La moneta nazionale cinese continua, lentamente, la sua discesa. Nel 2016 il suo calo contro dollaro è di circa il 7%, ma a differenza di quanto successo lo scorso anno -quando alle discese del renmimbi corrispondevano fasi di elevato nervosismo dei mercati finanziari- quest’anno le reazioni sono state molto composte.
Che cosa è cambiato?
Ad agosto del 2015 la People Bank of China cambiò la gestione (fluttuazione) del cambio col dollaro, un gesto di “rottura” che portò incertezza e fece sospettare che potessero seguire forti movimenti di capitale in uscita. Da allora il movimento del cambio è stato costante e graduale, e per la verità non così ingente: il calo rientra nella normalità delle variazioni fra monete. Inoltre dal 2011 il renmimbi era cresciuto parecchio e questo ritracciamento, per ora, costituisce un rientro solo parziale. Il timore, insomma, che la scelta cinese implicasse un brusco rallentamento economico ed un rischio deflazione globale è oggi decisamente stemperato.