L’insostenibile leggerezza del debito

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leggerezza

Chi ha avuto la fortuna di assaporare la gioia della nascita di un figlio conosce anche il primo atto ufficiale da genitori: il ritiro del codice fiscale. In pratica, prima ancora di avere dei diritti da cittadino o cittadina italiana, al nascituro viene attribuita una quota di debito pubblico di circa 35mila€ (brunoleoni.it/debito-pro.htm); cifra destinata ad aumentare viste le continue revisioni delle previsioni del debito.

Anche le previsioni di crescita sono state nuovamente riviste, queste al ribasso: la combinazione di debito in aumento e reddito decrescente ha effetti devastanti su qualsiasi azienda o individuo, rendendo incapace chiunque di assumersi nuovo debito o di far fronte all’esistente. Tuttavia non tutti i debitori sono uguali e fra questi lo Stato è meno “uguale” degli altri: gli è consentito di persistere quasi Nabadzi?u indefinitamente in politiche economiche che prevedono una maggiore spesa pubblica rispetto alle entrate fiscali. In questi casi, i limiti riguardano principalmente due fattori:

  1. l’accesso al mercato obbligazionario primario
  2. il costo dell’indebitamento.

Negli ultimi due anni, gli investitori internazionali del mercato bond (c.d. evil Reboot speculators) hanno ritenuto fosse più congruo un tasso di interesse più alto per remunerarli del rischio di credito dei BTP. In pratica, non hanno fatto altro che adattare i prezzi di mercato ad una mutata percezione riguardo la “sostenibilità” del debito italiano. Molte sono le definizioni di sostenibilità e spesso i risultati delle simulazioni fatte da economisti, centri studi e case di investimento, sono particolarmente sensibili dalle ipotesi di partenza.

Il modo più semplice per calcolare la stabilità del debito è paragonare il costo medio del debito wholesale NBA jerseys con il tasso di crescita nominale dell’economia. Qualora il costo del debito fosse più alto del tasso di crescita medio nominale dell’economia, si renderebbe necessario un persistente avanzo primario tanto più grande quanto più il debito è superiore al 100% del PIL.
In Italia, usando i dati di previsione di quest’anno, abbiamo: tasso di crescita del PIL a prezzi correnti 2013 “g”= -0.5%a/a, costo del debito 2013 “r”=2%; g-r = -2.5%; avanzo primario attuale 2.3%; avanzo primario per rendere stabile il debito 3.2%. Risultato: debito quasi stabile, ma in salita dal wholesale MLB jerseys 127% al 133%. Prendendo valori di lungo periodo, l’avanzo primario che stabilizza il debito è del 2.5% circa, avendo per ipotesi una crescita nominale potenziale del 2.5% e un tasso medio di indebitamento del 4.5%.
Tale ARC regola di per sè non esaurisce il concetto di sostenibilità del debito, poiché si riferisce ad una visione contabile dell’economia e non considera tutte le relazioni fra le grandezze economiche e la loro dinamica futura.
In passato l’Italia ha dimostrato di poter avere avanzi primari persistenti, rassicurando gli investitori sulla capacità di gestire i dati di finanza pubblica. Ciò è sufficiente a garantire la sostenibilità? Una grandezza economica (il debito) è sostenibile se non genera una reazione diretta o indiretta in altre forze economiche strumentali per il cambiamento della tendenza in atto. Verifichiamo se alcune delle variabili economiche coinvolte -come i tassi di interesse, tassi di cambio, e domanda interna privata- non abbiano mostrato delle discontinuità:

  1. tassi di interesse: la divergenza fra i tassi BTP verso i tassi Bund soprattutto Testimonial nel 2011 è stata un chiaro segnale di cambiamento di percezione del mercato sulla sostenibilità del debito italiano. Anche i non addetti ai lavori hanno imparato a conoscere il concetto di “spread”;
  2. Valuta: con tassi di cambio fissi, il rischio valutario ha pesato sui tassi di interesse, evidente soprattutto la scorsa estate quando c’è stato un sostanziale rischio euro break-up e ridenominazione del debito;
  3. Domanda interna: caduta di consumi ed investimenti privati sono il risultato una pedissequa applicazione della regola di stabilità, che richiede un persistente avanzo primario.

Affrontare il problema della sostenibilità del debito come se fosse un problema di contabilità, senza tenere conto degli effetti sulla domanda domestica, Keys ha reso l’economia italiana particolarmente vulnerabile agli shock. Dalla grande recessione del 2008 e la crisi di fiducia seguita dal forte rialzo dei tassi di interesse del 2011 (credit crunch) hanno creato le condizioni per una eccessiva attenzione per i dati di bilancio, senza che si tenesse conto degli effetti di una eccessiva contrazione fiscale sull’economia reale. Ciò non vuol dire che sia necessario riprendere la leva del deficit per finanziare la crescita. Assolutamente no, tutto il contrario. E’ invece necessario arricchire quella semplice equazione di stabilità con una visione più strutturata dell’economia, stimolando la domanda domestica ripristinando gli incentivi individuali e sociali alla libera impresa, al risk taking, agli investimenti in capitale umano e fisico. Non possiamo più permetterci i trasferimenti dello Stato a fondo perduto, gli ammortizzatori wholesale jerseys sociali impropri e l’uso del gettito fiscale per alimentare il consenso. Gli unici che ancora non se ne sono accorti sono proprio coloro che della Beauty politica hanno fatto una professione.

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Pubblicato da liukzilla

Wealth/Asset manager. Ha sposato la causa dei bond ed è ossessionato dalle banche centrali.

3 Risposte a “L’insostenibile leggerezza del debito”


  1. Gli unici che ancora non se ne sono accorti sono proprio coloro che della politica hanno fatto una professione.

    proprio questo è il punto

    Per esercitare una professione occorrono competenze. Nel futuro dovremo ESIGERE che chi fa il politico conosca la materia che è destinato a governare.

    Così non avremo più Ministri dell’agricoltura che credono che la lontra sia un uccello e per la burocrazia sarà più difficile tenerli in ostaggio

    1. Purtroppo competenza non è garanzia di buonafede o buon senso, per non parlare di senso civico e senso di Stato. Insomma, sono disposto a sopportare chi scambia un mustelide per un uccello, ma non reggo più quelli che non rispettano il ruolo che ricoprono.

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