scenario opposto, con cash in diminuzione, magari sarebbe significato che si tornava a investire. E che quindi le aziende erano propositive e credevano nella vera ripresa. E fidatevi, chi meglio di loro ha il polso del mercato?
Cosa che invece non è successa.
Tenetene conto, qualcosa vorrà pur dire, no?
Non è una buona notizia ma il colore del tempo.
Reddito medio devastato, domanda asfittica, offerta in eccesso, non invitano ad investire.
Nuove acquisizioni per acquisire quote di mercato? Già fatto, ormai i mercati sono quasi tutti oligopoli o monopoli più o meno occulti.
Con:
– le maggiori democrazie soffocate da debito sovrano e privato
– i principali sistemi monetari in Liquidity Trap
– i principali sistemi bancari in Deleveraging
– Debt-Deflation all’orizzonte
– oro precauzionalmente massacrato
– uno shadow banking da 67 trilioni di dollari che rende surreali sia finanza che macroeconomia
– 20.000 / 30.000 miliardi di dollari di capitali offshore nascosti in paradisi fiscali
– il China Dream trasformatosi in China Nightmare
Considerando che, dopo cinque anni di crisi, nulla di concreto è stato fatto per evitare che il 2008 si ripeta, forse rimanere liquidi ed attendere che si compia l’amaro destino rimane l’unica scelta sensata.
P.S. C’è ancora chi si ostina a chiamare liberismo questo disastroso casino o casinò sbancato.
Beh, credo ci sia poco da dire. Hai praticamente riassunto la realtà che ci dobbiamo sorbire in modo sintetico, crudo e concreto. Ottimo commento.
Già, già, già… chi meglio di loro ha il polso del mercato ?
Ho letto con interesse il post di Liuk( vedendo con soddisfazione tintinnar di spade senza che colasse troppo sangue) ed alla fin fine mi viene sempre in mente un sacco di grano.
Quello vero, da cui viene la farina .
Il vedere avvitarsi la ricerca economica intorno ad artifizi , che sempre più sono solo virtuali come se esistesse la bacchetta magica , mi porta a pensare che in realtà il problema centrale dell’uomo resterà quello che ha determinato le prime invenzioni e le prime migrazioni.
Riempirsi la pancia.
Ora, considerato i numeri e lo spazio a disposizione, mi sembrerebbe che tutto possa essere ridotto a due semplici cose.
O si inventa un qualcosa che possa riempir le pance, oppure occorrerà eliminare qualche bocca.
Immagino che quelle Aziende con tanto cash flow si stiano rendendo sempre più conto che di questo si tratta Hanno del virtuale che vorrebbero convertire in qualcosa di reale,ma sanno che il reale è sempre più limitato e quel poco che c’è in giro sta battendo i denti
Inoltre ,e qui lo smacco più grosso, ci sono cose ,(come il tempo),che il denaro non può comprare
.E per fare certe cose utili, anzi essenziali all’uomo, ci vuole tempo, Per tutto il resto ,si sa, c’è Mastercard
Buon anno a tutti e che muoia ill 2013 con tuttii filistei 🙂