La luce in fondo al tunnel

Ci sono molte ragioni per le quali dovremmo rinunciare alla speranza di vivere in un mondo migliore. Giornali, tv, Facebook, Twitter, eccetera, ci inondano continuamente con storie sempre più apocalittiche. Dall’ISIS a Brexit. Da Trump alla Cina. Fino al riscaldamento globale. Tutto tende al disastro.

Sì, purtroppo è così. È vero che stiamo vivendo in un’epoca stracolma di incertezze. Ed è altrettanto vero che dobbiamo affrontare alcune delle più grandi sfide della storia umana. Ma dinanzi a questo scenario globale decisamente fosco, pieno di minacce e di rischi, c’è una luce brillante all’orizzonte. Una luce che nella storia del pianeta non è mai stata tanto abbagliante come oggi. È la luce dell’innovazione tecnologica.

Come sempre nella Storia, le più grandi opportunità e le soluzioni decisive per soddisfare i bisogni più urgenti dell’umanità, arrivano dal progresso tecnologico. È grazie all’innovazione tecnologica, figlia della continua ricerca interdisciplinare, che arrivano soluzioni nuove e inaspettate, in grado di risolvere problemi universali, capaci di creare una vita migliore per tutti gli abitanti della Terra. Mi riferisco a un potenziale odierno senza limiti o quasi: l’intelligenza artificiale, le biotecnologie, le nanotecnologie, l’economia condivisa e nuove discipline che in questo momento non possiamo nemmeno immaginare[sociallocker id=12172].[/sociallocker]

Perciò bando ai catastrofismi. Difatti sono profondamente convinto che, nonostante tutto quello che c’è di sbagliato in questo mondo, la tecnologia ci permetterà di vivere una vita migliore, più sana e produttiva. Diventeremo sempre meglio informati. Avremo esperienze più ricche. Il benessere di tutte le popolazioni del mondo aumenterà. Vivremo in un mondo più colto, debelleremo la malaria e rimuoveremo le plastiche alla deriva negli oceani. Questo perché l’innovazione tecnologica ha il potere di ridisegnare completamente il nostro futuro. E di lenire le ferite che abbiamo già inflitto a noi stessi e al pianeta.

Ma ci pensate? Oggi, soltanto animati dalla nostra curiosità intellettuale e da una connessione a Internet, possiamo conoscere il mondo. Mai nella Storia abbiamo avuto un accesso tale a ogni tipo di informazioni. E ora sono tutte disponibili nel palmo della nostra mano, davanti allo schermo di un semplicissimo tablet. Addirittura, per essere bravi in qualcosa, per essere importanti, per dare il nostro contributo alla crescita dell’umanità (o anche solo dell’economia), non è nemmeno più necessario prendere un aereo e volare a Londra o Parigi, frequentando università prestigiose. Internet ci rende connessi ovunque e con chiunque. Insomma, in condivisione o in disaccordo, il nostro pensiero non è mai stato tanto libero di correre veloce in ogni angolo del pianeta.

La creatività, per definizione, non segue la tradizione. Non è necessario il permesso di nessuno per trovare una soluzione. Il mio professore ha detto che è sbagliato… Forchielli ha detto che la mia start up non arriva da nessuna parte… Fregatene. Ascolta i suggerimenti di chi ne sa più di te ma vai avanti per la tua strada. Le buone idee non hanno bisogno di alcun riconoscimento istituzionale. Soprattutto non lasciare che la tua situazione finanziaria, la tua posizione fisica sulla Terra o la mancanza di qualsiasi tipo di risorsa ti impediscano di ottenere ciò che sogni.

Vuoi vivere nel futuro? Fallo attraverso l’innovazione! Serve motivazione e impegno e puoi davvero cambiare il futuro della tua comunità. Lo so perfettamente che in Italia c’è una partita in corso contro le giovani generazioni. E ci sono molte ragioni per rinunciare alla speranza. Ma dammi retta, non mollare. Non rinunciare alla speranza. Non cedere alle sfide. E non smettere di lavorare per costruire un futuro migliore. Oggi la tecnologia è dalla tua parte.

La gente, nei secoli, ha ottenuto tanto con molto meno. Trova una passione o una causa che susciti veramente il tuo interesse. Poi coltivala con ogni mezzo, ben sapendo che hai a portata di mano la totalità della conoscenza umana. Cazzo, usala.

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Pubblicato da Alberto Forchielli

Presidente dell’Osservatorio Asia, AD di Mandarin Capital Management S.A., membro dell’Advisory Committee del China Europe International Business School in Shangai, corrispondente per il Sole24Ore – Radiocor

2 Risposte a “La luce in fondo al tunnel”

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